19 Marzo 2024

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Canale Monterano in prima linea contro il passaggio del servizio idrico ad Acea Ato2

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Il sindaco Angelo Stefani: “Non firmo per privatizzare la nostra acqua, piuttosto mi farò commissariare”. In itinere il ricorso presentato al Tar del Lazio per l’annullamento della diffida regionale

Canale Monterano – “L’acqua è pubblica e tale deve rimanere, nel rispetto della volontà referendaria che si è detta contraria ad ogni forma di privatizzazione”. A pochi giorni dalla scadenza della diffida della Regione Lazio a passare il servizio di gestione idrica all’Acea Ato 2 fissata al 31 dicembre 2015, il sindaco di Canale Monterano Angelo Stefani ribadisce la propria contrarietà ad un passaggio del servizio idrico comunale ad Acea Ato 2 e lo fa nella consapevolezza che ciò può determinare conseguenze in termini di imputazione di eventuali danni erariali in capo alla propria persona.

Il sindaco Angelo Stefani e il Comune di Canale Monterano che amministra restano anzi tra gli amministratori pubblici e tra i Comuni pronti a portare avanti ad oltranza la battaglia per l’acqua pubblica in tutte le sedi competenti.

“La nostra è la posizione del Coordinamento Acqua Pubblica Lazio. Un ricorso da noi presentato al Tar del Lazio– spiega il sindaco Stefani – è in via di definizione. Lo abbiamo presentato assieme ad altre sette comuni. Oltre a Canale Monterano, con il ricorso – spiega il sindaco Stefani – chiedono l’annullamento della diffida della Regione Lazio per la cessione delle infrastrutture idriche all’attuale gestore Acea Ato 2 spa, anche i Comuni di Agosta, Arsoli, Capena, Civitavecchia, Ladispoli, Marano Equo e Roviano. Tra le altre cose abbiamo formulato eccezione di costituzionalità sia per quanto riguarda lo strumento del decreto legge sia sulla ripartizione delle competenze legislative tra Stato e Regione. Altro rilievo sollevato con il ricorso al Tar – commenta ancora Stefani – è che Acea Ato2 spa, scelto come soggetto gestore senza alcuna procedura ad evidenza pubblica, non può essere considerato quale società in house dei Comuni partecipanti all’Ato n. 2 della Regione Lazio e non possiede i requisiti per poter essere individuato quale futuro possibile gestore unico all’interno degli Ambiti di bacino idrografico”.

La posizione del sindaco di Canale Monterano è quindi quella di resistere ad ogni tentativo di sottrarre le gestione pubblica dell’acqua alla collettività. Stefani si fa quindi promotore di una azione che, attraverso la convocazione di un’assemblea pubblica, riunisca oggi gli amministratori che ancora non hanno ceduto passando il proprio servizio idrico ad Acea Ato 2.

“In questo territorio riuniremo a breve, in attesa dell’esito del ricorso al Tar, i sindaci di Civitavecchia Antonio Cozzolino, di Ladispoli Crescenzo Paliotta e di Anguillara Francesco Pizzorno per mettere a punto delle azioni. Da valutare una possibile gestione mediante consorzio dei servizi idrico comunali. Non saremo – ribadisce Stefani – firmatari della privatizzazione della nostra acqua, piuttosto ci faremo commissariare. Sul principio dell’acqua come bene pubblico, nell’interesse primario delle nostre collettività, non è possibile cedere”.

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