15 Maggio 2024

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Acate. Amministrative 2023: “Il sindaco uscente Di Natale ufficializza la sua ricandidatura”.

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Salvatore Cultraro, Acate, 7 marzo 2023.-  Dopo l’ufficializzazione della propria candidatura alla carica di primo cittadino di Acate, in occasione delle imminenti Amministrative di fine maggio, da parte dell’avvocato Gianfranco Fidone, ieri ha sciolto le riserve anche l’attuale sindaco uscente, il dottore Giovanni Di Natale, ufficializzando, con una lettera aperta alla cittadinanza, la sua intenzione a ricandidarsi e spiegando dettagliatamente anche le difficoltà riscontrate in questi cinque anni di amministrazione. Per il momento, quindi, sono due i candidati ufficiali alla carica di primo cittadino anche se, in modalità semiufficiale, circolano tanti altri nomi. Questa la lettera aperta del sindaco Di Natale:

“Cari acatesi, ad oggi servirvi è il più grande onore della mia vita.

Non ho intenzione di fermarmi: spero di essere accanto a voi per altri cinque anni. Per adesso, che siate giovani o giovani nel cuore, ho una richiesta per voi. La stessa di cinque anni fa, quando vi chiesi di fidarvi di me.

Vi chiedo di crederci: non nella mia abilità di cambiare le cose, ma nella vostra. Vi chiedo di tenere viva la fiducia nell’idea di un paese migliore, libero da ricatti politici, clientelismo, arrivismo e personalismi.

La mia vita personale e professionale mi rappresenta e parla per me: con le parole non voglio e non devo convincere nessuno. Con la gente continuerò ad interfacciarmi quotidianamente come ho sempre fatto, prima con l’ascolto e poi con l’impegno nel risolvere i problemi che, di volta in volta, mi verranno sottoposti.

Qualcuno ha rimosso tutto, ha dimenticato, si preferisce dimenticare, ma io ho dovuto affrontare due emergenze mai conosciute prima: il dissesto economico e la pandemia.

Il primo, il dissesto economico, impediva e bloccava tutto, disarmava qualsiasi progetto, obiettivo.

Dovevi scontrarti tutti giorni con la necessità di avere qualche soldo per provvedere alle necessità urgenti. Come in ogni famiglia quando si fanno debiti, o quando arrivano le difficoltà economiche, si è costretti a fare sacrifici, a rinunciare al superfluo, spesso anche al necessario. È stato così anche per Acate. Sapevamo di dover fare sacrifici e li abbiamo fatti, tentando, in tutti i modi, di fare pesare il meno possibile tutto questo, di garantire almeno i servizi essenziali, perché i sacrifici di tutti non diventassero un peso eccessivo. Abbiamo fatto ogni sforzo, raschiando il fondo del barile, utilizzando al meglio e con parsimonia quei pochissimi soldi che ci era concesso di spendere.

Una vera sofferenza, un vero e drammatico problema. Eppure tutti insieme ce l’abbiamo fatta: siamo usciti dal dissesto, non era per nulla scontato.

Il secondo era il Covid. Questo spaventoso virus. Ti giravi intorno, chiedevi ad altri, ma nessuno aveva risposte per affrontare questa maledetta malattia. In gioco c’era la vita e salute dei tuoi concittadini. Alcune volte non dormivi la notte, ti interrogavi in continuazione. Percepivi la solitudine, la paura, le ansie della tua gente. Ho tentato, con tutte le mie energie di spendermi, con tutto me stesso, per dare risposte concrete di solidarietà e vicinanza. Tutto il mio sentire, la mia passione, tutte le mie conoscenze si sono concentrate ad aiutare tutti, con qualsiasi mezzo.

Proprio in quei giorni ho avuto conferma che la politica non è solo propaganda, immagine, potere, bensì la ricerca delle condizioni in cui si muovono le società umane allo scopo di trasformarle. Non solo slogan o “frasi fatte”, quindi.

Non ho la pretesa di riscrivere la storia di Acate e non voglio nemmeno nascondere i miei errori.

Mi sembra giusto, però, dire che oggi Acate c’è e può con tutte le sue migliori energie avviarsi verso una vera e propria rinascita.

Abbiamo navigato nella tempesta. Ora possiamo ripartire con un vento di bonaccia. Sappiamo di dover navigare con oculatezza, di dover tenere ben fissata la bussola, sappiamo di dover affidarci a un buon timoniere, perché nessuna navigazione è facile, nel mare come nella vita. Ma ora possiamo ripartire spediti, possiamo navigare con fiducia e raggiungere la meta. Ciò che non dobbiamo fare è affidarci al caso. Sappiamo quanto sia importante un buon timoniere, un buon comandante. La barca vacilla ancora e al timone non può andarci chiunque. Serve un uomo esperto, abile. Colui che ha saputo guidare la barca nel momento della tempesta, con il cuore e con l’anima . Che la conosce più di tutti, che conosce le falle e i bisogni …colui che ama la sua barca perché su quella barca ci siamo tutti e alla meta si arriva tutti insieme.

Dal dissesto alla rinascita. Acate riparte”.

 

 

 

 

 

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