Aurora Muriana, Acate (Rg), 12 aprile 2025 – Fede e folclore si incontrano particolarmente in uno dei più sentiti giorni della Settimana Santa acatese – il Venerdì Santo – contribuendo a creare un clima toccante e suggestivo, reso tale primariamente dall’immenso valore di ciò che viene celebrato.
Questo avviene tradizionalmente durante le partecipatissime processioni della mattina – cui quest’anno prenderà parte S.E. Mons. Giuseppe La Placa (Vescovo di Ragusa), tenendo la breve omelia al Calvario e impartendo la benedizione – sia maggiormente nella rappresentazione sacra “I Setti Parti” della sera. A quest’ultima farà seguito la processione con i simulacri dell’Addolorata e di Gesù, accompagnata dalla “Banda Musicale Città di Acate”. Il Cristo sarà disteso su un lettino adagiato dentro un’urna, che quest’anno sarà di fresco restauro.
L’edizione dell’anno giubilare 2025 del dramma sacro – che verrà portato in scena ad Acate venerdì 18 aprile 2025 alle ore 20:30 in Piazza Calvario – sarà per la prima volta a guida tutta femminile.
La regia è di Ambra Denaro (giovane attrice non nuova a questo ulteriore ruolo), la direzione scenica è curata dalla professoressa Graziella Pinnavaria e la direzione corale è affidata alla maestra Aurora Muriana.
Un cast ampio e variegato interpreterà quest’anno il dramma sacro: prima fra tutti la “Compagnia Teatro Giovani” di Acate, non tralasciando la presenza del “Coro Polifonico” della Parrocchia San Nicolò di Bari della cittadina iblea e l’eccezionale partecipazione dei bambini delle classi quarte e quinte elementari dell’Istituto Comprensivo “Capitano Puglisi” acatese.
La rappresentazione sacra si basa sull’opera del marchese vittoriese Alfonso Ricca, che ogni anno viene opportunamente adattata alla tematica trattata sia riguardo il testo che la scenografia.
Il tema di quest’anno è la povertà, sviluppando parallelamente tante altre laceranti piaghe presenti nel mondo, tra cui guerra, tentativo di annichilimento della figura femminile, razzismo.
Quattro quadri scenografici evidenzieranno i temi trattati. Quello centrale rappresenta il dolore di Cristo, vissuto da uomo (non da figura divina) proprio in virtù di quell’umanità che Egli, figlio di Dio, ha assunto venendo al mondo. Un altro è dedicato alla speranza delle donne (purtroppo spesso silenziate e dimenticate) che, guardando al cielo, confidano in un futuro migliore. I bambini sono i protagonisti di un altro quadro incentrato su guerra, macerie, distruzione, fame. Infine, il quadro della barca rimanda al tema dell’immigrazione.
I piccoli sono sovente trascinati negli orrori commessi dagli adulti mentre, per antonomasia e reale evidenza, rappresentano e sono chiamati a simboleggiare speranza e futuro. Contraddizione nelle contraddizioni quindi, che ne “I Setti Parti” di quest’anno viene superata grazie al messaggio finale di luminosità messo in rilievo dal candore dei bambini. Ancora, la speranza, tema dentro al grande tema del Giubileo (“Pellegrini di Speranza”), dunque la fede si conferma come approdo di fiduciosa aspettativa ed elemento foriero pure di valori e fortezza interiore, capaci di superare le ineluttabili realtà del mondo.
Tra le note di regia di Ambra vengono consegnate le seguenti riflessioni. «L’allestimento di questa rappresentazione sacra è visivamente impattante; ogni elemento scenico è stato pensato per evocare emozioni forti e far riflettere il pubblico sulle sfide che la nostra società deve affrontare. Le ombre e le luci si alternano, creando un’atmosfera di tensione e inquietudine, mentre i quadri simboleggiano la fragilità della condizione umana. Le immagini di distruzione e sofferenza si intrecciano con momenti di vulnerabilità, invitando gli spettatori a confrontarsi con la realtà che ci circonda.».
«Nell’oscurità creata dalle lacerazioni introspettive dell’uomo e dagli enigmi della sua coscienza – sottolinea la direttrice di scena Graziella –, si accende una luce: la resilienza dello spirito umano, la ricerca di giustizia e la possibilità di un futuro migliore, dove l’amore e la comprensione possano trionfare sulle divisioni e sull’odio.».
«La musica è parte integrante della vita di ogni essere umano. Ne “I Setti Parti” – asserisce la maestra Aurora – essa scandisce marcatamente crude e inesorabili vicende che si intrecciano fra loro in un groviglio che dapprima imprigiona chi le subisce per poi srotolarsi verso un bagliore di speranza. Il canto, che in principio accompagna con toni mesti e solenni le fasi più buie del dramma sacro, si fa successivamente preghiera che sospinge la speranza, da cui essa stessa è sorta.».
Oltre a Pie Donne e altri figuranti, il numeroso coro degli adulti e dei bambini salirà sui gradini del Calvario anche la mattina del Venerdì Santo, eseguendo un canto adatto.
Tornando alla rappresentazione teatrale, si riportano di seguito i nomi degli attori (come sempre di alto livello) e i relativi personaggi o ruoli interpretati: Flavia Tolino (prologo), Ambra Denaro (Maria), Elisabeth Di Caro (Maddalena), Biagio Giannì (Giovanni), Mirko Pepi (Giuseppe), Salvatore Pepi (Nicodemo), Stefano Tolaro (Longino), Vincenzo Gallo (Centurione), Rosario Morando (Misandro), Matteo Tomasello (Nizech).
Si elencano gli addetti a vari settori che hanno reso possibile la realizzazione della sacra rappresentazione: Pina Scrofani per i costumi, Davide Cona per la scenografia, Luigi Denaro e Vittorio Gallo per l’impianto scenico, “Costa Sud Studio’s” nella persona di Luca Mercorillo per la registrazione, “Radiofranco” di Ragusa per l’amplificazione, “BVS” di Andrea Frasca per le riprese video.
Si ringraziano: il sindaco, avvocato Gianfranco Fidone, per la concessione del patrocinio all’iniziativa; il parroco, don Mario Cascone; l’Assessore allo Spettacolo, avvocato Giuseppe Raffo; il dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo “Capitano Puglisi” di Acate (professore Salvatore Panagia); le famiglie di bambini, che hanno accolto con disponibilità l’invito alla partecipazione dei loro figli.
I ringraziamenti vanno altresì estesi: ai coristi del Coro Polifonico della Parrocchia San Nicolò di Bari di Acate, definito oramai «vera e propria istituzione cittadina»; a Elisa Lombardia, solista del suddetto coro in tale occasione; al coro di voci bianche, costituito dai bambini appartenenti alle classi quarte e quinte elementari dell’istituto scolastico menzionato sopra, che con il loro entusiasmo hanno colorato la fase preparatoria; a “I Grifoni di Biscari” – Tamburi di Acate, che faranno da apripista alla rappresentazione.
Nonostante sia possibile seguire la diretta streaming de “I Setti Parti” sulla pagina Facebook dell’azienda “Orthom” di Ragusa, tutto il team attende in presenza i cittadini, che da sempre affollano Piazza Calvario durante la messa in scena del dramma sacro.
Come ampiamente anticipato, quest’ultimo vuole essere in tale edizione un invito a guardare oltre le apparenze e a scoprire la sacralità della vita in tutte le sue forme!