La Fine di una commedia “ Verbata”. Del professore Gaetano Masaracchio. Riceviamo e pubblichiamo.
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Acate (Rg), 16 marzo 2015. “Dire oggi : “ l’avevamo previsto” o “ Incredibile ma vero!…” sarebbe facile per tutti coloro che hanno considerato “Uniamo Acate” una ciurma senza progetti ma con tanti aspiranti del “ Pennacchio”. Il Sindaco non perde occasione per gridare a destra e a manca la sua grande progettualità verbando proclami acculturati e raffinati secondo un suo nuovo stile : Unire, promettere e piagnucolare per le casse vuote, ma i fatti dicono tutto il contrario. La corsa alle poltrone ben retribuite con indennità salate per le povere casse vuote del Comune, ha causato lo scoppio del bubbone “ Uniamo Acate” . Apprendiamo dai quotidiani la notizia di una fine ingloriosa di una ciurma allo sbando e alla ricerca di nuove promesse equilibranti. L’esito della votazione per il nuovo Presidente del Consiglio Comunale Acatese, smentisce le dichiarazioni del Presidente dimissionario Amatucci. E’ stata confermata la bramosia delle poltrone tra i militanti della ciurma Uniamo Acate. Il vuoto politico e progettuale di questa amministrazione lo abbiamo denunciato da mesi, oggi i fatti ci danno la conferma. Tuttavia le dichiarazioni del dimissionario Presidente Isaura Amatuci, anche in questa circostanza, sono state smentite dall’esito di una votazione non condivisa nella ciurma. Sta di fatto che : “ un normale avvicendamento per spirito di una responsabile partecipazione ” è esattamente l’opposto dell’accaduto. Conferma l’alta bramosia dei pennacchi tra la ciurma oggi in totale confusione . Altro che voglia di rendersi utile alla comunità!… Altro che responsabile avvicendamento al servizio del Comune e dei cittadini!… Sta di fatto è che la carica fa gola a non pochi nella ciurma e questo anche perché è ben retribuita ( € 1.700 mensili). Tutti vogliono e tutti sperano poi magari si diffonde la notizia della rinuncia al gettone presenza o peggio ancora di un dono pari a € 5.000 da parte della stessa Amatuci. Una comunicazione del Presidente dimissionario incompleta perché nulla è stato detto o scritto circa la mancata rinuncia della sua indennità maturata, pari a qualcosa come € 38.000. E’ facile annunciare un dono se lo stesso fa parte di una liquidazione poco meno di 40.000 €, così come è stato facile annunciare un avvicendamento per spirito di servizio salvo poi quanto dimostrato dalle votazioni in Consiglio. Crolla la maggioranza Consiliare, finisce la tracotanza della ciurma che s’ avvia ad una fine senza gloria. Al Sindaco e alla sua Giunta non resta altro che ridare al paese la parola . Le dimissioni sarebbero un atto di umiltà e di rispetto verso Acate e i suoi Cittadini”.