19 Aprile 2024

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Palermo. Sesso e violenza sui minori anche neonati.

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Palermo. 22 settembre 2021
È partita da Palermo, ma riguarda tutta l’Italia, l’inchiesta che si è conclusa con l’arresto di 13 persone accusate di avere diffuso in rete, file contenenti immagini di sesso e violenze su bambini, compresi i neonati.
L’operazione: “Green Ocean” è stata condotta dalla polizia di Stato, titolare delle laboriose indagini e si è conclusa, oltre che con gli arresti, con 21 denunce per divulgazione e detenzione di materiale pedopornografico.
Le indagini che hanno preso il via nel capoluogo della regione Sicilia, un anno e mezzo addietro, sono state affidate alla polizia postale per la Sicilia occidentale con il coordinamento del servizio centrale presso il centro Nazionale per il contrasto della pedopornografia on-line, sotto la direzione della Procura di Palermo. Le indagini degli inquirenti hanno appurato che ad essere coinvolte erano anche altre città italiane: Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Milano, Napoli, Pescara, Reggio Calabria, Roma, Torino e Trento.
Il lavoro certosino degli agenti, ha ricostruito i rapporti, tra italiani e stranieri, che si scambiavano in rete foto e video che contenevano atti sessuali tra adulti e minori, violenze sessuali di ogni genere subite da bambini, e, in alcune occasioni, contenuti pedopornografici realizzati su neonati. Sono oltre 250.000 i file posti sotto sequestro.
Tra gli uomini che hanno operato, anche agenti sotto copertura.
Nell’ottobre del 2019, la Procura di Palermo, visto che si trattava di una operazione molto vasta, ha autorizzato la polizia a svolgere attività sotto copertura. Gli agenti infatti,
sono riusciti ad introdursi all’interno di canali di scambio del materiale illecito e sono riusciti a individuare le utenze attraverso le quali avvenivano le connessioni, risalendo a persone residenti in 13 diverse regioni italiane.
Il lavoro meticoloso degli uomini della polizia, ha portato al blitz, scattato dopo
avere intercettato i responsabili dello “sporco” lavoro on line. Nei luoghi dove sono stati trovati gli indagati, sono stati sequestrati decine di dispositivi informatici. In alcuni casi è stato possibile effettuare dei controlli immediati e sono stati effettuati i 13 arresti in flagranza. Negli altri 21 casi, gli agenti hanno denunciato gli indagati a piede libero a vario titolo, per reati afferenti alla pornografia minorile.
La tipologia delle persone coinvolte nell’operazione, varia, per età, per professione e per ceto sociale.

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