25 Aprile 2024

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LA FILIERA DEL LATTE

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Rafforzare la filiera del latte dalla stalla fino al consumatore. Una grande cooperativa che possa aggregare il variegato mondo zootecnico ragusano. La proposta è di Pino Occhipinti,  presidente di “Latterie ragusane”, la giovane cooperativa che ha aggregato in soli 6 mesi di attività ben 90 aziende tra soci e fornitori diretti.

Una scommessa, quella di Occhipinti, che parte da un dato oggettivo. Senza l’aggregazione e la qualità del latte con una bassa carica batterica e proteine a norma le piccole aziende sono destinate a scomparire.

“II prezzo del latte alla stalla oscilla tra 37 e 39 centesimi al litro – spiega Occhipinti – dipende molto dalla qualità del prodotto conferito e dalle quantità che vengono prelevate. In presenza di aziende in aree difficili da raggiungere con quantità di latte irrisorie il prezzo può essere anche più basso. Vanno aggiunti i costi del trasporto che incidono in maniera rilevante. La cooperativa e le cooperative hanno un ruolo determinare lungo la filiera del latte. Danno il valore aggiunto e aiutano le aziende, in termini economici diretti, a sostenere i costi”.

Le regole di etichettatura del latte sono molto rigide e vanno seguite alla lettera per evitare problemi. Il 20 aprile 2017 è entrata in vigore una nuova normativa sull’etichettatura del latte che prevede di indicare, sull’etichetta, l’origine esatta della materia prima utilizzata nella produzione di latte e derivati. Non solo. Le regole per l’etichettatura latte prevedono l’obbligatorietà dell’indicazione del paese d’origine nel caso in cui l’omissione induca in errore il consumatore a causa delle informazioni in etichetta. E’ questo il caso, ad esempio, di alimenti che hanno un’etichetta che riproduce colori nazionali o simboli di un dato paese differente da quello da cui proviene la materia prima.

“Il brand made in Italy è una garanzia assoluta per il nostro consumatore finale – aggiunge Occhipinti – nel nostro caso parliamo esclusivamente di latte siciliano e ragusano. Il consumatore ha dinanzi un prodotto di assoluta qualità con i trasformati: mozzarella, ricotta, formaggi, panna. L’analisi dell’efficienza di una stalla permette all’allevatore di capire come intervenire per migliorarne la redditività. Il controllo di gestione è ancora più importante quando il mercato del latte è soggetto a oscillazioni sensibili in tempi brevi”.

Sui costi delle materie prime, vedi i mangimi di importazione, si potrebbero stipulare dei contratti di acquisto collettivi. “Nulla di nuovo – precisa Occhipinti – ma è l’unico rimedio per arginare un mercato letteralmente impazzito con costi che incidono in maniera determinante sulla gestione di un’azienda”. La politica, in questo caso, deve dare un segnale di vicinanza al mondo agricolo ragusano. “In passato, grazie ai fondi del Psr – commenta il presidente della coop Latterie Ragusane .- molte aziende hanno avuto una boccata d’ossigeno. Stiamo parlando, però, di grandi realtà che poco o nulla hanno a che vedere con il variegato mondo agricolo ragusano”.

                                                                                                                      Marcello Digrandi

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