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Al Consiglio dei Ministri si è parlato pure di evasione fiscale. Padoan illustra strategie contrasto evasione fiscale

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Roma, 3 ottobre 2014 – Il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Pietro Carlo Padoan, ha illustrato al Consiglio i contenuti del Rapporto sulla realizzazione delle strategie di contrasto all’evasione fiscale, sui risultati conseguiti nel 2013 e nell’anno in corso, nonché su quelli attesi, con riferimento sia al recupero del gettito derivante dall’accertamento dell’evasione che a quello attribuibile alla maggiore propensione all’adempimento da parte dei contribuenti. Il Rapporto è previsto dal decreto-legge n. 66 “Misure urgenti per la competitività e la giustizia sociale” di quest’anno, recentemente convertito in legge e per la prima volta viene predisposto e presentato al Parlamento. Sulla base degli indirizzi che su di esso esprimeranno le Camere il Governo definirà successivamente un programma di misure ulteriori e di interventi, al fine di implementare l’azione di contrasto all’evasione fiscale, punto qualificante dell’azione del Governo Renzi.
Il contrasto all’illegalità, alla corruzione, all’inefficiente uso delle risorse pubbliche, nonché, ovviamente, all’evasione fiscale è al centro dell’azione governativa. Il rapporto si pone lo scopo di individuare una strategia di intervento ad ampio respiro per migliorare l’efficacia del contrasto all’evasione fiscale, puntando anche a favorire un cambiamento culturale nel Paese. I due piani dell’azione del Governo prevedono da un lato, una solida azione di contrasto agli illeciti, al fine di intervenire in chiave strutturale sul fenomeno dell’evasione, dall’altro, un percorso di profondo miglioramento del rapporto fra il fisco e i contribuenti.
Il rapporto, in primo luogo, analizza le diverse tipologie di evasione e i relativi interventi di contrasto. Gli obiettivi sono di focalizzare l’azione di controllo sulle diverse macro-tipologie di contribuenti, adottando metodologie di intervento differenziate per ciascuna macro-tipologia, anche tenendo conto delle diversità di contesto. Per un’azione più efficace di contrasto all’evasione e per favorire l’aumento della tax compliance occorrono: una sinergia operativa delle diverse “anime” dell’Amministrazione Fiscale; l’utilizzo sinergico delle banche dati; la diffusione degli strumenti di pagamento tracciabili, della fatturazione elettronica, della trasmissione telematica dei corrispettivi; una maggiore educazione fiscale. Il Governo è impegnato, in attuazione della delega fiscale, alla revisione del sistema tributario con l’obiettivo di individuare, in tempi rapidi, soluzioni alle esigenze di semplificazione e certezza del sistema tributario nonché di favorire la ripresa dell’economia. Il contrasto all’evasione verrà perseguito da un lato rafforzando gli strumenti di controllo, dall’altro ponendo le premesse per il miglioramento del rapporto di fiducia e collaborazione reciproca tra Amministrazione Fiscale e contribuente.
L’adozione generalizzata degli strumenti della fatturazione elettronica e della trasmissione telematica dei corrispettivi, insieme al più generale potenziamento della tracciabilità delle transazioni, anch’esso previsto dalla Legge Delega, consentirebbero di realizzare notevoli riduzioni degli adempimenti per le imprese, con conseguenti riduzioni di costi, e di migliorare notevolmente il contrasto e la prevenzione dell’evasione, attraverso l’utilizzo delle informazioni per l’attività di controllo dell’Amministrazione Finanziaria.
L’Agenzia delle Entrate ha nel tempo affinato le metodologie che consentono di stimare il tax gap dell’Iva, dell’Irap, nonché delle imposte dirette, Ires e Irpef sulle imprese e sul lavoro autonomo. Nel Rapporto si riporta, inoltre, la misura del valore complessivo delle imposte sottratte a tassazione (tax gap medio su base annua), pari a 91 miliardi di euro (7 per cento del Pil). I successi nel contrasto all’evasione e nell’aumento della tax compliance, insieme alla riduzione dell’area dell’erosione fiscale (cioè delle agevolazioni e dei regimi fiscali di favore), genereranno risorse aggiuntive che, come previsto dalla Legge Delega, saranno destinate interamente a finanziare sgravi fiscali, cioè a ridurre la pressione fiscale sui contribuenti che si comportano correttamente.

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