16 Aprile 2024

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Marina di Ragusa, piccolo borgo custode di numerosi e importanti resti di antichità

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Un piccolo territorio custode di numerosi e importanti resti di antichità. La storia di Marina di Ragusa, nota località balneare della costa iblea,  protagonista ieri pomeriggio, al Dolce Luna Cafè, nel racconto del prof. Giuseppe Gurrieri, docente e appassionato di storia locale nonché autore del libro “Mazzareddi, ovvero Marina di Ragusa, gocce di memoria”.

Un excursus storico, quello del prof. Gurrieri volto a far conoscere la storia di questo piccolo borgo marinaro oggi ancora sconosciuta ai più: “Una storia purtroppo cancellata dall’azione dell’uomo negli anni e le cui tracce ancora visibili sono difficili da raggiungere” – spiega Gurrieri.

Eppure questo piccolo borgo ha tanto da raccontare. “Marina di Ragusa – continua Gurrieri –  si può pregiare della presenza di siti preistorici. Basti pensare al riparo sottoroccia più antico della Sicilia, unico nel suo genere e risalente al paleolitico superiore. Al suo interno furono ritrovati oggetti lavorati di pietra, oggi custoditi all’interno del Museo di Siracusa. Un altro importante sito, unico in tutto il litorale e risalente al neolitico,  si trova nei pressi del boschetto del fiume Irminio, in c.da Gravina. Qui furono ritrovati cocci di ceramica simili a quelli rinvenuti a Malta, ciò fa presupporre la presenza, già allora, di rapporti commerciali con l’isola di Malta. La presenza dell’uomo in questo sito si estinse intorno al 3.000 A.C. Le tracce dell’uomo ricompaiono con l’arrivo dei Greci. A testimoniarne la presenza “la fattoria delle api”, così denominata perché molto probabilmente in questo sito veniva prodotto il miele ibleo già molto conosciuto all’epoca e, in c.da Maestro, ai bordi dell’Irminio  un sito che veniva utilizzato come emporio commerciale”. 

L’antica Mazzarelli inizia a prendere forma alla fine dell’800: “Nei primi anni dell’800 non esisteva quasi nulla eccezion fatta per la Torre, costruita nel seicento e alcuni magazzini – racconta Gurrieri. Pensate che nel 1861, anno del primo censimento a Mazzarelli si contano 20 case di cui otto abitate e dodici vuote. E’ l’inizio dello sviluppo del nucleo abitativo che andrà sempre più crescendo a dismisura fino a distruggere quasi tutto l’esistente per dare spazio alla cementificazione”.

Gli anni ’50, anni del boom economico, sono caratterizzati da una sempre maggiore esigenza di possedere la casa di villeggiatura e ciò comporta un’espansione sempre maggiore: “Il nucleo abitativo  – continua Gurrieri  – si espande ad est ed ovest in maniera incontrollata. Sarà l’ordine degli architetti ad intervenire negli anni ’70 nel tentativo di regolamentare l’attività edilizia, chiedendo di rispettare il limite dei 150 metri dalla scogliera. Un intervento che però non ha sortito gli effetti sperati”.

Nel racconto di Gurrieri anche la Camperia, ultimo baluardo del borgo dei pescatori, raso al suolo da circa un decennio: “Per esigenze turistiche – afferma Gurrieri –  purtroppo, tutto ciò che costituiva il nucleo storico di Marina è stato raso al suolo. Pensate che la presenza della Camperia è attestata in un documento del 1797. Anziché una località balneare moderna come tante, se si fosse preservato l’esistente, il nucleo centrale di Marina di Ragusa oggi sarebbe costituito da tanti magazzini, tra l’altro ognuno aveva un nome ben preciso in base al ruolo che svolgeva, con la torre e tutto in pietra viva”.

Gurrieri fa un accenno anche alla presenza dei bunker e delle trincee risalenti alla seconda guerra mondiale, presenti sul territorio: ”Alcune sono ancora oggi esistenti –  sottolinea Gurrieri –  altre purtroppo sono state distrutte per dare spazio a nuove costruzioni. La speranza è che ci sia una maggiore sensibilità a tutelare questi siti, sarebbe interessante valorizzarli o quantomeno preservarli perché sono una testimonianza del passato e credo che, indipendentemente dalle ideologie personali, qualsiasi cosa riguardi il passato vada salvaguardata in quanto testimonianza di storia”.

Il prof. Gurrieri oggi sta lavorando ad un secondo volume che conterrà nuove storie inedite, apprese anche attraverso testimonianze orali: “Oggi Marina è un paese moderno – conclude –  elegante, ma la sua storia merita di essere raccontata e ricordata nonostante la maggior parte delle tracce esistenti siano state cancellate”.

Soddisfazione per la riuscita dell’evento è stata espressa dalla dott. Marzia Ferrigno, responsabile marketing e comunicazione di Visit Ragusa: “Nel ringraziare il prof. Giuseppe Gurrieri e l’Amministrazione Comunale di Ragusa che ci ha sostenuti, non posso non esprimere la soddisfazione per la buona riuscita dell’evento a dimostrazione dell’interesse che il nostro territorio suscita in molti. Crediamo che momenti come questi rappresentano un valore aggiunto all’azione di promozione e valorizzazione messa in campo da Visit Ragusa”.

 

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