28 Marzo 2024

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Dal claim di Ligabue, il Concorso nazionale sulla legalità per gli studenti italiani lanciato stamane da Avviso Pubblico dalla Festa nazionale di Napoli

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“Il silenzio è dolo. Siamo l’Italia che sceglie il coraggio”. Il claim del recente brano di Marco Ligabue, divenuto subito un must per i giovani e ispirato alla denuncia di un ragazzo siciliano di 21 anni, Ismaele La Vardera, sarà il filo conduttore attorno al quale ruoteranno i percorsi di legalità lanciati da Avviso Pubblico, che chiama ad essere protagonisti di un grande concorso nazionale gli studenti e le studentesse delle Scuole italiane.

L’iniziativa, giunta alla seconda edizione, è stata presentata questa mattina a Napoli, in apertura della sesta Festa nazionale dell’associazione, dal suo Vicepresidente, Pietro Gurrieri, alla presenza, tra gli altri, dell’Assessore ai Giovani del Comune partenopeo Alessandra Clemente, della Vicepresidente di Libera Daniela Marcone, del campione olimpico Patrizio Oliva e di don Gennaro Matino, sacerdote e scrittore.

Attraverso la scelta di una traccia tematica tra le venti proposte nel bando, a ciascuna delle quali è stato associato un “testimonial” (tra questi, gli italiani Giancarlo Siani, Aldo Capitini, Pio La Torre, Libero Grassi e Giorgio Ambrosoli), agli studenti delle Scuole partecipanti sarà offerta l’opportunità di “creare opere pittoriche, poetiche, cinematografiche e fotografiche centrate – ha sottolineato Gurrieri – sul coraggio necessario a bandire quel silenzio ingannatore, indifferente, omertoso, spesso interessato e complice, sempre e comunque doloso, che, entro e oltre i confini del nostro paese, ha permesso alle mafie di stabilire e mantenere il proprio dominio, e ad un mercato concentrato sul profitto e spesso indifferente ai principi etici, di alimentare inaccettabili distorsioni su scala planetaria, di condannare miliardi di persone alla miseria, alla guerra e alla fame e di determinare danni incalcolabili alla casa comune”.

Nel contesto dell’iniziativa, sarà inoltre chiesto alle istituzioni scolastiche partecipanti, di intitolare uno spazio della Scuola o, d’intesa con il Comune o altre pubbliche amministrazioni, una sede istituzionale, una strada cittadina o una struttura pubblica, ad una vittima innocente delle mafie o del terrorismo, perchè la memoria “possa sopravvivere al succedersi delle generazioni”.

Dal 23 maggio, data della strage di Capaci, le opere trasmesse dalle Scuole, analogamente a quelle prodotte in occasione della prima edizione denominata “Chiamami ancora amore. Un altro mondo è possibile”, premiate nel corso dell’iniziativa di stamane, saranno inserite in una pagina Facebook e quindi votate dalle studentesse e dagli studenti di tutta Italia, in modo che le opere più significative possano essere proposte ai presidenti di Regione e ai Sindaci come loghi di campagne sulla legalità.

Per maggiori informazioni: www.avvisopubblico.it

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