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Acate: Circolo di Conversazione : presentato il romanzo “Gli Amanti di Novembre” della professoressa Giovanna Carbonaro.

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Pietro Mezzasalma. Acate (Rg), 3 agosto 2016.- Continua a ricevere numerosi complimenti e significativi messaggi la professoressa Giovanna Carbonaro autrice del romanzo “Gli Amanti di Novembre” che è stato presentato venerdì sera 29 luglio 2016 al Circolo di Conversazione. Un attento e interessato pubblico ha seguito i vari interventi. La scrittrice Maria Teresa Carrubba ha curato una significativa e ampia relazione che pubblichiamo integralmente. Sono intervenuti, inoltre, il presidente del Circolo di Conversazione Avv. Daniela Morando, il prof. Antonio Cammarana, il giornalista Salvatore Cultraro, il dott. Salvatore Stornello, il sindaco Franco Raffo e l’assessore Ettore Carmelo Campagnolo e la prof.ssa Giovanna Carbonaro. L’attrice Matilde Masarachio ha interpretato con grande maestria alcune poesie dell’autrice e le più toccanti pagine del romanzo. La pianista Elisa Uguccione ha curato gli intermezzi musicali. All’autrice del romanzo è stata donata una pergamena ricordo. La scrittrice Maria Teresa Carrubba ha curato la prefazione del romanzo, la cui protagonista denota un animo battagliero e lancia un messaggio su cui riflettere. L’illustrazione in copertina è dell’artista bolognese Ivan Mantovani. La professoressa Giovanna Carbonaro, laurea in Lettere Moderne, Università Catania, laurea Magistrale in Italianistica, Culture Europee e Scienze Linguistiche, Alma Mater Studiorum Bologna, poetessa e scrittrice, ha partecipato a diversi concorsi e premi letterali. Il romanzo “Gli Amanti di Novembre” si presenta estremamente gradevole sia per la trama, sia per lo stile letterario semplice e scattante. Si pone come un romanzo di formazione al femminile, una storia di crescita e riflessione di una giovane donna la quale, attraverso un amore sbagliato, raggiunge delle consapevolezze che la proietteranno nel mondo degli adulti con tutte le responsabilità che ne conseguono. “Grazie di cuore a tutti coloro che hanno partecipato all’evento -ha detto l’autrice – ai relatori e ai responsabili del Circolo di Conversazione che mi hanno ospitato. Tutti hanno creduto in me e mi hanno dato questa opportunità.  Le donne sono forti, credono nella cultura e danno l’anima. Acate ha bisogno di queste eccellenze”.

