Comiso. 29 maggio 2024
Continua senza sosta l’attività di prevenzione e repressione dei reati da parte della polizia di Stato, con particolare attenzione ai reati contro la persona.
Nella giornata di giovedì u.s. gli agenti della squadra mobile di Ragusa e quelli del locale commissariato hanno proceduto al fermo di indiziato di delitto un sedicenne di nazionalità tunisina, in atto affidato ad una Comunità per minori stranieri non accompagnati di Comiso, in quanto gravemente indiziato del reato di violenza sessuale nei confronti di una donna di 33 anni.
Nello specifico, nelle prime ore del pomeriggio di giovedì scorso il giovane, dopo aver notato la donna all’interno della villa comunale di Comiso, ha iniziato a seguirla indirizzando nei confronti della stessa insistenti avances sessuali; la donna, percepito il pericolo, cercava di allontanare il giovane straniero e accelerava il passo per distanziare il molestatore.
Il minorenne, noncurante dei rifiuti e delle richieste di aiuto da parte della vittima e delle circostanze di luogo e di tempo, con una mossa fulminea, è riuscito a bloccare la donna costringendola a subire atti sessuali.
Le urla disperate della vittima hanno attirato l’attenzione di un passante che è intervenuto mettendo in fuga il giovanissimo cittadino tunisino.
In considerazione di quanto accaduto ed a seguito della denuncia sporta dalla donna è stata avviata una immediata attività di indagine, con l’acquisizione e analisi delle immagini dei sistemi di video sorveglianza presenti nei pressi della villa comunale e nelle vie adiacenti e con l’acquisizione delle dichiarazioni rese da testimoni oculari che hanno assistito alla violenza subita dalla vittima, attività che permetteva di risalire alle fattezze fisiche e somatiche del minorenne.
Pertanto i poliziotti iniziavano serrate e mirate ricerche del soggetto nelle zone interessate dall’evento delittuoso che in breve tempo è stato rintracciato nonostante frattempo, avesse anche cambiato i vestiti al fine di depistare le indagini.
In considerazione dei gravi indizi di colpevolezza e del concreto pericolo di fuga il cittadino di nazionalità tunisina è stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto da parte della polizia giudiziaria e su disposizione dell’Autorità Giudiziara competente è stato condotto presso il Cpa di Catania.

Di Giovanni Di Gennaro

Nato a Vittoria il 14 giugno 1952; completati gli studi superiori presso l'Istituto Magistrale di Vittoria, negli anni 70, anni in cui erano in servizio, docenti quali: Bufalino, Arena, Frasca, Traina e tanti altri nomi di prestigio, si iscrive a Roma presso la Facoltà di Psicologia. Non completa gli studi universitari e non consegue il diploma di laurea, in quanto nel 1973, viene assunto presso la ex Cassa Centrale di Risparmio V.E. Da sempre si considera più sindacalista che bancario, infatti, già nel 1975, diventa dirigente sindacale. Allo stato attuale, è Segretario Provinciale della FABI, il Sindacato più rappresentativo di categoria, e, inoltre, è componente del Dipartimento Comunicazione e Immagine del Sindacato, che pubblica un mensile: La Voce dei bancari. (150.000 copie al mese). Nel 1978, inizia a collaborare con il Giornale di Sicilia, per cui lavora fino al 1994. Si iscrive all'Ordine dei Giornalisti nel gennaio del 1981. Per oltre 20 anni, collabora con Radio-Video-Mediterraneo e con altre emittenti locali, regionali e nazionali. Dal 1996 ad oggi, collabora con La Sicilia. Dal 1997 al 2004 è corrispondente Ansa da Vittoria , Ragusa e provincia.  Direttore Responsabile di periodici, ultimo in ordine di tempo: Il Mantello di Martino, molti lo considerano "specialista" di cronaca nera.  Sempre attento alle vicende politiche, economiche, giudiziarie, riesce ad essere un attento osservatore e un apprezzato cronista.

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