Fluoro-edenite cancerogena, la IARC conferma studi ISS sulla città e sulla popolazione di Biancavilla (CT)
6 min readRoma, 19 novembre 2014 – Le fibre di fluoro-edenite sono cancerogene e, come tali, entrano a far parte del “gruppo 1”, il gruppo cioè in cui l’ International Agency for Research on Cancer (IARC) inserisce i cancerogeni umani certi. La “sentenza” è giunta lo scorso ottobre dopo che 21 esperti provenienti da 10 Paesi si sono riuniti nella sede della IARC a Lione, in Francia, per stabilire la cancerogenicità della fluoro-edenite, oltre che delle fibre di carburo di silicio e dei nanotubi in carbonio. Le decisioni, che saranno pubblicate nel volume 111 delle Monografie IARC, sono state anticipate su Lancet Oncology.
Le fibre di fluoro-edenite, naturali contaminanti del suolo, sono state identificate per la prima volta nel comune di Biancavilla, alle pendici del vulcano Etna, in Sicilia, e successivamente nei pressi del vulcano Kimpo, in Giappone. Al parere della IARC hanno significativamente contribuito anche i ricercatori del Dipartimento Ambiente e connessa Prevenzione Primaria dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), in quanto per anni l’Istituto si è occupato del caso. Sono state, infatti, proprio le indagini dell’ISS che hanno portato all’osservazione di un eccesso di mortalità per tumore maligno della pleura localizzato in questa cittadina, e al riconoscimento di Biancavilla nel 2002 come Sito di Interesse Nazionale per le bonifiche.
La fonte delle fibre aerodisperse include tutto l’ambiente, incluse le strade non asfaltate, intorno una cava locale di materiali per l’edilizia, usata sin dagli anni Cinquanta. Inoltre, anche l’inquinamento indoor, ovvero la contaminazione dell’aria nelle case, può essere dovuto all’uso dei materiali da costruzione estratti dalla cava. Diverse ricerche hanno appurato un eccesso di incidenza e di mortalità per mesotelioma nella popolazione di Biancavilla, senza differenze apprezzabili tra uomini e donne, e con una incidenza particolarmente elevata nei giovani adulti, suggerendo così un inquinamento ambientale piuttosto che occupazionale. La cancerogenicità delle fibre di fluoro-edenite è stata inoltre dimostrata negli esperimenti sugli animali condotti dall’Istituto Ramazzini nei laboratori di Bentivoglio (Bologna).
Di recente, l’ISS ha dedicato alla fluoro-edenite di Biancavilla il secondo fascicolo degli Annali del 2014, fornendo un aggiornamento di studi epidemiologici, di ricerche di valutazione dell’esposizione, di studi meccanicistici in vitro per comprendere i meccanismi biologici sottesi alla cancerogenicità delle fibre di fluoro-edenite.
La storia delle indagini (tratta dagli Annali)
Una volta appurato un eccesso di mortalità per mesotelioma pleurico nel comune di Biancavilla, in assenza di rilevazioni di esposizione professionale ad amianto, sono state tracciate tre linee di ricerca:
– gli epidemiologi, dopo aver descritto già nel 1996-98, una serie di casi di mesotelioma pleurico tra i residenti a Biancavilla, caratterizzati da una relativamente elevata presenza di donne, bassa età alla diagnosi e mancanza di prove di esposizione ad amianto nell’ambiente di lavoro, hanno fornito stime quantitative di eccesso di rischio di mesotelioma – incidenza, mortalità e ospedalizzazione – e, nel contempo, hanno stimato un eccesso di mortalità e di ospedalizzazione da malattie respiratorie non maligne tra le quali le pneumoconiosi.
– Mineralogisti e geologi hanno descritto le fibre di fluoro-edenite, responsabili della contaminazione di un’area in cui si trova la cava dalla quale venivano tratti materiali da costruzione ampiamente impiegati a Biancavilla. L’esposizione a queste fibre, monitorate con tecniche di microscopia elettronica, potrebbe essere stata determinata da fonti sia esterne che interne alle abitazioni.
– La cancerogenicità delle fibre di Biancavilla è stata dimostrata da uno studio condotto dall’Istituto Ramazzini mediante iniezione intraperitoneale e intrapleurica nei ratti. Gli studi in vitro effettuati principalmente presso l’ISS hanno chiarito i meccanismi della cancerogenicità della fibra.
Sulla base quindi di prove scientifiche e di un approccio precauzionale, l’ISS ha formulato raccomandazioni – cessazione delle attività nella cava, rimozione di sottoprodotti dell’industria edilizia e dei rifiuti dai nuovi quartieri di Biancavilla, asfaltatura di strade originariamente coperte da materiale inerte proveniente dalla zona della cava – che hanno fatto registrare una diminuzione costante nel tempo della concentrazione di fibre aerodisperse.
