28 Marzo 2024

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Imprese. Cappello (Confindustria): “Ecco ricetta piccola industria per competere. Anche la P.A. pensi ‘lean’ e riduca l’intervento pubblico nei servizi”

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Ieri a Trapani il convegno “lean thinking, l’arte di migliorare”

Trapani, 27 giugno 2015 – Riduzione degli sprechi e miglioramento dell’efficienza all’interno delle aziende. Ecco il “lean thinking”, pensare snello. Una rivoluzione innanzitutto culturale che passa, però, da step precisi: riduzione dei livelli gerarchici, orientamento ai processi, team interfunzionali, responsabilizzazione, delega e sviluppo delle competenze dei livelli operativi, snellimento delle funzioni. È di questo che si è parlato ieri, presso la sede di Confindustria Trapani, in occasione dell’incontro su “Lean Thinking, l’arte di migliorare”, al quale hanno partecipato, tra gli altri, il Presidente nazionale e quello regionale della Piccola Industria di Confindustria, Alberto Baban e Giorgio Cappello.
“Entrare in ottica ‘lean’ – ha detto Cappello – significa trasformarsi totalmente rispetto ai canoni del modello d’impresa tradizionale. Il punto di partenza è l’identificazione degli sprechi da eliminare così da produrre di più con un minor consumo di risorse. È una scelta coraggiosa verso la quale le imprese si stanno già muovendo. Ma ogni nostro sforzo sarà annullato se lo stesso atteggiamento non entrerà a far parte della Pubblica amministrazione, che, oltre a riorganizzarsi in un’ottica ‘lean’, deve, così come ha sottolineato la Corte dei conti, portare avanti una coraggiosa revisione dei confini dell’intervento pubblico. Fino a quando infatti – ha aggiunto Cappello – chi è regolatore proseguirà anche nella gestione dei servizi, si continuerà ad erodere ricchezza e capacità di spesa. Basti pensare agli ultimi dati divulgati da Federcosumatori, in base ai quali negli ultimi dieci anni in Italia le tariffe dell’acqua sono aumentate dell’80,2 per cento, dei rifiuti del 66,1 per cento e dell’elettricità del 48,6 per cento, a fronte di un’inflazione in analogo periodo del 20,3 per cento. Incrementi che in Sicilia si sono tradotti con una perdita secca del 26 per cento del valore aggiunto del manifatturiero dal 2008 ad oggi contro un -2 per cento del settore pubblico. Le leve su cui agire a questo punto sono: conoscenza e organizzazione snella del lavoro che, insieme al recupero della concorrenza, significa per la pubblica amministrazione siciliana snellire la burocrazia e attuare le riforme. Viceversa sarà difficile vedere la ripresa”.
Per Baban “l’innovazione organizzativa, il ‘lean management’, è un tassello importante nella diffusione dell’innovazione nel sistema industriale italiano. L’innovazione non avviene soltanto nella produzione manifatturiera e nella distribuzione dei prodotti ma soprattutto all’interno dell’organizzazione che le imprese devono darsi. È un obbiettivo su cui Piccola industria ha richiamato fortemente l’attenzione del governo che con il riconoscimento delle PMI innovative ha finalmente reso concreto un presupposto fondamentale per la crescita”.
Al convegno sono intervenuti anche Arnaldo Camuffo, docente di Lean Management alla Bocconi; Rosario Amarù e Giorgio Possio vicepresidenti P.I. di Confindustria; Gregory Bongiorno, presidente di Confindustria Trapani; Marco Giugliano, della Praxi S.p.A; Vincenzo Adragna, presidente della Piccola Industria Trapani e Sebastiano Bongiovanni della rivista l’Imprenditore.

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