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Ragusa. Operazione su larga scala della polizia di Stato. Sette persone in manette per traffico di droga..

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Ragusa 31 marzo 2022
Nei primi giorni del mese di gennaio c.a. personale della squadra mobile di Ragusa, in collaborazione con i colleghi territorialmente competenti, davano esecuzione tra Ragusa, Catania, Palermo, Caltagirone Gela e Teramo, al decreto motivato di fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ragusa, nei confronti di sette soggetti, di nazionalità albanese e italiana, tutti gravemente indiziati del reato di spaccio di sostanze stupefacenti.
L’attività di indagine, supportata da servizi tecnici, di videosorveglianza e dinamici sul territorio, svolta dalla squadra mobile di Ragusa e coordinata dalla locale Procura della Repubblica, consentiva di documentare l’attuale operatività di distinti gruppi criminali, operanti principalmente nel territorio della Provincia di Ragusa (tra Ragusa, Vittoria, S. Croce Camerina, Scicli e Pozzallo), dediti al traffico di sostanze stupefacenti, capaci di movimentare – in un periodo di tempo compreso tra dicembre 2018 e febbraio 2020 – ingenti quantitativi di “cocaina”, “hashish” e “marijuana”, con approvvigionamenti di droga pesante e leggera che giungevano da Roma, Palermo, Catania oltre che dal territorio albanese.
L’azione investigativa risultava caratterizzata dal riscontro probatorio di molteplici arresti in flagranza eseguiti nei confronti di corrieri della droga e di spacciatori al minuto con il conseguente sequestro di complessivi kg. 2,6 di “cocaina”, in alcuni casi risultata di purezza pari all’80%, 77 kg. di “marijuana” e 50 kg. di hashish.
Lo stupefacente sequestrato, oltre ai quantitativi negoziati mediante accordi telefonici, avrebbe fruttato considerevoli profitti, stimati per circa 1 milione di euro, soprattutto per quanto concerne lo stupefacente del tipo cocaina che, una volta tagliato, avrebbe raggiunto quantitativi maggiori.
Alcuni giorni fa, la squadra mobile di Ragusa, in collaborazione con i colleghi della questura di Teramo, eseguivano una ulteriore altra ordinanza applicativa di misura cautelare, emessa nei confronti di uno degli indagati che avendo nel frattempo trasferito il proprio domicilio nella regione Marche, era riuscito inizialmente a sottrarsi all’esecuzione del fermo di indiziato di delitto emesso nei suoi confronti.
Il GIP presso il Tribunale di Ragusa, a conferma dell’imponente quadro indiziario raccolto dagli investigatori e dalla locale Procura della Repubblica, organo che ha emesso il decreto motivato di fermo di indiziato di delitto, emetteva altrettante ordinanze di custodia cautelare restrittive della libertà personale le quali ricevevano conferma in sede di riesame.

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