“Gli Amanti di Novembre”, relazione a cura della scrittrice Maria Teresa Carrubba:
Gli amanti di novembre, già il titolo sembra suggerirci quale è il taglio della storia raccontataci dall’autrice. Una storia comune, che non ha nulla di eccezionale, una storia sicuramente vissuta, sperimentata da tanti e proprio per questo, come ho scritto nella prefazione, una storia vera, che prende spunto dalla vita e quindi autentica. Gli amanti di novembre! Viene da chiedersi perché gli amanti di novembre e non gli innamorati di novembre? Forse perché l’autrice è consapevole che la protagonista si troverà a fronteggiare una situazione estrema che va oltre la comune legalità o forse perché vuole rifarsi al termine latino “Amantes” , cioè coloro che amano, ponendo l’accento su un amore, almeno come l’intende lei, che non sa e non vuole conoscere limiti o restrizioni. In realtà, leggendo tra le righe di questa storia, mi sono trovata a puntare lo sguardo sulle relazioni d’amore tra uomini e donne e ho cercato di comprendere perché i rapporti di coppia spesso risultano essere così conflittuali, dolorosi, pieni di incomprensioni reciproche. Ho colto nella vicenda narrata dall’autrice, l’antica differenza dei generi, quello maschile e quello femminile, differenza che in modo particolare si ripercuote nel modo di amare. Anna, la protagonista ama e ama di un amore sincero, eccessivo, totalizzante. Per questo amore mette in discussione i suoi principi, le aspettative, i suoi progetti. Confrontandoci con lei noi donne ci possiamo sentire molto lontane dalla sua personalità, inquietate o possiamo sentirci toccate completamente fino al punto di interagire con lei. Lo studio che aveva occupato quasi esclusivamente i suoi pensieri, l’attaccamento alla famiglia sembrano passare in secondo piano rispetto al sentimento che si impadronisce di lei, che in lei si fa strada fino a dominarla completamente. “Questo è un mondo che è sempre appartenuto al maschio, ma nessuna delle spiegazioni che ne è stata data ci è sembrata finora sufficiente”. Questo sosteneva Simone de Beauvoire, e così tocca a noi donne svelare attraverso le protagoniste delle nostre storie i piccoli universi femminili che hanno qualcosa da dire, e non intendo solo le vite, i dolori, gli attimi di gioia, ma soprattutto il messaggio che si vuole mandare a chi legge: essere cioè donne di carattere, che quando amano lo fanno con passione, mettendo al primo posto sempre la dignità, i sogni, l’incanto; donne con un gran carattere, istintive, incuranti delle apparenze, lontane dai sorrisi di circostanza, dalle ipocrisie, dai conformismi; donne che sanno essere ben più che madri, mogli e che mostrano tanta capacità per essere spesso maestre di saggezza. E così che Anna si lascia vedere, guardare, e noi, con apparente leggerezza, seguiamo il filo del racconto, della sua storia, leggiamo di Anna che sceglie la vita, e il futuro, e fa di una cocente delusione la speranza della rinascita, lottando con coraggio anche contro una terribile malattia. Leggiamo di una donna che sbaglia e paga i propri errori, di una donna disposta a credere anche nell’incredibile, e disposta sempre a ripartire, pronta a combattere battaglie che non ha scelto. Leggiamo di una donna che ostinatamente vuole cambiare le cose e poi trova la pazienza di accettare le cose che non possono cambiare, E già perché l’amore costa,  costa in sentimenti, sorrisi, emozioni, lacrime e paure, in gioie indescrivibili, costa nel rinunciare all’orgoglio, nel trovare il coraggio, nel rischio e nella capacità di sapersi mescolare senza perdersi, nel saper attraversare e superare le mode del mondo. Dall’altra parte c’è Filippo che illude Anna, che la intrappola in una storia d’amore assurda e impossibile che la delude ed amareggia, la usa, che al momento di prendersi le sue responsabilità si tira indietro, le sfugge, che al momento della scelta preferisce salvaguardare un’istituzione a cui forse è stato educato a credere senza troppa convinzione. Lontano dal mondo di Anna, per lui l’amore è rifugio, una casa dove poter riposare, il terrore della perdita di una base solida sulla quale poter contare, anche dopo aver soddisfatto le proprie voglie, anche dopo essersi tolto qualche sfizio che lo rinfranchi dal grigiore dei giorni e della sua vita. Il suo atteggiamento sembra devastare tutto ciò che ha valore e che dura. Ma Anna, Anna dice la sua verità e la vuole scrivere, attraverso di essa viaggia, cercando di tornare sempre verso se stessa, perché scrivere è anche il miglior modo per imparare. E ciò che andrete a leggere in questa storia è l’espressione più sincera di se stessa, che si mette a nudo, senza falsi pudori, senza mezzi termini, ma anche e soprattutto, a mio avviso è l’espressione più autentica dell’autrice. La vita è fatta di tentativi, di scelte. Ogni errore, ogni caduta è il presupposto per rialzarci ogni volta più forti, per provarci nuovamente, senza mai abbandonare i nostri sogni. E Anna non si farà inghiottire dal buio in cui sembra volerla relegare Filippo, non sprofonderà nel vortice della  disperazione, tornerà a vivere, a sperare, e lo farà con Axel, il ragazzo che le aveva fatto ritrovare il sorriso, che l’aveva sorretta nelle difficoltà e nella malattia. Appena dietro l’angolo un’altra vita l’aspetta.

 

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