Redazione Due, Acate (Rg) 2 novembre 2015.- Il 2 Novembre, giorno dedicato alla Commemorazione dei nostri defunti, per i siciliani, ma in particolare per i bambini, diventa la “Festa dei Morti”, un modo unico per ricordare i propri cari. In Sicilia, infatti, “la festa dei morti”, specialmente nel passato, era una delle “feste” più importanti in quanto nata proprio nell’Isola e non importata. Una festa che ha anche un grande valore educativo in quanto contribuisce a rompere la soglia della paura col mondo dei morti e quella forma di mistero tra i vivi e i defunti. Ai bambini si dice, o almeno una volta si diceva, che i morti li vogliono bene e quindi non devono aver timore di coloro che gli portano in dono quello che di più bello possono desiderare come giocattoli e dolci. Una giornata particolare, quindi, che nonostante sul calendario non sia segnata in rosso, generalmente è stata sempre considerata, “festiva”, in modo particolare, “dal mondo della scuola”. Ad Acate, infatti, il 2 Novembre è caratterizzato da una commovente cerimonia, civile e religiosa che si svolge nel corso della mattinata. Una solenne processione con banda musicale, autorità civili, religiose e militari, rappresentanti dei principali sodalizi ed una folla di fedeli, si snoda dalla chiesa Madre fino al Cimitero per la deposizione di una corona di alloro all’Ossario e la successiva benedizione. Cerimonia che si conclude con la celebrazione della Santa Messa nella piccola chiesetta del Cimitero. Per far si che tutti possano partecipare a questa solenne cerimonia, da sempre, anche le scuole acatesi si sono adeguate, considerando “giorno festivo” il 2 Novembre anche se non segnato in rosso sul calendario. Per la prima volta, però, quest’anno le scuole sono rimaste aperte, anche se l’affluenza di scolari è stata ridottissima, generando malumori tra genitori degli alunni e personale scolastico. La giustificazione ufficiale dell’interruzione di questa vera e propria decennale “tradizione”, molto sentita dalla cittadinanza acatese, sarebbe stata quella del timore, concedendo un giorno di vacanza non previsto, del mancato raggiungimento del numero minimo di giornate scolastiche previste per legge. Giustissima e previdentissima considerazione che, però, meriterebbe alcune bonarie obiezioni. Sempre nel pieno rispetto del calendario annuale scolastico si sarebbe potuto concedere lo stesso “l’importante giorno di vacanza” tenuto conto che alcune festività “rosse” come, per esempio il “Primo Novembre” festa di Ognissanti, pur essendo conteggiata tra le festività scolastiche, quest’anno non è stata fruibile, coincidendo con la domenica. Inoltre il giorno festivo si sarebbe potuto recuperare, “ritagliando” altre vacanze, come quelle di Carnevale o, meglio ancora, al posto della facoltativa, “Festa dell’Autonomia Siciliana” che probabilmente anch’essa, il prossimo mese di maggio, coinciderà con la domenica e che in ogni caso, sulla sua “utilità come vacanza scolastica” ci sarebbe molto da scrivere. Quindi le potenziali alternative, per accontentare bambini, genitori e personale scolastico, con un pò di buona volontà si sarebbero potute trovare. Ma a quanto pare, così non è stato.

Di Salvatore Cultraro
Nato ad Acate. Nel 1986, ha conseguito la specializzazione quale Educatore per disabili in età evolutiva. Dal 1988 dirige il Centro di differenziazione didattica per disabili di Acate. Giornalista pubblicista, dal 1984 al 1990 ha collaborato con il Giornale di Sicilia di Palermo, dal 1991 al 2003 con la Gazzetta del Sud di Messina e dal 2004 al 2008 con la Sicilia di Catania. Nel 2009 ha diretto la redazione giornalistica dell’emittente televisiva locale “Free TV” di Comiso. Inoltre ha diretto il periodico "I 4 Canti" e dal 2001 al 2009 ha tenuto Corsi di Giornalismo presso le scuole elementari e medie di Acate e Vittoria. Appassionato di storia locale, negli anni Ottanta ha pubblicato alcune sue ricerche sulla presenza nel territorio di Acate di alcuni importanti siti rurali risalenti al periodo geco-romano e medioevale. Nel dicembre del 2013 ha dato alle stampe, unitamente al prof. Antonio Cammarana di Acate, un volumetto sull’antico Lavatoio Pubblico di contrada “Canale”.