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Roma. Lavoro nero i controlli servono ma la prevenzione è indispensabile. Così Bruno Giordano magistrato di Cassazione e Direttore Generale dell’Ispettorato Nazionale.

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Roma. 2 ottobre 2022
“Lavoro nero, piaga sociale e non solo, è un furto, un arretramento sociale e evasione”. Così Bruno Giordano, magistrato di Corte di Cassazione e Direttore Generale dell’Ispettorato Nazionale del lavoro, sempre in prima linea nella lotta al lavoro nero, al caporalato e allo sfruttamento dei lavoratori. Già al fianco di Raffaele Guariniello nei processi più importanti che si sono svolti in Italia, adesso capo di uno degli uffici più importanti e impegnati d’Italia.
Ha “tuonato” Giordano nel corso dell’intervista rilasciata a Marco Patucchi, responsabile della redazione di Palermo di Repubblica e pubblicata oggi.
Ha elencato tutta una serie di incongruenze e inefficienze, soprattutto del sistema dei controlli in Sicilia, dove l’Ispettorato, dipende dalla Regione e dove, per i controlli in un’Isola con cinque milioni di abitanti, operano soltanto 62 addetti.
“A Palermo e provincia” ha detto Giordano “operano solo due ispettori, è chiaro che dire che sono insufficienti è paradossale ed è altrettanto chiaro che chi vuole sfuggire ai controlli, perché opera in maniera illegittima, sa che può contare su una sorta di impunità”.
Sarà anche per questo motivo che in Sicilia, l’incremento degli incidenti nei luoghi di lavoro, è salito in maniera esponenziale.
“L’Ispettorato Nazionale ha siglato un protocollo per incrementare nella Regione, il numero di operatori addetti ai controlli” prosegue il Direttore “è chiaro che la sicurezza sui luoghi di lavoro non può avere confini territoriali. Dobbiamo formare il personale, anche perché, il caporalato e il lavoro nero, soprattutto in alcune zone del Paese, sono elementi devastanti.
D’altra parte i blitz e i controlli non bastano per arginare il fenomeno” prosegue Giordano “bisogna attrezzarsi per prevenire e stroncare sul nascere certi fenomeni”.
Già lo aveva anticipato nel convegno ANMIL che si era svolto lo scorso 17 settembre a Terrasini, adesso lo ha ribadito alla stampa “un prezzo vile, mi riferisco per esempio al comparto agricolo, porta a scaricare l’abbattimento dei costi, sull’anello più debole: il lavoratore. Noi dobbiamo prevenire questo fenomeno che è la causa principale di tutto ciò che di negativo accade nel mondo del lavoro”.
Risoluto e deciso anche in questo incarico importante, così come lo è sempre stato e lo è nel mondo della magistratura.

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