29 Aprile 2024

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Acate. Le opere d’arte da ammirare nella Chiesa di San Vincenzo in occasione dei festeggiamenti in onore del Santo Martire che vedranno la presenza del Vescovo della Diocesi di Ragusa, Monsignore Giuseppe La Placa.

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Salvatore Cultraro, Acate (Rg), 12 aprile 2024.- Com’è ormai consuetudine ogni anno, in occasione dei festeggiamenti in onore del Glorioso Martire San Vincenzo, che ricadono come da tradizione la terza domenica dopo la Pasqua, l’omonima chiesa, attigua al Castello dei Principi di Biscari, diventa meta di centinaia di fedeli provenienti da tutta l’Isola. Un gesto di devozione e amore verso il Santo di Saragozza, orgoglio della cittadina di Acate. Oltre a rendere omaggio al Santo Martire, i cui resti mortali sono esposti sull’altare maggiore in un’urna di cristallo di Boemia, i numerosi devoti, o anche semplici visitatori, entrando in chiesa, hanno l’occasione di ammirare le pregevoli opere d’arte presenti nel piccolo Tempio, quali la seicentesca scultura lignea, di autore ignoto raffigurante “La Pietà”, il busto marmoreo, del Principe Vincenzo Paternò Castello, posto all’ingresso della sacrestia, l’artistica Acquasantiera e l’organo situato al termine della navata destra, in prossimità dell’altare maggiore. Una pregevole opera del XVII secolo, ritornata al suo antico splendore al termine di una complessa opera di restauro, resa possibile, nel 2000 grazie ad un finanziamento regionale di 90 milioni, integrato da altri  30 milioni circa a carico della parrocchia. L’artistico organo, raro esempio dell’arte musicale seicentesca, collocato nella navata destra, nello spazio del transetto, è senza dubbio uno dei pezzi più pregiati dell’antico Tempio. La cantoria si compone di pannelli decorati con motivi floreali policromi, che nella composizione dei fiori e nelle bordure si diversificano l’uno dall’altro. Incuriosisce, inoltre, tra le rose dipinte la presenza della “rosa nera”. La parte strumentale, invece, è installata all’interno di una cassa di risonanza in legno, finemente decorata con fronte a campata unica. La facciata è costituita da 13 canne disposte a cuspide. Un festone in legno, ricoperto d’argento meccato è invece posto ad ornamento delle canne di prospetto. La cassa infine è sormontata dall’elegante arma del casato dei Principi Paternò Castello, signori dello Stato e Terra di Biscari, antico nome di Acate. Intanto il parroco don Mario Cascone ha già reso pubblico il corposo programma delle varie manifestazioni religiose che impegneranno i numerosissimi fedeli, non solo acatesi, nel corso dei giorni dedicati al Santo Martire in attività di preghiera, funzioni religiose e, giorno 21, la tradizionale processione per le principali arterie di Acate, con il simulacro di San Vincenzo. Inoltre quest’anno i festeggiamenti saranno caratterizzati da una piacevole novità, la presenza per una intera settimana, dal 14 aprile al 21 di sua Eccellenza il Vescovo della Diocesi di Ragusa, Monsignore Giuseppe la Placa in visita pastorale alla Comunità di San Nicolò di Bari (nome dell’unica parrocchia di Acate). Durante il suo soggiorno ad Acate, il Vescovo sarà impegnato in tantissime iniziative ed incontri con realtà  del mondo civile, militare, religioso, dell’istruzione, economico e sociale, locali.

 

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