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Crisi di Governo Covid e vaccini. Il punto della situazione al 26 gennaio.

Italia.
26 gennaio 2021

IL PUNTO DI VISTA.

Mentre ieri nel nostro Paese sono stati registrati altri 420 decessi da Covid, portando il numero complessivo di contagiati a 8562, mentre il piano dei vaccini messo a punto precedentemente cambia, a causa dei ritardi nelle consegne della Pfizer, mentre Astra Zeneca annuncia che smisterà un numero inferiore di dosi rispetto a quello previsto e Ursula Von Der Leyen, presidente di turno della commissione europea “tuona”, per richiamare le case produttrici al rispetto degli impegni assunti, mentre accade tutto questo, tra i si dice e i si fa e non si fa, la tenuta del Governo continua a traballare sempre di più. Oggi Giuseppe Conte, potrebbe recarsi al Quirinale per rassegnare le dimissioni.(fonte ANSA)
A convincere il Presidente, sarebbe stato il pressing degli alleati, soprattutto quelli in quota PD. A intuito quindi, il premier varcherebbe oggi la soglia del Quirinale per rimettere il proprio mandato e provare a ottenere un nuovo incarico.
Questa potrebbe essere l’apertura formale della crisi innescata dallo strappo di Renzi e dei suoi ministri, che fino ad ora è stata contenuta con un doppio voto di fiducia in Parlamento.
Oggi alle 9 nel corso del Consiglio dei ministri convocato, secondo quanto dichiarato ieri, il Presidente del Consiglio comunicherà la sua intenzione di dimettersi. A questo punto si andrebbe avanti con Conte per un “nuovo” Governo europeista e sostenuto da una ampia base parlamentare che possa garantire credibilità e stabilità per affrontare le grandi sfide che l’Italia ha davanti.
Salvini e i sovranisti escludono le larghe intese e reclamano “voto subito”, mentre il Cavaliere continua a ripetere “rimettiamoci alle decisione del Presidente Mattarella”.
Si fa, non si fa, tutti pronti a scommettere e fare previsioni, ma le certezze sembrerebbero finite da tempo, e, nonostante il 2020 tanto vituperato ci ha lasciato, il virus, le controversie, i litigi, la corsa al potere, procedono senza sosta e senza esclusione di colpi.

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