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Finanziaria 2017, il commento del Laboratorio politico 2.0

RAGUSA – Pare che a Palermo non conoscano per nulla la differenza tra ciò che è e ciò che vorremmo che fosse. Ci riferiamo alla Finanziaria regionale approvata la scorsa settimana, al solito per il rotto della cuffia, e presentata come una grande vittoria della classe dirigente del Partito Democratico, quella ragusana, la quale è stata capace definirne il risultato come frutto di un lavoro capace di portare vantaggi anche alla provincia di Ragusa. Bene: ciò che è, purtroppo, è assai lontano da ciò che dovrebbe essere. Vero è che è stata resuscitata la legge per Ibla, con un milione e mezzo di euro, ma quanti ne abbiamo persi da quando Crocetta è al governo dell’Isola? Decine. Si sono trovate le somme necessarie per saldare gli stipendi ai dipendenti dell’ARAS e dei Consorzi di Bonifica. Straordinario! Peccato che pagare i lavoratori non è nulla di eccezionale, anzi, è buona norma e attiene alla capacità di programmazione di un Governo riuscire a garantire le somme necessarie per far stare tranquille centinaia di famiglie. Tra questi lavoratori ci sono anche quelli ragusani, ovviamente, che però non dovranno sentirsi nella posizione di dire grazie a chicchessia, ma solo di dire solo “finalmente”. E mentre l’Università di Enna riesce a incassare un milione e mezzo, il Consorzio Universitario Ibleo non beneficerà neanche di un centesimo. I diritti dei disabili, negli ultimi mesi, sembra abbiano preso la rincorsa di montagne russe politiche: prima massacrati, poi ripescati, quindi illusi, ancora garantiti e rigettati insieme. Adesso, forse, ci saranno cospicue risorse per quelli gravissimi. Faticaccia immane a fronte del significato intrinseco del termine “diritto”.
Certo, c’è qualche milione di euro per l’aeroporto di Comiso. Ma certamente non è questione di interesse esclusivamente ragusano, ci sono dinamiche ed equilibri che vanno ben oltre il Pd e quel che accade a Palazzo dei Normanni. Lo sanno bene, ad esempio, i lavoratori del Corfilac, che essendo impiegati per un centro di ricerca regionale che però sta nella provincia sempre dimenticata – volutamente per offuscarne le eccellenze – si trovano ogni anno ad vivere nell’incertezza del futuro. Infatti, a quanto pare, del Corfilac nella Finanziaria 2017 neanche l’ombra.
E’ il canto del cigno di una provincia che, un tempo, riusciva ad attrarre finanziamenti e ad avere sempre un occhio di riguardo dalla politica regionale, già solo per le preziosità che siamo in grado di esprimere. Ma da quando c’è l’ex sindaco di Gela abbiamo perso capacità di leadership nello scacchiere politico regionale, abbiamo perso smalto e la governance politica a stento sa imitare quella di un passato neanche tanto lontano.
Fortuna, almeno, che questa approvata qualche giorno fa è l’ultima legge finanziaria firmata da Crocetta.

Il Direttivo del Lab 2.0

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