25 Aprile 2024

ITALREPORT

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A Modica una band di musica elettronica più famose a livello internazionale. Sabato arrivano i “Mouse on Mars” per il Mas – Modica Art System

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UNA DELLE FORMAZIONI DI MUSICA ELETTRONICA PIÙ INFLUENTI DELLA SCENA INTERNAZIONALE OSPITE DEL “MAS – MODICA ART SYSTEM”.
CON IL LIVE SET “LICHTER”, IL PROSSIMO 13 MAGGIO, ALLE ORE 22 A SANTA MARIA DEL GESU’ A MODICA, GRANDE APPUNTAMENTO CON LA MUSICA DEI “MOUSE ON MARS”.

MODICA (RG) – È la band tedesca che ha innovato la scena musicale europea il nuovo ospite del progetto “Mas – Modica Art System” il prossimo13 maggio, alle ore 22.00, alla Chiesa di Santa Maria del Gesù, con il live set “Lichter”, a cura del CoCA, ad ingresso gratuito. Il nuovo progetto musicale sarà presentato per la prima volta in Italia.
Sono i “Mouse on Mars”, una delle formazioni di musica elettronica più influenti della scena internazionale che continua a reinventarsi, portando l’elettronica a nuove altezze con una miscela unica di annientamento del suono e melodie frammentate. Lichter è anche il titolo del loro ultimo lavoro discografico, che sarà completamente rivisto in forma live per il progetto MAS.
Suoni elettronici in totale oscurità costruiscono uno spazio “acusmatico” che si riferisce all’invisibilità del suono. L’uso di piccoli musicisti robotizzati controllati da computer (costruiti da Simon Geist aka Sonic Robots) evidenzia l’alienazione tra i suoni e le loro fonti per una composizione astratta, ma dal ritmo epico percussivo con un impatto imponente e sbalorditivo. Sarà un viaggio attraverso un paesaggio sonoro vario, che comprende elementi di musica elettroacustica, krautrock, juke, psichedelia, dub e improvvisazione. Come sempre, una straordinaria prova dell’esperienza e bravura di Andi Toma e Jan St. Werner che da quasi due decenni lavorano incessantemente per creare un nuovo linguaggio musicale, solo per riavvolgerlo nuovamente in migliaia di migliaia di distorsioni.
Tornando all’ultima fatica discografica dei MoM, “Lichter è una lunga traccia da 13 minuti con un’apertura percussiva che ricorda una marcia epica – spiega Francesco Lucifora, direttore artistico del progetto Mas – Modica Art System – sviluppata in up-tempo come un meccanismo in corsa che trasferisce la sensazione di un oggetto inarrestabile. Un lavoro che provoca vertigini barcollando da un canale all’altro con improvvise frenate strumentali che sono anticamera di veloci ripartenze rese possibili da stratificazioni ottenute con smrph, un software per feedback. La presenza dei MoM nel MAS – conclude Lucifora – rappresenta l’indagine del progetto riferita alle multiformi identità della cultura e dell’arte contemporanea, essendo la band influenzata dall’arte, la creatività diffusa e la riflessione sul suono”.
Il vinile Lichter, prodotto da Thomas Knoefel e Infinite Greyscale, prima parte di un nuovo progetto compositivo elettroacustico in edizione limitata, è un disco rosa da 10 pollici con la musica dei MoM su un lato e le astrazioni serigrafiche di Ulrich Schmidt-Novak sull’altro. Il progetto della cover è realizzato da Paul McDevitt e Cornelius Quabeck con una stampante Risograph.
Per conoscere tutte le altre iniziative del “Mas – Modica Art System” è possibile visitare il sito www.progettomas.it o scrivere una mail all’indirizzo info@progettomas.it.

BIOGRAFIA MOUSE ON MARS

I Mouse on Mars sono tra i protagonisti del rinnovamento della scena elettronica tedesca a cavallo tra i due secoli. La band nasce nel 1992, su iniziativa di Andi Toma e Jan St. Werner. Il primo Ep Frosch, su Too Pure, entra nella Top 3 della indie chart inglese nel 1994, mettendo in mostra subito l’approccio “trasversale” della band, abile nel mescolare generi disparati, dalla techno al kraut-rock. Segue il primo album Vulvaland.  Quando nel ’95 esce il loro secondo album Iaora Thaiti, Melody Maker conia una nuova etichetta: post-techno, posizionando il disco nella Top 20. L’album combina dub, jungle e hip hop con divagazioni nella world-music e nelle sonorità cosmiche di Tangerine Dream. Un anno dopo il singolo “Cache Coeur Naif” diventa in breve tempo un club-hit in tutta Europa. Il 12″ “Saturday Night World Cup Fieber” è il successivo hit che apre la strada ad una prolifica serie di esperimenti in studio. Nel 1997 i risultati della loro ricerca diventano più visibili, concretizzandosi nel loro terzo album Autoditacker. Nel frattempo, esce anche la loro compilation Instrumentals che inaugura la fondazione della loro personale etichetta: Sonig. Da quel momento alle produzioni dei Mouse on Mars si accompagnano quelle di Vert, Microstoria, Scratch Pet Land, F:X: Randomiz e Workshop.
Il successivo Ep Cache Coer Naif, che vanta ancora l’apporto di Laetitia Sadier e Mary Hansen degli Stereolab, consolida la fama della band nei club europei. Nel 1998 il regista americano Josh Evans recluta i Mouse on Mars per sottoporgli la creazione di una colonna sonora. Toma e Warner accettano l’incarico e realizzano la musica con il nome di Glam. Da allora il duo comincia a lavorare alla realizzazione di sigle per la WDR (West Germany Broadcasting), alla composizione di colonne sonore per Arte ed alla creazione di remix per diversi gruppi.  Con la pubblicazione di Niun Niggung nel 1999, il duo si inserisce con successo nella Top 100. Nello stesso anno il duo riceve un premio al Linz Electronica Festival Dal 1999 Andi Toma e Jan St.Warner tengono insieme conferenze per la musica sperimentale al Technical Institute nella facoltà di Disegno e Comunicazione Visiva. Nel 2000 la band fa uscire una versione completamente revisionata dell’album Niun Niggung in Giappone e Stati Uniti. La rivista americana Spin inserisce l’album nella Top 20 dell’anno. Seguono l’indicazione anche diverse chart di college radio. Di ritorno dal suo tour negli Usa e in Giappone, il gruppo si chiude in studio per registrare il nuovo album Idiology. Il risultato è un disco sorprendente, una vera lezione di elettronica, piena di spunti originali. Con il successivo Agit Itter It It (2002) il duo di Dusseldorf si concede una raccolta di rarità e di remix. Nel frattempo, Werner partecipa a due progetti collaterali, Microstoria e Lithops. Sotto quest’ultimo nome pubblica due album, Uni Umit (1997) e Didot (1998). L’orientamento più easy degli ultimi anni sfocia in Radical Connector (2004). Per l’occasione la band si trasforma in una piccola orchestra, rinunciando al minimalismo che contraddistingueva le prime prove. Ne scaturisce un lavoro più diretto e “pop”, che strizza l’occhio alle discoteche.
Nel 2012 il duo si rifà vivo sulle scene con il nuovo lavoro “Parastrophic”

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