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Anga-Confagricoltura: il sud riparte puntando sull’agricoltura “giovane”

Palermo, 26 ottobre 2015 – «L’agricoltura può ripartire dal Sud. E’ qui – ha detto Raffaele Maiorano, presidente Anga, concludendo i lavori del XVI Convegno Quadri dei Giovani di Confagricoltura – che sono presenti il maggior numero di giovani impegnati in agricoltura ed è proprio da Palermo, località ‘faro’ sul Mediterraneo, che deve cominciare ad essere tracciata la nuova via per l’agricoltura. Occorre, però, puntare in alto e sugli strumenti giusti».
Un Tavolo sull’innovazione, capace di raccordare ricerca e politica con le imprese e uno sportello specifico per i giovani. Queste, in sintesi, le proposte scaturite dall’analisi compiuta dai giovani imprenditori. «E’ diventato essenziale – ha osservato Maiorano – accompagnare il passaggio da agricoltore ad imprenditore. Ciò significa seguire cinque step fondamentali: mettersi in gioco, guardare avanti, aggregarsi, investire e innovare. Ma occorre anche selezionare l’offerta innovativa, facendo gli investimenti giusti e sapendoli fare fruttare».
«Siamo consapevoli delle difficoltà, ma dobbiamo guardare avanti e diventare protagonisti della ripartenza concreta e duratura del settore. In questo senso – a parere di Maiorano – è necessario riuscire a invertire il cosiddetto ‘paradosso agricolo’, che continua a vedere la contrapposizione tra il fascino e i numeri, spesso impietosi. L’agricoltura italiana merita un futuro stabile. Il sistema, per funzionare, va necessariamente aggregato. Buone opportunità anche dalle start up innovative, ancora troppo poche nel settore, ma destinate a crescere ».
Non voglio che il tema giovani sia semplicemente uno stereotipo, uno slogan. – ha osservato il presidente di Confagricoltura Mario Guidi (foto) chiudendo i lavori del Forum Anga – Servono progetti di rinnovamento che possono venire dai PSR che devono essere moderni, facili, flessibili, non dirigisti e burocratici. Anche le banche devono dare fiducia e credito alle ‘idee young’. I giovani però devono avere più coraggio, non fare i nostri errori. Ad esempio, devono puntare sulle reti d’imprese che sono il vero innovativo strumento per il consolidamento sui mercati”.

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