16 Aprile 2024

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Ragusa. Ordini degli architetti e degli ingegneri, ANCE e CNA: Che fine hanno fatto i tre bandi revocati in maniera anomala

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ARCHITETTI, INGEGNERI, ANCE E CNA CHIAMANO A RACCOLTA I PARLAMENTARI REGIONALI E NAZIONALI DELL’AREA IBLEA PER CAPIRE CHE FINE ABBIANO FATTO TRE BANDI SOSPESI IN MANIERA ANOMALA. CONVOCATO UN INCONTRO A RAGUSA

Ragusa, 25 novembre 2015 – I presidenti dell’Ordine degli Architetti, dell’Ordine degli ingegneri, di Ance e di Cna della provincia di Ragusa hanno inviato una convocazione formale ai cinque deputati regionali e ai tre deputati nazionali dell’area iblea. Nel documento si chiede di essere presenti all’appuntamento, in programma sabato 28 novembre, alle 10, nella sede dell’Ordine degli ingegneri, al quinto piano dell’edificio Uffici Irsap (ex Asi) in contrada Mugno a Ragusa.

Gli ordini e le associazioni di categoria hanno promosso l’iniziativa in questione “al fine di mettere in atto tutte le iniziative necessarie a recuperare i fondi destinati alla realizzazione delle opere oggetto di tre bandi”. In particolare, si tratta dei bandi di gara a procedura aperta per gli appalti della progettazione esecutiva e dell’esecuzione dei lavori sulla base del progetto preliminare e previa acquisizione del progetto definitivo in sede di offerta riguardanti: il “progetto delle opere di riqualificazione e valorizzazione funzionale del Parco archeologico regionale di Camarina (Rg); il “progetto delle opere di riqualificazione e valorizzazione funzionale del Parco archeologico della Forza – Ispica (Rg)”; il “progetto delle opere di riqualificazione e valorizzazione funzionale dell’Area Archeologica di Cava d’Ispica – Modica (Rg)”.

Ordine degli architetti, degli ingegneri, Ance e Cna mettono in rilievo che i tre procedimenti di gara, i cui termini di presentazione delle offerte sono scaduti il 29 maggio scorso, risultano anormalmente sospesi a seguito di una comunicazione avvenuta soltanto il 14 settembre scorso e dopo la revoca del finanziamento datata 23 aprile 2015, avvenuto, quindi, oltre cinque mesi prima rispetto a detta comunicazione.

“Oltre al fatto di una grave anomalia procedurale – viene chiarito in una nota – tale comportamento non rispetta i principi di efficacia, tempestività, correttezza e trasparenza ed è peraltro irrispettoso nei confronti di tutti i soggetti partecipanti, i quali, trattandosi di procedure di “appalti integrati” ai sensi dell’art. 53 comma 2 lett. c) del Codice, hanno dovuto presentare un progetto definitivo completo di tutti gli elaborati previsti dagli artt. 24 e seguenti del regolamento Dpr 207/2010, facendo fronte al considerevole investimento necessario, sia in termini economici, che in termini di risorse professionali, contando sulla dovuta affidabilità e correttezza dell’Amministrazione”.

“Risulta, inoltre – viene spiegato ancora – che la Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Ragusa, con nota del 21 ottobre scorso, indirizzata alla Consulta Regionale degli ordini degli Architetti Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Sicilia, abbia sottolineato, essendo venuta a conoscenza della nota del 23 aprile 2015 del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, di avere chiesto al Superiore Dipartimento notizie e chiarimenti in merito alla paventata revoca del finanziamento dei progetti, in considerazione del fatto che i bandi erano prossimi per la pubblicazione”. Sempre la Soprintendenza di Ragusa precisa che: “A seguito di colloqui telefonici intercorsi con personale del Servizio Programmazione è stata evidenziata l’opportunità di proseguire con le procedure di gara, in quanto i progetti sarebbero stati reinseriti nella nuova programmazione dei Pon Cultura 2014/2020. E infatti con mail del 26 maggio 2015 il Dipartimento regionale dei Beni Culturali e Ambientali ha comunicato a questo ufficio che, a seguito di incontro presso il MiBac del 20 maggio 2015, erano stati segnalati ufficialmente gli attrattori culturali entro cui inserire i progetti in questione a valere sulle risorse del programma Pon Cultura 2014/20, senza alcun cenno formale sulla necessità di sospendere la procedura. Con successiva nota del 22 luglio 2015, in considerazione che a quella data non era pervenuta alcuna notizia sulla certezza del finanziamento, questo ufficio ha comunicato al Superiore Dipartimento l’intenzione di sospendere la procedura di gara sino alla definizione delle questioni di ammissibilità e copertura finanziaria, provvedendo, in data 29 luglio 2015, a darne comunicazione ufficiale all’Urega di Ragusa. Infine con nota del 29 luglio 2015, il Servizio Programmazione del Dipartimento Beni Culturali ha comunicato che sarebbero state fornite ulteriori informazioni sulla tempistica delle gare in questione , dopo la riunione del Comitato di Sorveglianza del Po, prevista a Roma il 31 luglio scorso”.

Da allora non si è saputo più niente ed ecco perché è stata sollevata la necessità di valutare quali i termini per riavviare l’iter anche attraverso l’autorevole supporto che potrà arrivare dai parlamentari regionali e nazionali dell’area iblea che, per questo motivo, sono stati invitati ad intervenire all’appuntamento di sabato.

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