20 Aprile 2024

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Clausola sociale negli appalti pubblici, la Fisascat-cisl contesta l’intervento della maggioranza al comune di Ragusa. Riceviamo e pubblichiamo

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Fisascat-cisl contesta l’intervento della maggioranza al comune di Ragusa: “ci pensano ora mentre dallo scorso mese di dicembre, nonostante gli impegni assunti dall’amministrazione, sei lavoratori del servizio idrico sono rimasti estromessi e ancora oggi risultano essere senza occupazione”

RAGUSA – “Con un ritardo a dir poco devastante, la maggioranza in Consiglio comunale ha comunicato di avere fatto approvare la clausola sociale negli appalti pubblici allo scopo di lenire, così dichiarano i consiglieri Cinque Stelle, in particolare il consigliere Filippo Spadola, gli effetti della crisi economica. Peccato, però, che rispetto agli impegni assunti nel dicembre dello scorso anno, tra l’altro dinanzi al prefetto, non un solo passo in avanti sia stato compiuto. E, ancora oggi, sei lavoratori, a cui stanno dietro altrettante famiglie, sono rimasti senza occupazione”. E’ la dura accusa che arriva dal segretario territoriale di Ragusa della Fisascat-Cisl Siracusa-Ragusa, Salvatore Scannavino, con riferimento alla tormentata vertenza degli operatori del settore idrico che, proprio in fase di cambio appalto, si sono visti estromessi da un’attività che effettuavano da anni e per la quale avevano acquisito una specifica professionalità. “Dopo le denunce pubbliche che avevamo fatto – prosegue Scannavino – eravamo riusciti, almeno a parole, a fare compiere un passo indietro all’Amministrazione comunale, facendo assumere un preciso impegno, dinanzi al prefetto, circa il riassorbimento delle maestranze estromesse. Purtroppo, i mesi sono passati e, a distanza di tempo, nulla di tutto quello che era stato promesso è stato concretizzato. I lavoratori rimangono ancora senza occupazione. E in più dobbiamo prendere atto, adesso, delle dichiarazioni del consigliere Spadola che ci informa che il Consiglio comunale, addirittura su sua proposta, ha approvato la clausola sociale negli appalti pubblici per uniformare il tutto a tutela della continuità del rapporto di lavoro. Ma dov’era il consigliere Spadola, e gli altri suoi colleghi della maggioranza che ora hanno approvato l’atto, quando in maniera insistente avevamo chiesto di intervenire in questa direzione con i lavoratori del settore idrico? Perché, nessuno, allora, ha mosso un dito? Non è, adesso, un intervento tardivo? E perché, adesso, lo stesso Spadola non sollecita l’Amministrazione comunale di cui è espressione per cercare di sanare, finalmente, questa dolorosa vertenza? Noi chiediamo il massimo rispetto per i lavoratori, a maggior ragione in questo periodo di grave crisi. Ma quello che non accettiamo è che ci vengano a dire che vogliono lenire gli effetti delle problematiche sociali con questi atti. Se così fosse, ci avrebbero pensato prima. Già a partire dai lavoratori del servizio idrico. Ma così, purtroppo, non è stato”.

Ragusa, 21 giugno 2016

Il Segretario Territoriale
Fisascat-Cisl
Salvatore Scannavino

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