20 Aprile 2024

ITALREPORT

Quotidiano on-line

Patologie legate al gioco d’azzardo, a Ragusa l’ Unità di Strada per sensibilizzare

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Durante la festa del patrono San Giovanni Battista, l’ufficio diocesano per la Pastorale della salute e l’Unità di strada del Sert di Ragusa, così come fortemente voluto dal manager dell’Asp 7, Salvatore Lucio Ficarra, hanno sensibilizzato i giovani, le famiglie e la gente in genere sulle problematiche riguardanti la patologia del gioco.

Grazie alla presenza del camper, ieri, per buona parte del pomeriggio e sino a sera, in corso Vittorio Veneto, proprio in prossimità di piazza San Giovanni, il direttore dell’Ufficio, don Giorgio Occhipinti, con il segretario, Giuseppe Occhipinti, unitamente a tutti gli altri operatori dell’Unità di strada, guidati dalla responsabile Giovanna Strada, hanno avuto modo di chiarire, attraverso la distribuzione di appositi opuscoli o interloquendo con i cittadini, quali i potenziali campanelli d’allarme che è possibile riscontrare.

Partiamo dal presupposto – spiega don Occhipinti – che oggi, nella sola provincia di Ragusa, va in fumo, per scommesse e altre forme di gioco similari, qualcosa come un milione di euro. Con questa iniziativa abbiamo cercato e cercheremo di raggiungere quante più persone. Molti giocatori non sanno di essere patologici. Noi abbiamo fornito un vademecum con le indicazioni che i familiari, soprattutto, hanno la possibilità di tenere in considerazione per rivolgersi al Sert o alla Pastorale della salute affinché si possa intervenire nella maniera più consona per aiutare chi ha bisogno”.

“Quello di ieri  – aggiunge – è stato soltanto un primo approccio perché ci saranno delle prossime tappe di certo a Marina di Ragusa prima della festa dell’Addio all’estate e poi, nei prossimi giorni, a Monterosso e Santa Croce Camerina in occasione delle feste patronali. Siamo consapevoli del fatto che occorre sensibilizzare tutti sul delicato argomento e sullo spiacevole fenomeno perché la patologia, spesso e volentieri, viene presa sottogamba quando, invece, non dovrebbe essere così”.

“I rischi?  – conclude don Occhipinti – Lo sviluppo di dipendenza patologica, la depressione e altri disturbi psicologici e psichiatrici, lo stress psicofisico, la perdita della credibilità personale, i conflitti familiari, gli insuccessi personali, sociali e lavorativi per non parlare di indebitamenti e di problemi legali”.

Il direttore dell’ufficio diocesano per la Pastorale della salute ringrazia il manager Ficarra e il responsabile del Sert, Giuseppe Mustile, per il sostegno fornito nell’attuazione dell’iniziativa.

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