gianni di gennaro
Vittoria (RG) 1/11/2014 – Come preannunciato, oggi pubblichiamo, nella pagina della cultura, la seconda parte del poemetto di Francesco Aiello, dal titolo: angeli.
Siamo noi gli angeli
che inducono ai rimpianti
e li annunciano passando,
siamo noi gli angeli
a cui le ore consegnano la verità
e la follia,
in un giuoco che il tempo replica
e conclude.
Siamo noi gli angeli
dai volti segnati
nei sentieri dell’ inconsapevolezza,
nei rumori delle nostre esistenze
che cambiano ogni giorno,
ogni ora,
e in ogni momento ci avvolge
l’intrigo della vita,
coi suoi lampi e i suoi furori,
e ci porta alla fine,
oltre la soglia che ci attende,
fossero mille i soli che bruciano
e infinite le stelle che esplodono.
Siamo noi gli angeli
della sconfitta,
del morire su due cartoni
infraciditi,
nel turbinio delle bombe,
sotto il cielo delle solitudini
e dei desideri
dimenticati.
Siamo noi gli angeli
che ritornano dai visi
degli uomini dei Sud,
o della giovinetta
venduta a tredici anni
dai fratelli.
Siamo noi gli angeli
di chi si abbandona
e si lascia andare
nel gorgo delle angosce
e dell’oblio.
Siamo noi
lì a cercarvi,
quando la città dorme
e nelle case tutto è familiare,
anche la morte
e ogni verità.
Siamo noi gli angeli
della quiete e degli affetti,
al riparo dall’odio che dilaga
e schiamazza
sempre più feroce.