Biancavilla è stata riconosciuta Sito di Interesse Nazionale per le bonifiche, meritevole quindi di sostegno da parte dei governi nazionale e regionale, in termini di prevenzione, assistenza sanitaria e monitoraggio epidemiologico. Le autorità sanitarie siciliane hanno recentemente progettato un piano ad hoc di intervento sanitario che raccomanda in primo luogo di promuovere la sorveglianza epidemiologica con particolare attenzione al mesotelioma, alla pneumoconiosi (fibrosi polmonare da inalazione di polvere) ed altre malattie legate all’amianto. Anche nell’ultima relazione dello studio SENTIERI, il progetto di sorveglianza epidemiologica nazionale sulla popolazione residente in 44 Siti contaminati, si raccomanda per Biancavilla la necessità di mettere a punto ulteriori studi epidemiologici sulla prevalenza di fibrosi polmonare e placche pleuriche, e di perseguire una migliore caratterizzazione dell’esposizione alle fibre di fluoro-edenite.
Il miglioramento della valutazione dell’esposizione dovrebbe portare a tre obiettivi principali: una migliore comprensione dell’ubicazione e delle caratteristiche delle principali fonti di fibre nel territorio di Biancavilla, un migliore apprezzamento di attività e circostanze che possono determinare elevati livelli di fibre aerodisperse, e una migliore comprensione delle fonti interne di fibre. Infine, è stata delineata la prospettiva di una cooperazione scientifica permanente tra istituzioni regionali e nazionali preposte alla protezione ambientale e alla promozione della salute. Tale obiettivo è perseguito attivamente dall’ISS come mostrato dalla presenza qualificata dei colleghi dell’Agenzia di Protezione Ambientale della Regione Sicilia, dell’Osservatorio Epidemiologico e del Centro Operativo Regionale del Registro Nazionale Mesoteliomi.
Incidenza del mesotelioma pleurico
L’incidenza del mesotelioma pleurico a Biancavilla è costantemente superiore a quella della Sicilia, le stime di rischio sono più elevate nelle donne che negli uomini e la classe di età più interessata è costituita da soggetti sotto i 50 anni. Poiché l’esposizione ambientale a fibre di fluoro-edenite è causalmente connessa al verificarsi dei casi di mesotelioma, il risanamento ambientale è l’obiettivo principale da perseguire in termini di salute pubblica.
Concentrazione ambientale delle fibre
I risultati di diversi studi di monitoraggio ambientale effettuati nella zona, alcuni dei quali pubblicati per la prima volta dagli Annali, così come di analisi chimiche delle fibre, hanno fornito un quadro spaziale e temporale della concentrazione delle fibre a Biancavilla, e una valutazione qualitativa dell’esposizione della popolazione. I risultati suggeriscono che fino al 2000, dunque per oltre 50 anni, la popolazione è stata esposta ad alti livelli di fibre anfiboliche. In seguito all’adozione di misure di mitigazione a partire dal 2001, questi livelli si sono gradualmente ridotti, ma il monitoraggio è ancora necessario per proteggere le generazioni future. Per quanto riguarda la composizione chimica, sono state osservate differenze fra le fibre esaminate, soprattutto relativamente alla presenza di Si, Ca, Fe e Na.
Mortalità e ospedalizzazione
Sono state prese in considerazione le malattie che la letteratura scientifica indica associate all’esposizione all’amianto: mesotelioma della pleura, del peritoneo, del pericardio e della tunica vaginale del testicolo, tumore maligno della laringe, di trachea, bronchi e polmoni, e ovaio, e pneumoconiosi. Sono stati analizzati i dati disponibili nelle basi di dati dell’Ufficio di Statistica dell’ISS per quanto riguarda la mortalità e l’ospedalizzazione. I risultati supportano il ruolo eziologico di fibre di fluoro-edenite nella comparsa delle malattie sopra menzionate, già osservato in altri studi.
Come agiscono le fibre
L’inalazione di fibre anfiboliche può causare fibrosi polmonare, cancro del polmone e mesotelioma. Tuttavia, le differenze nella morfologia e nella composizione chimica di queste fibre sono in grado di determinare diverse attività biologiche. In una serie di esperimenti svolti presso l’ISS, cellule di carcinoma del polmone umano sono state esposte a due diversi materiali: fluoro-edenite prismatica e fibre composte da fluoro-edenite. Ebbene, solo nel secondo caso, esse presentavano caratteristiche tipiche delle cellule trasformate, come multinucleazione, attività volte alla sopravvivenza e rilascio di citochine pro-infiammatorie. Di conseguenza, si è concluso che le fibre qui studiate si comportano in modo simile alla crocidolite (detta anche amianto blu), il cui collegamento con l’infiammazione e il cancro del polmone e il mesotelioma è ben consolidato.
Fonte: ISS http://www.iss.it/pres/?lang=1&id=1459&tipo=6