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Nuovo coach sulla panchina del Padua Rugby Ragusa

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Ragusa, 5 dicembre 20154 –  arrivato martedì notte, ieri ha passato la giornata cercando di recuperare il jet lag (senza ancora riuscirci del tutto), stasera sarà al campo per incontrare lo staff tecnico della società e per dirigere il suo primo allenamento. È iniziata in questo modo l’avventura ragusana per coach Germán Greco, un passato prima da giocatore di serie A con gli argentini “Los Caranchos” di Rosario e poi da allenatore per la stessa squadra, cui ha fatto seguito una lunga esperienza italiana sulle panchine di Jesi e Cogoleto. Adesso, dopo tre anni da allenatore capo e Direttore Tecnico sempre al “Los Caranchos”, ecco il nuovo ritorno in Italia, questa volta alla guida del Padua Rugby Ragusa. Ma quali sono le motivazioni che lo hanno spinto a tornare in Italia, ad accettare la panchina di una squadra che, almeno per questa stagione, non ha obiettivi prestigiosi, se non la semplice salvezza? «È una sfida. Mi piace allenare e in Italia mi sono sempre trovato bene. Il Padua mi ha offerto questa possibilità e io l’ho presa al volo». Greco, per gli amici “Pope” («È un nomignolo che mi porto dietri da quando giocavo in Argentina, non ha nessun significato particolare»), nelle settimane in cui ha preparato il suo ritorno in Italia non è rimasto inoperoso e ha studiato la sua nuova squadra. «Ho visto un XV con delle buone qualità. Un po’ discontinuo, probabilmente per una questione di concentrazione, ma le basi ci sono, sia in nel pacchetto di mischia che tra i trequarti. Ci sono da correggere alcune cose, ma da qui a quando inizierà la seconda fase avremo il tempo per lavorare su questi dettagli. Mi è stato detto che la mischia è leggera e mi è stato chiesto come ovviare a questo. Io dico che a me così leggera non è sembrata, visto che spesso si è battuta alla pari con pacchetti molto più pesanti e comunque di necessità faremo virtù, vuol dire che giocheremo sfruttando la dinamicità del nostro pacchetto». Ma qual è il gioco che predilige il Pope? «Nel rugby moderno le squadre non possono più giocare solo con la mischia o solo con i trequarti. Oggi bisogna fare un gioco nel quale ci può essere un trequarti che si rivela decisivo in un punto d’incontro o un pilone che corre a fare meta. Tutti devono sapere fare tutto». Domenica, intanto c’è da affrontare l’Amatori Messina, una squadra che verrà a Ragusa per conquistare i cinque punti e avere così la matematica certezza di disputare la Poule Promozione, così come ha dichiarato Daniel Insurralde, il coach peloritano. «Veniamo per vincere. Sappiamo che non sarà facile perché si tratta di un derby, ma per noi i cinque punti sono fondamentali per il passaggio alla fase successiva. Sono ottimista perché in questi mesi abbiamo lavorato parecchio e bene, e il Messina di oggi è molto più maturo rispetto a quello del girone di andata».

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