15 Ottobre 2024

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Elezioni Regionali. Orlando indica la strada maestra: “Civismo Politico”

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Sulla Pagina Facebook di Leoluca Orlando, Sindaco di Palermo, leggiamo un messaggio chiaro in merito alle elezioni per il rinnovo dell’ARS e al futuro dei siciliani. 

Orlando che ha la leadership dei comuni isolani da parecchio tempo contesta le metologie gestionali dei Governi siciliani presieduti da Rosario Crocetta che hanno provocato e continuano a provocare danni ai Comuni e disservizi nei confronti dei cittadini.

Il Sindaco Orlando, rieletto al primo turno a Palermo, indica alcune linee guida per invertire la rotta ed in questo modo dare prospettive certe alle comunità e ai più deboli. 

Orlando forte dell’esperienza delle elezioni nella cittá capoluogo indica la strada maestra nel Civismo politico 

Ecco il messaggio di Leoluca Orlando:

Civismo politico: il significato e la prospettiva di una esperienza.

La dignità e la fatica dell’amministrare a servizio delle comunità locali non possono e non devono più essere mortificate ulteriormente da atteggiamenti e pratiche “annacatorie”, che hanno fatto parlare in Sicilia di uno “stato di calamità istituzionale”.

E’ dai territori, a partire anche da Palermo, che occorre prendere le mosse con quello che viene definito “civismo politico”, del tutto alternativo a movimenti tanto ribelli quanto inconcludenti e incapaci di amministrare e del tutto alternativo a logiche di apparato che simulano protagonismo con litigi continui ed inconcludenti.

Chi da oltre due anni considera conclusa la esperienza del Governo Crocetta ha il diritto e il dovere di immaginare un futuro diverso e migliore per i siciliani e per la Sicilia, a partire non da alchimie politichesi ma a partire dai problemi reali, come ogni giorno sono chiamati nei territori a fare amministratori locali e Sindaci.

Un programma regionale chiaro deve prevedere pregiudizialmente la fine del soffocante ed improprio ruolo politico di governo da parte di un mondo cosiddetto confindustriale siciliano che si ostina a voler comandare, certamente impropriamente e troppo spesso illegalmente, e che nelle ultime elezioni comunali a Palermo è stato direttamente impegnato con un suo vertice candidato in una delle coalizioni sconfitte dagli elettori.

Un programma regionale chiaro di governo deve prevedere la mitigazione della speciale autonomia siciliana, non essendo più tollerabili – in nome della specialità – arbitrii gestionali, inconcludenze amministrative e confusioni legislative, ossessivamente presenti e penalizzanti con riferimento al sistema delle autonomie locali e nei settori di acqua, rifiuti, precariato e formazione professionale.
In sintesi, milioni di siciliani non possono essere esclusi, e sono stati sin qui esclusi, dalla comunità nazionale ed europea e dai loro processi di riforma e flussi finanziari, a causa di uno Statuto speciale divenuto alibi per inattività ed inadeguatezze, oltre che privilegio e fonte di rendita parassitaria per pochi ed isolamento e mortificazione per tutti gli altri.

Un futuro diverso e migliore si costruisce con un programma chiaro che non può essere rinviato prestando prioritaria attenzione a “chi non ha” e a “chi produce”.
Attenzione a chi non ha lavoro, a chi non ha salute, a chi non ha casa.
Attenzione a chi produce lavoro, cultura, arte per se e per gli altri.

Un programma regionale chiaro deve prevedere la pubblicità della gestione dell’acqua considerato diritto inalienabile e non mercificabile da parte di intrallazzisti, a volte mascherati da gruppi finanziari anche multinazionali.

Un programma regionale chiaro deve prevedere la realizzazione di un ciclo dei rifiuti basato su un Piano regionale con impiantistica pubblica adeguata, che sottragga l’intero sistema a logiche ricattatorie/parassitarie di alcune realtà private oligopolistiche e a volte, per vasti territori, anche monopoliste.

Un programma regionale chiaro deve essere fortemente caratterizzato da cultura e pratica dell’innovazione, cultura e pratica di rispetto ambientale e cultura e pratica della accoglienza, in una prospettiva di mobilità internazionale come diritto umano e pertanto una prospettiva capace di accogliere senza isterie e paure i flussi migratori e di attrarre al tempo stesso enormi potenzialità turistiche.

Su queste preliminari scelte programmatiche appare necessaria la presentazione alle prossime elezioni regionali di una “lista dei territori”, che nasca a partire dai territori mortificati in questi anni e nasca attorno ad un programma chiaro, che costituisca la premessa e indichi i contenuti di un auspicabile campo tanto largo quanto privo di ambiguità e pretestuosi rinvii di approfondimento.

A Palermo, sulla base di una azione amministrativa difficile e ricca di realizzazioni, a partire, attorno ed in coerenza ad un programma chiaro di scelte e di azioni già realizzate e di altre in via di completamento è stato possibile individuare candidati e liste.
Questo e non altro, con grande chiarezza, si è praticato a Palermo e si va praticando in altre realtà non solo siciliane.
La capacità di affrontare e risolvere quotidianamente e concretamente problemi dei cittadini e di promuovere la crescita culturale ed economica in coerenza con una visione che ponga al centro la persona umana, ogni persona umana: questa è politica, questa ha dignità di politica.

Questo, almeno questo e non altro, credo serva alla Sicilia.

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