DiMattina del 25.09.24 – Legalizzazione delle droghe leggere: la politica miope della destra
2 min readLussemburgo, Malta, Germania, Olanda, 19 Stati americani e tanti altri. Questi sono i Paesi che, con norme differenti, hanno provveduto alla legalizzazione delle droghe leggere. In Italia, come al solito, siamo indietro anche su questo fronte e il Governo di destra, fin dalla famosa legge Fini-Giovanardi, ha sempre osteggiato la legalizzazione della cannabis.
Ma vediamo quali sarebbero i vantaggi di una normazione sulle droghe leggere. Una prima importante ricerca sui costi diretti e indiretti è stata condotta nel 2017 da Piero David e Ferdinando Ofria dell’Università di Messina.
I costi diretti derivano dalla regolamentazione del nuovo mercato legale e sono assimilabili a quelli sostenuti per il consumo di sigarette, mentre quelli indiretti potrebbero essere legati ad un eventuale aumento del consumo delle droghe leggere, anche se le ricerche sull’uso di cannabis in Olanda e nello Stato del Colorado mostrano che in realtà sono molto ridotti.
Sul fronte dei benefici, quelli diretti sono rappresentati dalla riduzione delle spese di repressione e dal maggior gettito fiscale derivante dalla vendita dei derivati della cannabis, mentre quelli indiretti sono il risultato di una maggiore qualità del prodotto e di un rilevante contrasto alla criminalità organizzata alla quale verrebbe sottratto un mercato molto remunerativo.
Ma la legalizzazione comporterebbe anche una delle spese di repressione, sia per ciò che concerne le spese per la magistratura e il sistema carcerario (541,67 milioni di euro) sia per l’ordine pubblico e la sicurezza (228,37 milioni).
Il gettito fiscale derivante dalle imposte sulla vendita di cannabis, con un’aliquota simile a quella per i tabacchi, varierebbe sulla base del prezzo di vendita (da 8 a 12 euro per grammo, ipotizzando circa 37 dosi per 1.000 abitanti), da 5,29 a 7,93 miliardi di euro.
Ma vi sono altri importanti benefici.
In primis, la maggiore qualità del prodotto, giacché il 90% della marijuana venduta nel mercato nero è contaminata da ammoniaca, lacca, lana di vetro e piombo); in secondo luogo, ma non meno importante è il contrasto alle mafie: secondo la Direzione Nazionale Antimafia se si volesse reprimere più efficacemente il traffico di droghe pesanti – eroina e cocaina – o impiegare più risorse in altri reati, andrebbe ipotizzata una regolamentazione delle droghe leggere.
Gli stessi autori hanno rilevato, in un paper del 2015, che la legalizzazione della cannabis nel Colorado ha determinato una netta riduzione dei furti con scasso e che il prezzo si è ridotto da 14,11 a 8,81 dollari al grammo.
Vi sarebbe tanto altro da dire, ma mi fermo qui. Dalla lettura di queste poche righe si comprende perfettamente la politica totalmente sbagliata portata avanti dalla destra, che addirittura aveva vietato la vendita della cannabis legale, provvedimento per fortuna bocciato per ben due volte dal TAR.
Legalize!