28 Aprile 2024

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Acate. “Progettiamo il futuro: Acate Capofila nel progetto italo-tunisino”. Comunicato dell’amministrazione comunale.

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Redazone Due, Acate (Rg), 12 febbraio 2018.- Ancora un proficuo impegno istituzionale per il Sindaco di Acate, Prof. Francesco Raffo. Il primo cittadino, infatti, è stato ufficialmente invitato, per la sua “provata e continua sensibilità verso le problematiche in oggetto”, ad aprire i lavori del “Seminario In-formativo ed Introduttivo alla Progettazione Europea”, a cura del CISS (Cooperazione Internazionale Sud-Sud). “L’invito ad aprire i lavori di questo importante Seminario di Studio, rivolto in modo particolare ai giovani ed alle imprese- ha sottolineato il Sindaco Raffo- nasce dal mio continuo impegno, evidenziato in tanti documenti ufficiali, finalizzato a promuovere la cultura della progettazione in chiave europea per dare un futuro ai giovani e alla Sicilia. “Parlare europeo”, è il mio messaggio. Altro elemento dell’invito, rivoltomi dagli organizzatori del Seminario, è la fattiva collaborazione con l’Associazione “CISS”, di cui ho avuto modo di apprezzare conoscenze e competenze anche in progetti che vanno oltre i confini regionali  e nazionali e che prevedono una fattiva collaborazione con Stati che si affacciano nel Mediterraneo. Esempio illuminante è il nostro progetto Italo-Tunisino, di cui è capofila il Comune di Acate: un Progetto europeo di cooperazione transfrontaliera tra Italia e Tunisia, in questo caso tra Acate e Tunisia, che mira alla salvaguardia del litorale di Macconi. Si tratta di una sfida importante che esalta la cultura della collaborazione fra Enti che privilegiano la progettazione europea e scelgono di camminare insieme e insieme “parlare europeo”. Acate si apre alle realtà del Mediterraneo e accetta di progettare con una Nazione straniera, che vive gli stessi problemi e condivide le stesse speranze. In questo caso ci troviamo a dialogare con la città di Maamoura. Per noi, naturalmente, l’obiettivo è sempre quello di intervenire a favore del nostro Territorio, con finanziamenti esclusivamente europei e, ancora una volta, senza un solo Euro a carico dei Cittadini, e con ovvie ricadute economiche. Qualcosa si muove. E tutto questo è possibile, ripeto, soprattutto grazie all’intesa con il CISS. Il mio intervento, focalizzato su questi temi, ha voluto essere un appello ai giovani, alla politica, ai Comuni e alle imprese: non limitarsi alla gestione del quotidiano ma investire su ciò che oggi la progettualità europea ci offre. Non c’è alternativa per uscire dalla crisi. Lo stesso messaggio ho portato all’incontro istituzionale con il nuovo Commissario della Provincia di Ragusa, nell’ottica che la “resurrezione” delle Province segni un cambio di rotta che porti dalla cultura del lamento alla cultura del progetto e dell’innovazione, alla politica del fare, alla fine dei continui rinvii nella soluzione delle problematiche cogenti delle nostre comunità e all’avvio di percorsi virtuosi con Presidenti provinciali e Sindaci col solo “potere di indirizzo”, cioè Zero, e lasciati soli alla mercè di continue emergenze le cui competenze e responsabilità sono di altri. Ho lamentato soprattutto il problema dei Rifiuti urbani, allarmato dalle notizie di trasportarli all’Estero. Una vera follia. C’è la possibilità di farne “oro”, come in tutti i Paesi civili, e tagliare per giunta i costi e le tasse. Così come per altri servizi. Ma in Sicilia siamo ancora all’anno Zero, altro che rifiuti Km zero! Ovviamente sempre con partenariato pubblico-privato, e sulla scia di quello che stiamo facendo con il CISS. E’ una sfida affascinante e non difficile. Sicuramente le altre nazioni civili europee non sono più intelligenti e capaci di noi. Noi siciliani, amministratori, sindaci vogliamo solamente essere messi nelle condizioni di poter governare e risolvere i problemi, uscire dalle continue emergenze, non sentir parlare di drammi ad ogni soffiar di vento. Ora si ritorna a parlare del dramma dell’acqua e dei rifiuti. Basta! Sappiamo come risolverli. Acate è pronta da tempo. Ma… Spetta ai cittadini decidere se i Decreti, conseguiti con tanta fatica e trasformati in carta straccia in Consiglio comunale da  una maggioranza raccogliticcia e irresponsabile, debbano essere bruciati, facendo vincere ancora le “bande” di sciagurati oppositori che amano vivere nell’odio e coltivare la “politica del pugnale”. Oggi il Comune di Acate non sarebbe nel dissesto (ma ne parleremo presto), anzi sarebbe nelle condizioni, unico Comune della Sicilia, di tagliare le tasse e creare tanti posti di lavoro. Ma non tutto è perduto. Decreti e progetti ancora sono in vita. Il Seminario del CISS docet”. 

L’Amministrazione Comunale

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