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Se non cambia la “cultura” Vittoria muore.

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Vittoria 1 ottobre 2017

Proprio oggi il quotidiano Repubblica ha pubblicato un reportage a firma del collega Salvo Palazzolo, dal titolo: – Ortaggi, mafia e Web. I nuovi clan di Vittoria tra affari, politica e minacce sui Social. L’articolo, molto dettagliato e professionale, riporta con dovizia di particolari, gli ultimi avvenimenti che si sono verificati nella città commercialmente più importante del ragusano e che ha prodotto un vero e proprio “terremoto”, con l’arresto di un ex sindaco del PD e del fratello, anch’egli PD, consigliere comunale, oltre all’arresto di alcuni esponenti della Stidda,che avrebbero operato, secondo le accuse e le indagini che a quanto pare, durano da anni, in una sorta di connubio. Infine,  sulla testa dell’attuale primo cittadino, pesa una denuncia gravissima per corruzione elettorale.  Fin qui la storia è nota e non ci spingiamo oltre per avanzare ipotesi o fare previsioni, tra l’altro facili da immaginare e indovinare, perché riteniamo doveroso, lasciare lavorare i magistrati e gli inquirenti, in serenità. Ma ciò che fa paura e che preoccupa profondamente i cittadini liberi, onesti e corretti, tanti, che vivono in questa città, è l’atteggiamento, peraltro denunciato anche dal dirigente della squadra mobile di Ragusa, Antonino Ciavola e dalla presidente del Fai locale, Eliana Giudice, di chi continua a sostenere ancora, che le indagini della magistratura e gli articoli di Paolo Borrometi, il direttore responsabile de “La Spia”, sono le uniche cose che danneggiano la città. Prima a detta dei soliti detrattori, a danneggiare la città, era Ciccio Aiello, l’ex sindaco  ed ex deputato combattivo e inarrestabile, che ha sempre sostenuto che a Vittoria la mafia c’è, è fortemente radicata nel territorio e ha instaurato pericolose “relazioni”, con persone che, per tornaconto personale, hanno gestito la sala di regia elettorale, almeno da 5 o 6 anni a questa parte. Adesso che Aiello è fuori dall’inchiesta che lo aveva coinvolto a pochi giorni dal voto amministrativo nel 2016, anzi, è stato fortemente danneggiato da “intrecci perversi”, i nuovi capri espiatori sono diventati i magistrati e Borrometi. Come a dire, che si può fare di tutto, le porcherie più immani, a condizioni che queste non vengano denunciate e rese pubbliche, e in quel caso, tutto va bene. Non esistono parole per potere commentare queste nuove “trovate” di gente che non ha la cultura per comprendere che il male dell’umanità, non è chi denuncia, ma chi lo pone in essere. Se a Vittoria non cambia la cultura, la città è morta e sepolta, e questo è intollerabile e insostenibile, non fa parte dello stile di vita dei vittoriesi, che hanno l’obbligo morale e civile di ribellarsi.

 

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