20 Aprile 2024

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Acate. Lettera di risposta del sindaco di Acate, Francesco Raffo, alle accuse degli “Stati Generali”

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Salvatore Cultraro, Acate (Rg), 30 dicembre 2014.- Non si è fatta attendere la risposta, al vetriolo, da parte del primo cittadino di Acate, Francesco Raffo, alle pesanti accuse mossegli dal neo “Comitato spontaneo cittadino degli Stati Generali”, costituito dal Partito Democratico, dall’Unione di Centro, dal Nuovo Centrodestra, dall’associazione Orizzonti Chiari e da associazioni di categoria e singoli cittadini, nel corso dell’assemblea pubblica tenutasi recentemente al Castello e finalizzata allufficializzazione del nuovo soggetto politico. Pubblichiamo pertanto di seguito la nota di risposta, fatta pervenire alla nostra redazione dal sindaco di Acate, Francesco Raffo.

L’adunata della palude rancorosa.
“Una domanda alla Storia: chi sono questi “donchisciotti” del terzo Millennio che nella sala (Pallacorda?)del Castello scimmiottano Voltaire, Diderot, D’Alembert e scrivono sull’Encyclopédie?
La Storia risponde: sono gli “Illuminati”, senza lumi, chiamati dalla Provvidenza “illuministica” a risolvere la grave “crisi politica, economica, sociale e finanziaria” del Comune di Acate. (!!!)
“Tre (e più) Stati”, divisi su tutto e da anni l’uno contro l’altro armato, si ritrovano in una Commedia degli Equivoci, uniti sotto il vessillo dell’Amore per Acate!!! Che è “stanca”, dicono.
Ma, grazie a Dio, ci sono loro, con una variopinta e multicolore ammucchiata!
Poveri disgraziati! Assetati di potere e disperati per avere perso definitivamente “a minnedda”, hanno dimenticato che Acate è stanca già da tempo, ma di loro: alcuni, saccheggiatori delle casse del Comune, hanno spesso arrotondato lo stipendio alle spalle dei cittadini e mandato in rovina beni e servizi, lasciando ai posteri solo montagne di debiti; altri, notoriamente inconcludenti e ormai inutili a se stessi e alla società, vagano alla ricerca del tempo perduto…
Patetici e disperati rottami dell’ancien régime, senza scrupoli e dalla coscienza infangata, mossi da profondi sensi di colpa per essere stati protagonisti del nulla, incapaci di scagliarsi contro se stessi, si inventano ogni giorno “il nemico”, per ricordarsi che esistono.
Sconfitti dalla storia e avviati inesorabilmente verso il viale del tramonto, per essere stati per molti anni protagonisti della peggiore politica e di consorterie amministrative, oltre che audaci attori del trasformismo, per nascondere la loro storica pochezza, si improvvisano Vati di una irripetibile Restaurazione e inneggiano ad una rivoluzione(!!!) “democratica”, nella speranza di offuscare quella vera, che li ha già spazzati via. Per Sempre.
Rimane di loro solamente l’eco stonata di un’orchestra senza spartiti, che gira confusa per le strade, nella speranza di raccattare qua e là frustrati “utili idioti”, conoscitori di… Attila.
Tutto ciò per dare un senso ad un percorso di vita politica e amministrativa (e non solo) fallimentare e costellata di macerie finanziarie e sfascio istituzionale e amministrativo.
L’ultima loro vergogna politica, finanziaria e istituzionale è di pochi giorni fa: sono comparsi drammaticamente e improvvisamente il 3 settembre 2014 2.000.000 di Euro di debiti degli anni passati e il 17 dicembre 2014 siamo rimasti impietriti nell’apprendere dal nuovo Revisore Unico dei Conti del Comune che il Ministero delle Finanze ci ha sottratto in questi giorni la spaventosa cifra di 2.500.000 EURO, per le lordure finanziarie e di bilancio fatte da questi “donchisciotti del Castello”, nel 2011 e nel 2012. Che, sommati ai 2.500.000 di Mutuo del marzo 2013, ci portano alla catastrofica cifra di 7 Milioni di Euro in 18 mesi. Debiti, per pagare Debiti, senza avere realizzato nulla, con la drammatica macelleria delle tasse che ci hanno lasciato in dote nel novembre 2013. Una terribile eredità, che ora dobbiamo gestire noi.
