19 Aprile 2024

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Liberi consorzi e città metropolitane, Ancisicilia: “Auspichiamo che si possa riprendere con regione rapporto collaborazione improntato su rispetto istituzionale”

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Palermo, 25 settembre 2015 – L’Associazione dei comuni siciliani, da tempo su molteplici temi, ha istaurato con il governo nazionale un rapporto istituzionale improntato alla massima collaborazione che ha già prodotto importanti risultati. I rilievi di Roma sulla legge regionale siciliana che ha rivisto il vecchio modello fondato sulle “Provincie regionali” hanno messo in luce correttamente i numerosi elementi di illegittimità, di mancata coerenza con il sistema disegnato dalla Riforma Delrio (la Legge 56/2014) o di incongruenza tra le stesse disposizioni della legge approvata in Sicilia.
Si tratta di osservazioni in alcuni casi di tenore analogo a quelle che erano state sollevate da questa Associazione già in occasione dell’iter parlamentare di approvazione della legge regionale e che, come avevamo annunciato nei giorni scorsi, avrebbero portato i comuni siciliani a promuovere ricorso contestando l’illegittimità della legge e degli atti da essa scaturiti.
La scelta dell’Esecutivo nazionale ci ricorda che su materie complesse, come quella del governo del territorio in Sicilia, non è possibile approvare una legge a prescindere, senza tenere conto della sua concreta attuazione.
Ci auguriamo che oggi possa riprendere su questo tema un rapporto di ordinaria collaborazione anche con il governo regionale siciliano, improntato sul rispetto dei diversi livelli istituzionali. Ci sembra esclusivamente rispondente ad una logica di buon senso che, anche ai fini di individuare un  percorso attuativo sostenibile, la legge regionale 15/2015 sia rivista attraverso un coinvolgimento pieno e reale dei rappresentanti delle Autonomie Locali siciliane, che sono d’altro canto direttamente chiamati a confrontarsi con i complessi problemi legati alla sua concreta attuazione.
Dal nostro canto come AnciSicilia, da oltre due anni, interveniamo presentando proposte al Governo e al Parlamento siciliano affinché anche la nostra Regione si doti finalmente di norme capaci di ridisegnare un moderno assetto della governance del territorio che possa dare risposte anche ai gravissimi problemi legati alla gestione integrata delle acque e dei rifiuti, nella convinzione che la stagione dei commissari regionali nelle provincie siciliane non sia stata positiva e certamente sia durata troppo.

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