29 Aprile 2024

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Catania. Castello Ursino: dal 30 aprile “Aspettando Connessus: Artisti di frontiera per i popoli in fuga”

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La manifestazione culturale è stata presentata in municipio dal sindaco Bianco insieme agli ideatori e fondatori di Connessus, Giusy D’Arrigo e Giuseppe Rogolino. Presenti anche Marco Eugenio Di Giandomenico, docente dell’Accademia di Belle Arti di Brera, l’artista Rosario Genovese, il testimonial Salvo La Rosa. Bianco: “Dedicheremo ad Angelo D’Arrigo il parco Gioeni che, dopo un lavoro di recupero, accoglierà la scultura del progetto Connessus e diventerà luogo di arte e cultura ma anche il primo parco sportivo cittadino”

CATANIA – “Aspettando Connessus: Artisti di frontiera per i popoli in fuga”; è la manifestazione culturale che il sindaco Enzo Bianco ha presentato questa mattina nella Sala Giunta di Palazzo degli Elefanti insieme agli ideatori e fondatori di Connessus, Giusy D’Arrigo, artista e sorella del compianto campione di volo sportivo Angelo D’Arrigo, e Giuseppe Rogolino, direttore artistico della manifestazione, artista e giornalista. Presenti all’incontro in sala giunta anche Marco Eugenio Di Giandomenico, docente di economia della cultura e dell’arte nell’Accademia di Belle Arti di Brera di Milano, l’artista Rosario Genovese, Salvo La Rosa, testimonial dell’evento, Enrico Musmeci della Compagnia Zappalà Danza.
L’iniziativa si aprirà sabato 30 aprile, alle 18, nell’open space di Castello Ursino, tra arte, musica, teatro, e danza, e proseguirà sino al 15 maggio, per presentare in anteprima il Programma internazionale Connessus “Jihart – Arte e Pace”che, promosso dall’Associazione Salvatoriana Cascada onlus, partirà nel 2017 con il tour dei cinque continenti e il coinvolgimento di più di trecento artisti. Dopo l’Europa, con Catania, sarà la volta del continente americano. Il progetto ha l’obiettivo di ricostruire il tessuto connettivo sociale attraverso la cultura dell’arte in tutte le sue forme, e di generare un volano economico mirato al sostegno dei profughi di guerra. Catania è stata scelta come luogo di partenza perchè rappresenta, con la Sicilia, il primo approdo sicuro per i “Popoli in fuga”.
“Nel suo patrimonio genetico – ha detto il sindaco Bianco – Catania è sempre stata una città di scambi e oggi si apre a un grande progetto artistico che vedrà collaborare tante realtà e nazioni. Sono particolarmente lieto di annunciare che il parco attualmente intitolato a Gioeni, dove nascerà l”area Connessus’ con una bellissima statua, dopo un importante lavoro di recupero diventerà il primo parco sportivo a Catania, e anche un luogo di arte e cultura che dedicheremo a un grande catanese, Angelo D’Arrigo. E’ l’omaggio a un testimone straordinario di quella che è la Catania che io amo, la città che sa volare in alto e che è curiosa di lanciarsi sempre in nuovi progetti e in nuove avventure”.
“Connessus – ha affermato Rogolino – è connessione e condivisione, un progetto di agorà culturale che si pone in antitesi ai centri commerciali, quelli che l’etno-antropolgo francese Marc Augé definisce i ‘non luoghi’, e mira a ridurre l’abbrutimento della vita consumistica”.
Giusy D’Arrigo, dopo aver sottolineato il forte legame con Catania ha manifestato la propria grande emozione per la dedica del Parco Gioeni al fratello Angelo, “l’uomo che condivideva il cielo con le aquile volando insieme ad esse per vedere, se stesso e gli altri, con occhi diversi”.
Di Giandomenico dal canto suo ha assicurato che lavorerà perché l’evento possa avere particolare eco anche a Milano.
Nel Castello Ursino, Giusy D’Arrigo e Giuseppe Rogolino proporranno un prototipo in scala della scultura cuneiforme alta dodici metri e denominata Neth, cuore, simbolo ed epicentro dell’agorà Connessus, spazio progettato per far incontrare e interagire il mondo della cultura e i cittadini. La realizzazione della Neth è affidata a quattro artisti aderenti al movimento NethArs (da neth, radice di nexus, connettere): oltre a Giusy D’Arrigo e Giuseppe Rogolino, anche Rosario Genovese e un quarto artista, ancora da definire, che sarà un profugo di guerra.
In un lato della Neth, saranno incastonate sei pietre provenienti da sei luoghi diversi: Iraq, Libano del sud, Afghanistan, Kosovo e Centrafrica, reliquie di guerra
offerte dall’inviato di RaiNews24 Ettore Guastalla. Dello stesso giornalista è la foto della bambina africana del manifesto, scattata nel campo profughi di Bossentèlè,
Repubblica Centro Africana. E alla base dell’opera, un vano dove saranno conservati i pensieri dei bambini delle scuole di Catania. Sull’importanza di questi messaggi si è soffermato Rosario Genovese, che ha messo in evidenza il fatto che i pensieri saranno anche registrati e diffusi in rete per una piena condivisione.
Intorno alla Neth, ci saranno tutte la arti maggiori. Per la musica, interverrà una rappresentanza dei musicisti della sede di Cascada di Gravina in Puglia: Enza Carenza, Luigi Lasalandra, Giuseppe Loglisci e Gabriele Nuzzi; per il teatro, la compagnia teatrale catanese “Il teatro che migliora la vita” diretto dal regista e attore Claudio Mazzenga; infine, per la danza, il direttore artistico e coreografo Roberto Zappalà che aderisce al progetto Connessus con MoDem collettivo giovane CZD, diretto da Enrico Musmeci.
Hanno collaborato al progetto Connessus, tra gli altri, Caterina Mendolia, direttore generale Confcommercio Messina e Salvo Paladino.
Connessus è sotto il patrocinio di VoleRai la Consulta Rai per il Volontariato.

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