19 Aprile 2024

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Elisa Marino: ”Questua pressante e pericolosa in alcune zone del centro storico superiore di Ragusa”

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Ragusa, 21 gennaio 2015 – “La presenza di una questua pressante, indisponente, a volte anche preoccupante per i toni e le modalità dell’insistenza, sta creando non pochi problemi ai commercianti del centro storico superiore di Ragusa, soprattutto a quelli le cui attività ricadono nel quadrilatero compreso tra via Salvatore, via Mario Leggio, via Roma e via Sant’Anna, già alle prese con notevoli difficoltà di carattere economico”. E’ il tenore della denuncia fatta in aula, durante l’attività ispettiva, dalla consigliera comunale indipendente Elisa Marino che ha raccolto le accorate sollecitazioni dei negozianti in questione molti dei quali si vedono costretti, non appena arrivano le ore serali e quindi l’illuminazione è fioca, a chiudere a chiave le porte d’ingresso dei propri esercizi commerciali proprio per le dimensioni che ha assunto il fenomeno. “E’ da qualche settimana, infatti – precisa Marino – che il via vai di queste persone, soprattutto cittadini stranieri, si è fatto insistente. Ma fino a quando una richiesta di denaro, la cui risposta può avere anche un esito negativo, ha come conseguenza il fatto che il questuante vada via senza creare problemi, poco male. Il problema è che, però, le persone che hanno chiesto soldi, in questi ultimi giorni, hanno minacciato a chiare lettere i negozianti di pretenderli, da cinque perfino a venti euro. Il tutto ha creato uno stato di tensione e di preoccupazione ragguardevole. E poco ci è mancato, in una occasione, che il tutto sfociasse in una lite non solo verbale. Io stessa, per rendermi conto della situazione, ho fatto un sopralluogo nella zona per interloquire con alcuni operatori che mi hanno confermato la pesantezza della prooblematica e soprattutto la persistenza del fenomeno. Per questo ho chiesto all’assessore alla polizia municipale, nell’attesa che il vigile di quartiere diventi operativo, di porre maggiore attenzione, attraverso dei dispositivi specifici (magari garantendo più volte il passaggio delle auto di servizio), alla zona in questione, per scoraggiare quanti, approfittando della richiesta di questua, entrano all’interno dei negozi per fare sentire, quasi come una minaccia, il loro peso, evitando di andare via se prima ogni operatore commerciale non soddisfa le loro richieste economiche. Ribadisco che si tratta di una situazione per nulla semplice e che ha già suscitato più di qualche allarme”.

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