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Acate. “E. and M.” di Antonio Cammarana

Antonio Cammarana, Acate (Rg), 25 ottobre 2017.- E. and M. sono uniti nella scelta del dissolvimento volontario, che fu per fuoco quello di E., per acqua quello di M; e da un itinerario della mente verso il nulla, che fu convinto proposito di scomparire dal mondo senza lasciare traccia di sé.

Se non un sandalo per E., due lettere per M..

E. and M. cominciarono presto a bere le acque del Lete. A piccoli sorsi, ma giorno dopo giorno.

Così che entrambi vissero il lento arretramento dell’essere, si compiacquero del progressivo annullamento del pensiero, restringendosi in un cerchio di vuoto e di solitudine, che fece diventare E. and M. muti pesci del mare.

Finché…

… ritennero di incamminarsi

E. alla volta della montagna dell’Etna e,  arrivato al cratere di fuoco, gettarvisi dentro e sparire, restando di lui, come sola traccia, uno dei suoi calzari di bronzo, che era solito portare tutti i giorni;

M. alla volta del piroscafo sull’acqua, dopo aver lasciato due lettere.

In questo modo preferendo E. la dipartita dalla vita, M. la sparizione dal mondo. Dipartita e sparizione, che ebbero, per l’uno e per l’altro, nel tempo storico che fu loro, il significato di profondo muto messaggio di inquietante rifiuto all’ombra di un cosciente deliberato e voluto destino di autodistruzione fisica e spirituale…

E. and M. mi vengono spesso incontro senza essere stati da me chiamati, quando io sono nello studio per leggere e scrivere oppure per ascoltare i messaggi, che mi trasmette la riflessione sui protocolli del nulla oppure per ri – vivere il nulla in solitudine e in silenzio.

E., filosofo vissuto nel V secolo a. C. e fondatore della Scuola Medica Siciliana.

M., scienziato del Ventesimo secolo e primo veggente dell’atomica, di cui rifiutò l’officina.

E., Empedocle, and M., Majorana, sovente mi si avvicinano sempre insieme: perché entrambi scelsero consapevolmente di scomparire dalla vita di un mondo, di cui non comprendevano il senso e volontariamente predilessero lo scivolamento progressivo verso il nulla.

E., salito sulla sommità del monte del fuoco, si gettò nel cratere incandescente per offrirsi in olocausto agli dei affinché l’umanità si rigenerasse per mezzo del suo mortale gesto.

M., che portava dentro di sé, come parte di sé, la scienza, decise di scomparire, della scienza avendo intravisto le incommensurabili capacità distruttive se la si fosse resa capace di profanare e di violentare la particella più profonda e intima della natura: la verginità dell’atomo.

Arrivato, però, è il momento di concludere questa scheggia di pensiero, uscita da umile penna come inconsueta riflessione, nel mondo avvolgente e ingannevole della “ Post Verità “, fatta da due grani, uno di polvere, l’altro di atomo, con l’ultimo rigo dell’ “Apologia di Socrate” : “ Ma già ora è di andare; io, a morire; voi, a vivere. Chi di noi andrà a stare meglio occulto è ad ognuno, salvo ché a Dio”.

Antonio Cammarana

 

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