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Sarebbe morto a Catania Salvatore Marchisciana detto “Turi u gilisi”.

3 min read

Vittoria. 17 agosto 2019
Un titolo strano quello di questo articolo di cronaca, strano soprattutto perché viene utilizzato il condizionale, nonostante si racconti la morte, peraltro atroce di un uomo. Non ho avuto la possibilità di verificare la notizia in quanto le forze dell’ordine non hanno ancora ricevuto nessuna comunicazione ufficiale, ma l’intuito del vecchio cronista, mi spinge a ritenerla vera.
Si tratta della morte di Salvatore Marchisciana, un uomo buono, incapace di fare del male, a tutti noto con il nomignolo di “Turi u gilisi”,per la sua città di origine e di provenienza. Turi girava in bici, sempre, indossava un paio di occhiali da miope, molto spessi, non infastidiva nessuno, anzi, era sempre pronto ad aiutare chiunque avesse bisogno di un lavoretto manuale. Eppure, è stato ucciso e si dice che Turi conoscesse il suo assassino e sembra persino, che possa avere farfugliato il suo nome agli investigatori. Abitava in una vecchia roulotte in contrada Bonincontro, pochi giorni fa, ha forse avuto un alterco con una persona del luogo che conosceva, e questo, gli ha lanciato contro del liquido infiammabile e ha appiccato il fuoco. Ma i fatti potrebbero essere diversi da questi fin qui descritti, infatti, potrebbe essere che anche Turi u gilisi, possa avere avuto lo stesso drammatico destino toccato qualche anno fa a Salvatore Sallemi, detto “Turi Muciulinu”. Un altro uomo buono, incapace di fare del male, che viveva solo e che è stato arso vivo nella sua casa di via Cacciatori delle Api, da un “branco” di ragazzini che lo hanno ucciso senza motivo.
Come riferito, non ho potuto verificare se Marchisciana sia davvero deceduto, ma ritengo di si, e pubblico di seguito, integralmente, la lettera che una vicina conoscente dell’uomo, ha inviato al fotografo Franco Assenza.
La lettera descrive benissimo il Marchisciana.

-Mi giunge adesso la notizia che Salvatore Marchisciana è deceduto al Policlinico di Catania, dove era stato trasferito dall’Ospedale Guzzardi di Vittoria” dopo essere stato cosparso di benzina e bruciato, a suo dire, da persona a lui conosciuta.
Ho conosciuto Salvatore tantissimi anni fa in Ospedale, durante un ricovero della buonanima di mio marito.
Egli era lì, al capezzale del suo amato papà non naturale (poiché Salvatore sin dalla tenerissima età fu adottato), il brav’uomo e Poeta Marchisciana se lo accudiva con immenso affetto e tante attenzioni.
Quando morì il suo papà, Salvatore rimase solo, poiché la mamna era già deceduta. Egli diceva che ai parenti dei suoi genitori, non importava nulla del suo destino da orfano.
Salvatore, rimase qui a Vittoria, non volle andare a Gela, passarono più di vent’anni dalla morte del padre ed egli era sempre solo, ogni tanto usciva con qualche conoscente, quando ci incontravamo scambiavano parole affettuose e abbracci di cuore e quando me lo chiedeva provvedevo nel limite delle mie possibilità ai suoi bisogni alimentari .
Ogni tanto lo vedevo in bici sullo stradale Acate-Vittoria e mi alzava la mano per salutarmi…l’ultima volta è stato a fine luglio, prima che io andassi a Milano.
Non sapevo nulla dell’aggressione che ha subito, non sapevo nulla del suo decesso. Sono rimasta attonita…non voglio credere che tutto questo male l’abbia ricevuto proprio lui che non riusciva nemmeno a difendersi, che era più buono del pane che era rimasto solo…in mezzo a tanta disumana atrocità.
Che gli inquirenti trovino ed assicurino alle carceri quel verme che ha ucciso il povero Salvatore Marchisciana e che si buttino le chiavi della sua cella!!!
R.I.P. Salvatore, spero tu abbia giustizia vera!🙏💖-

Auspico che molto presto possa essere fatta piena luce su questa ennesima atrocità nei confronti di un buono senza storia.

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