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Arthur Schopenhauer e l’arte di avere ragione

Salvatore Stornello – Questo manoscritto di Schopenhauer,  senza titolo ne datazione, pubblicato postumi, per alcuni critici è dotato 1830 -1831, in corrispondenza con le sue ultime lezioni presso l’università di Berlino. In questo trattato, il filosofo,  propone 38 stratagemmi  per trasformare qualsiasi disputa in una vittoria. Secondo l’autore, non importa se l’opinione sia giusta o sbagliata,  vera o falsa, perché esistono modi precisi per ribaltare la discussione è superare dialetticamente l’interlocutore. Schopenhauer riflette sulla teoria della dialettica,  sino alla formulazione della dialettica eristica,  ovvero l’arte di disputare allo scopo di prevalere, avendo ragione oppure torto, superando la logica assoluta della verità obiettiva.  (Schopenhauer A, 2013, p.7).

Nell’antica Grecia, gli eristi confutavano l’avversario con argomenti apparentemente corretti,  tesi però ad ingannare l’interlocutore, indipendentemente dalla verità;  la definizione platonica fa dei suoi cultori dei “mercenari di parole”,  che impongono le proprie tesi attraverso argomentazioni capziose, presentandosi come una dialettica  figlia dell’ultima Sofistica. Suoi maggiori rappresentanti furono i fratelli Eutidemo e Dionisodoro.

Il manoscritto di Schopenhauer,  resterà per lungo tempo inedito e porterà lo stesso Schopenhauer a ribellarsi moralmente e ad  attaccare gli eristi, che avevano sfruttato il metodo sofistico, per trasformarlo in una sterile arte di contendere con i discorsi, allo scopo di trionfare nella disputa.

Schopenhauer ammette però,  nell’ultimo stratagemma n°38, che “la disputa, tuttavia,  come attrito di teste,  è spesso di reciproco vantaggio per la rettifica dei propri pensieri ed anche per la produzione di nuove opinioni;  ma entrambi i contendenti devono essere, per dottrina e intelligenza,  quasi allo stesso livello. Se uno manca della prima,  allora non capisce tutto, non è alla stessa altezza;  se manca della seconda,  allora il rancore in tal modo generato lo indurra’ ai trucchi o alla villania.


Bibliografia:
Schopenhauer A, (2013), Roma,  Newton Compton editori s.r.l.

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