25 Aprile 2024

ITALREPORT

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Partecipiamo Ragusa su incendi, Iacono: “Salviamo il salvabile e vigiliamo sull’esistente”

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Volontari della nostra associazione hanno scandagliato le varie zone rimaste integre dal devastante incendio della Pineta di Chiaramonte Gulfi.

Sono tutte le zone delle cave naturalistiche, dove negli anni scorsi prima dell’estate venivano ripuliti i viali parafuoco e i bordi delle trazzere limitrofe ai viali parafuoco che portano alle varie masserie. Siamo a luglio ed abbiamo constatato che quest’anno, nelle stesse zone, v. , tra gli altri, cava misericordia, cava volpe, cava paradiso, ecc.NON E’ stato effettuato alcun intervento di prevenzione. Siamo convinti ed abbiamo anche notato casi sospetti che abbiamo provveduto a segnalare alle autorità competenti che i piromani torneranno a ‘completare’ l’opera distruttrice.

Vi sono dei criminali in libertà che, spessissimo, la fanno franca ! E’ necessario che vengano realizzati in termpi immediati i viali parafuoco e ripulite le trazzere. E’ indispensabile presidiare, costantemente, tutte le zone boschive e le cave naturalistiche ed è un compito dei cittadini ma anche delle pattuglie delle forze dell’ordine, preferibilmente con auto civette farlo.

Giovanni Iacono, capogruppo al Comune di Ragusa ed ex consigliere provinciale, dichiara: “Purtroppo tra le tantissimi scelte scellerate che i governi hanno compiuto nel campo ambientale una ha riguardato, a livello nazionale, la soppressione del Corpo Forestale dello Stato, ieri, nei sopralluoghi nelle zone boschive, a me care, ho potuto constatare l’uso di uno speciale elicottero che era in dotazione al CFS che andava avanti e indietro dalle zone con ancora incendio e la diga di S.Rosalia caricando in un tempo straordinariamente breve 8.000 litri di acqua che provvedeva a scaricare interamente con grandissima efficacia. Il tempo di andata, caricamento, ritorno, scarico e ripartenza era di 7-8 minuti. E così per ore ed ore. Lavoro eccellente dei forestali, delle forze dell’ordine, dei volontari ma adesso dobbiamo pensare a salvare il salvabile e quindi chiediamo, con forza, anche l’impiego per la vigilanza di tutte le forze dell’Ordine ma, in modo particolare, della Polizia Provinciale che ritengo molto indicata per questo tipo di vigilanza. I compiti della Polizia provinciale non possono limitarsi alle strade provinciali ma possono, in casi così straordinari, estendersi a tutte queste zone naturalistiche il cui territorio ricade nei Comuni che compongono proprio il ‘Libero consorzio dei Comuni’ nonchè ex provincia regionale.Noi, da cittadini, faremo la nostra parte.”

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