25 Aprile 2024

ITALREPORT

Quotidiano on-line

Concluse le prime analisi dell’Istituto Superiore di Sanità all’interno del Terminal 3. Cnr (Pagliaro): “In questi casi analisi rapide, effettuate dal pubblico e seguire sempre il principio di precauzione”.

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ROMA – E’ di ieri la notizia secondo cui si sono concluse le prime analisi sulla concentrazione degli inquinanti rilevati a seguito del rogo del 6 e 7 maggio scorso, che a Fiumicino ha coinvolto un’ampia area del Terminal 3. Dopo quelle dell’ARPA Lazio, sono arrivati i risultati delle analisi condotte dall’Istituto Superiore della Sanità. I lavoratori adesso sono esposti a una minore concentrazione di inquinanti rispetto alle prime rilevazioni effettuate subito dopo l’incendio. Il monitoraggio nell’aria effettuato sinora, sempre secondo l’ISS, non mostra un eccesso significativo di contaminanti nell’aria. In particolare i contaminanti inorganici (metalli) rientrano tutti nella norma. In diminuzione i livelli di diossina e furani riscontrati nelle analisi effettuate dall’ARPA, a partire dal 12 maggio.  

L’ISS ribadisce la necessità di mantenere le misure di precauzione e protezione già in atto  per continuare a garantire la sicurezza di lavoratori e passeggeri in attesa di rimuovere definitivamente le sorgenti di contaminazione. Il lavoro dell’Istituto per monitorare l’andamento dei contaminanti in aeroporto continua, anche per valutare l’esposizione dei lavoratori sul lungo periodo, ripetere i campionamenti in modo da avere dati definitivi e esaustivi sulla qualità dell’aria all’interno dell’area contaminata. Tra gli obiettivi del monitoraggio ci sarà anche quello di operare un controllo sull’efficacia delle azioni di bonifica e pulizia delle aree contaminate. Alla luce di questi primi esami, abbiamo chiesto un parere al ricercatore del Cnr Mario Pagliaro, chimico di fama mondiale, che, fin dall’indomani del rogo, anche grazie ad Italreport, aveva suggerito quali potevano essere le sostanze formatesi nel rogo.

“Si conferma, a quanto pare di capire, la presenza di diossina e furani, seppure in diminuzione com’è logico attendersi al procedere dei giorni – commenta  Pagliaro. Probabilmente, come l’Iss aveva suggerito, hanno anche ricercato gli altri possibili composti inquinanti come l’acroleina e la formaldeide. Forse anche il mercurio”.

Secondo lo scienziato da questa vicenda ci sarebbero tre lezioni da trarre: “La prima – afferma Pagliaro –  è che analisi di questa rilevanza per la salute pubblica devono sempre essere condotte da autorità pubbliche; la seconda è che le analisi pubbliche devono essere molto più rapide, come oggi è del tutto possibile; la terza è che, in attesa dei risultati, va utilizzato il principio di precauzione, per cui in attesa di dati certi le persone non sarebbero dovute rientrare al lavoro”.

Pagliaro, però, non si limita solo ad una sua analisi dell’intera vicenda, ma fornisce anche una serie di consigli per i lavoratori che sono stati esposti alle sostanze derivanti dall’incendio, poiché “esistono numerosi cibi e integratori naturali per disintossicarsi dopo aver respirato sostanze tossiche in bassa concentrazione per tempi prolungati. Una è il succo di limone disciolto in acqua, che stimola la formazione di enzimi che convertono le tossine in sostanze solubili in acqua. Un’altra è la pectina, un polisaccaride ottenuto da mele e limoni, che svolge una potente azione drenante nell’intestino, mentre la frazione solubile di glucuronato coordina ed elimina i metalli pesanti eventualmente assorbiti. Infine, per fronteggiare lo stress ossidativo cui è stato sottoposto l’organismo, aiuterà assumere per un paio di mesi i più potenti composti antiossidanti naturali ad oggi conosciuti, ovvero i polifenoli estratti dalle olive. Sarà sufficiente cercarli in una qualsiasi farmacia o parafarmacia ben fornita”.

Quindi esistono diversi rimedi in natura che possono aiutare ma, sempre secondo il ricercatore del Cnr di Palermo, “in nessun modo, questo dovrà evitare di sottoporsi ai controlli medici previsti per tutti coloro che abbiano lavorato in un ambiente potenzialmente contaminato. Con l’auspicio, come certamente avverrà, che partano subito i lavori di completa ristrutturazione e sanificazione dell’intero sito coinvolto nell’incendio”.

@gaetanopicc

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