Politicanti da strapazzo, vigliaccamente negano e da veri mascalzoni accusano chi cerca di risolvere i problemi ed evitare il peggio. Anzi chiamano tassatore chi sta cercando di pagare i loro debiti. Negano, anzicchè chiedere scusa ai cittadini, massacrati dalla loro politica fallimentare. E mentre tante famiglie, tanti anziani, tanti stranieri soffrono terribilmente, mentre si lotta quotidianamente contro tante emergenze, i “donchisciotti” (molto ricchi, bontà loro!) giocano ad emulare i tristi Untori della “Colonna Infame”, avvelenando con il loro odio il paese. Non sanno fare altro. Ma il loro odio non fermerà il nostro percorso di cambiamento. Il vaso, anzi, è colmo.
Sarà la Magistratura a dire la parola definitiva sui tanti danni economici arrecati al Comune: dal Depuratore al Macello, dal disastro finanziario alla piazza Matteotti e alla Zona Artigianale, ecc.
Noi continuiamo nel nostro lavoro di ricostruzione, senza tener conto dei tanti mal di pancia.
Già alcuni impegni sono stati mantenuti, altri prestissimo troveranno soluzione.
Ecco, dopo 10 mesi di studio e di silenzioso e costante lavoro, qualche esempio:
1) ARO. Predicatori da strapazzo, da anni parlano di raccolta differenziata. Oggi, dopo mesi di studio e di confronto con gli uffici regionali, con esperti e docenti universitari, il Piano è pronto e il Decreto è stato firmato. Parte l’avventura della raccolta differenziata, del conferimento e del trattamento dei rifiuti, a gestione diretta e con lavoratori acatesi , per produrre energia, migliorare la qualità dell’ambiente e della salute e ottenere risparmi.
2) Macello: 20 anni fa un autentico gioiello, una eccellenza tecnologica e una miniera per il Comune, oltre che lavoro per tanti cittadini: abbandonato a ruberie di ogni sorta e a discarica a cielo aperto, con gravissimi danni finanziari, di cui alcuni dovranno risponderne. Già bonificato, presto diventerà una ”nuova eccellenza”, ecologica.
3) Zona artigianale: una cattedrale nel deserto della stupidità politica: un mare di soldi, un mutuo da pagare in 40 anni, e tante piccole e grandi imprese cacciate via. Prestissimo andrà agli imprenditori e agli artigiani interessati, per creare lavoro.
4) Cimitero: realizzato con soldi di compensazione dei famosi fotovoltaici che non ci consentono di accendere nemmeno una lampadina. Ora, dopo anni di fermo, tutto è pronto per realizzare cappelle e tombe.
5) Depuratore della fognatura: una vergogna. Lasciato in totale abbandono per 20 anni, fonte di inquinamento e di danni ambientali e alla salute, nel silenzio e con la complicità di tanti, ridotto in un ammasso di fradiciume, tanto da determinare la caduta nelle vasche di strutture in ferro e in cemento armato (grazie a Dio che non c’è scappato il morto!), oggi riportato quasi alla normalità, ma con grossi costi (anche di questi danni finanziari qualcuno dovrà dare conto). La messa a regime fa sperare bene per la salute dei cittadini e dell’ambiente. Presto sarà presentato un nuovo progetto migliorativo di ampliamento.
6) Acqua: un sistema da Terzo Mondo, con 18 trivelle private, decine di motori di rilancio, spese faraoniche, acqua non potabile, con un Depuratore costato un occhio e lasciato a marcire, di cui stiamo pagando il Mutuo trentennale. Soluzione: già avviata la pratica con l’ENI e col Consorzio di Bonifica per l’attingimento dalla Diga e poi, insieme all’acqua di Lenzacane, il trattamento nel costituendo Polo dell’acqua, vicino al Macello.
7) Piano Regolatore: una “porcata”(così è stato definito da esperti della Regione), assolutamente inadeguato alle esigenze socio-economiche degli Acatesi ma adeguato per le ricche parcelle di personaggi ben noti e sempre pronti ad “acchiappari” dalle casse del Comune. Abbiamo già avviato il percorso per la revisione, senza sbancare il Comune.
A fine anno, nella relazione alla stampa e ai cittadini, l’elenco completo del primo anno di lavoro, sicuramente con tante ombre ma già con qualche luce all’orizzonte”.

Franco Raffo

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