Ardizzone (ARS) ai Paesi europei: modificare il diritto d’asilo

Un intervento del legislatore europeo per modificare il diritto di asilo. È quanto ha chiesto il Presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana nel suo intervento di ieri all’Assemblea generale della Calre, la Conferenza dei presidenti delle 74 Assemblee regionali di 8 Paesi europei (Italia, Spagna, Belgio, Austria, Germania, Portogallo e Regno Unito) con poteri legislativi. Giovanni Ardizzone è intervenuto nella predetta assise nella qualità di coordinatore del gruppo sull’immigrazione.

“L’Italia e soprattutto la Sicilia, ha detto il Presidente dell’ARS, devono affrontare quotidianamente i flussi migratori e l’unico strumento e’ stato Mare nostrum, che, pero’, ha una natura emergenziale ed è per questo strutturalmente inadeguato ad affrontare la situazione, il momento storico, caratterizzato da un aspetto geopolitico fondamentale. L’avvio dal primo novembre di Triton, sotto la regia unitaria di Frontex, con un budget opportunamente incrementato di 20 milioni per il 2015, non può che rappresentare il punto di partenza per una rivisitazione non superficiale delle politiche europee nei confronti del problema dei rifugiati”. Il Presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana ha posto ai partecipanti un altro obiettivo fondamentale da perseguire e cioè l’attuazione di un sistema europeo di asilo:

“L’Europa , ha continuato Ardizzone – dovrebbe non costringere i richiedenti asilo di passaggio in Italia a fermarsi qui solo perché c’e’ un regolamento che prevede questo. Si potrebbe applicarlo in modo più flessibile e l’Italia sta lavorando nel semestre di presidenza Ue per farlo. Anche se i Paesi dell’Ue hanno fatto passi avanti nell’applicazione delle norme minime comuni per l’asilo, alcune disparità continuano a esistere. Di conseguenza, ha concluso il Presidente dell’ARS, sono necessari ulteriori sforzi per realizzare pienamente un regime europeo comune in materia di asilo”.

Di Carmelo Raffa

Nato a Tortorici (ME) il 18 gennaio 1952 si è occupato fin da ragazzo di sindacato, attività sociale e politica. All’età di 15 anni collaborava, infatti, con suo zio che era Segretario Zonale dei Nebrodi della Cisl e partecipava alle proteste dei contadini col microfono in mano per infastidire i proprietari terrieri. All’epoca i salari erano scarsi e c’era una forte discriminazione delle donne.All’età di 20 anni, nel luglio 1972, veniva assunto alla Cassa Centrale di Risparmio e si iscriveva alla FABI dove all'inizio del 1973 veniva eletto a far parte del Direttivo Provinciale di Palermo e nel 1978 ne diventava il Segretario Amministrativo.Negli anni ’80 è stato chiamato a ricoprire la carica di Segretario Coordinatore Regionale assumendo anche la guida del Sindacato di Palermo e nel 1997 è stato inserito dalla Segreteria Nazionale, per 4 anni nel Comitato di Redazione della Voce dei Bancari.Nel 1991 è stato eletto a far parte del Comitato Direttivo Centrale. Nel settembre 1997, dopo la fusione imposta dai poteri forti del Governo e della Banca d’Italia, è stato chiamato a coordinare l’attività sindacale FABI del Banco di Sicilia (polo creditizio siciliano). Nel 2000, in seguito all’acquisizione del Banco da parte della Banca di Roma di Geronzi e dopo le battaglie condotte per evitarne l’incorporazione, Raffa è diventato il Coordinatore Aggiunto della FABI-Gruppo Capitalia, incarico che ha mantenuto fino alla successiva operazione di inglobamento in Unicredit avvenuta nel 2007. In Unicredit Group ricopre l'incarico di Coordinatore Nazionale Vicario.In rappresentanza della FABI ha fatto parte del Consiglio Regionale dell’Economia e del Lavoro dal 1986 al1991, e per due mandati e fino al 2007, del Consiglio di Amministrazione dell’IRCAC.Dall'anno scorso Carmelo Raffa, ha collaborato assiduamente con la testata giornalistica on line LinkSicilia.it e ciò dopo aver fornito proprie note a: mov139.it - striscialaprotesta.it - lavocedinewyork.com

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