29 Aprile 2024

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Dove comincia e dove finisce l’Italia? Dove è possibile applicare le leggi dello Stato?

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Genova. 14 agosto 2020
Dove comincia e dove finisce il Paese Italia? E dove è legittimo applicare le leggi vigenti dello Stato? Una domanda che ultimamente mi pongo sempre più spesso, oggi me la sono posta ancora in occasione del secondo anniversario del crollo del ponte Morandi di Genova. Premesso che l’invidia non mi appartiene e non l’ho mai provata nei confronti di nessuno, considerato che se si trattasse di invidia, dovrei legittimamente provare invidia anche per i 44 innocenti morti a causa del crollo del ponte, il che non sarebbe logico, una riflessione la voglio fare. Era il 14 agosto del 2018 quando il ponte Morandi, mentre pioveva a dirotto, è crollato improvvisamente e inaspettatamente, portandosi via la vita di 44 ignare persone, colpevoli solo di trovarsi lì in quel momento.
Oggi è il 14 agosto del 2020, due anni dopo la tragedia che ha travolto non solo il capoluogo ligure, ma l’Italia intera, l’opera è realizzata e fruibile. Giusto, logico, legittimo, ineccepibile, la realizzazione di questa straordinaria opera di ingegneria, non può che rendere tutti noi felici, fermo restando il dolore incancellabile che lascia nei cuori delle famiglie che hanno subito perdite di vite umane.
Era il 15 gennaio del 1968, nella valle del Belice, un terremoto di magnitudo 6.4, alle 3,05 della notte, ha distrutto paesi, chiese, musei, strade; le vittime del terribile terremoto, sono state centinaia. Sono passati 52 anni e ancora c’è gente che vive nelle baracche. Per non parlare della storia del rimborso dello Stato, pari al 90% delle somme pagate e non dovute dagli abitanti delle province di Catania, Ragusa e Siracusa, per il terremoto del 13 dicembre 1990, che si erano sbloccate, ma solo nella misura del 45%, e che non sono ancora state erogate agli aventi diritto. Questi sono solo pochi esempi, che riguardano il Nord e il Sud.
Potrei elencarne a centinaia, ma non perché io pensi che la gente si distingua per posizione geografica, per genere, per colore della pelle, no, assolutamente no, ma perché non riesco a capire, alla mia veneranda età, dove comincia e dove finisce l’Italia.
Da Milano a Roma e viceversa, (circa 550 km) un treno alta velocità, impiega 2 ore e 55 minuti, da Ragusa a Catania ( circa 100 km) un treno impiega 4 ore circa. Mi riferisco alla Sicilia perché ci vivo, ma il fenomeno investe tutto il Sud, abbandonato con “causale”: lagnosi e fannulloni.
Dove comincia l’Italia e dove finisce?
Certo, nel Sud che piange sempre e non lavora, c’è la Cassa per il Mezzogiorno, c’è la mafia, elementi questi che impediscono che possano essere effettuati lavori importanti; avevo 6 anni, adesso ne ho 68, e continuo a sentire ancora questa cosa. Ma nel Nord, la mafia non c’è? Mi pare di aver capito, ma posso anche sbagliare, che in Lombardia prima, e adesso in alcune zone del Piemonte, le infiltrazioni mafiose in settori di spicco dell’economia nazionale, hanno raggiunto livelli di guardia altissimi. Comunque adesso
è stato compiuto un passo avanti, per fortuna si torna a parlare di ponte, pardon, di tunnel sottomarino sullo stretto di Messina.
Anche questa un’opera di cui sento parlare da quando mio nonno mi raccontava del re che avrebbe voluto realizzarla in legno. Non è che a noi serva assolutamente un ponte o un tunnel sullo stretto, perché poi a questo andrebbe aggiunta una rete stradale degna di questo nome, e non più una serie di “regie trazzere”.
Infine, ma non perché sia ultima, anzi, un’altra cosa che mi chiedo: ma si può sapere dove è possibile applicare le leggi in Italia?
Quali sono le zone dove ciò è legittimo?
Lo chiedo per un amico, uno di quelli che rompe le scatole e non fa altro che gridare allo scandalo. Vergogna!
Io vivo in un posto collocato più a Sud di Tunisi: Vittoria, un paesone di oltre 60.000 abitanti dove, per esempio, sono state inventate le serre per la coltivazione protetta in agricoltura. Un posto che ha prodotto ricchezza in tutta Italia e in mezza Europa con l’esportazione di prodotti agricoli di eccellenza.
Oggi Vittoria non è più quella di prima, questo è vero, ma non si può comunque pretendere l’impossibile, pensate che questo amico per cui ho posto la domanda che ribadisco: dove è possibile applicare le leggi dello Stato; pretenderebbe addirittura di avere l’acqua che scorra regolarmente dai rubinetti. Ma siccome è da un po’ di tempo che non scorre, pretenderebbe di non pagare i tributi relativi al canone idrico, e non solo, vorrebbe anche che il servizio di fornitura del bene prezioso, che avviene, quando avviene, tramite autobotti, fosse gratis. Incredibile. Ma questo è nulla, rispetto al fatto che questo amico per cui chiedo, pretenderebbe che la plastica non venisse smaltita così come avviene da tempo: bruciata. Ma vi sembrano logiche queste pretese? Così, tra l’altro, si interrompe la produzione costante di diossina,elemento essenziale per la crescita dei bambini.
Allora, qualcuno mi sa dire dove è legittimo applicare le leggi dello Stato? E dove comincia e dove finisce il bel Paese? Vorrei soddisfare la curiosità dell’amico.

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