Aurora Muriana, Acate (Rg), 20 aprile 2025 – Clima suggestivo e grande partecipazione di persone hanno come sempre caratterizzato il Venerdì Santo acatese, il più sentito giorno della Settimana Santa, in cui si fondono insieme fede e floklore.

I simulacri di Gesù crocifisso e dell’Addolorata partono da due chiese diverse del paese per poi incontrarsi nel luogo denominato “i Quattro Canti”, incrocio tra due principali vie, proseguendo successivamente verso il Calvario. La stessa processione si ripete in veste diversa la sera, con il Cristo morto deposto nell’urna, seguito dall’Addolorata.

Quest’anno ha preso parte ai riti della mattina il vescovo di Ragusa, S.E. Mons. Giuseppe La Placa, che nel posto simbolo della crocifissione ha tenuto l’omelia e impartito la benedizione alla copiosa folla che ogni anno non manca all’appuntamento con questa sentita devozione.

«Davvero commovente è stata la processione, come pure l’incontro con la Veronica e quello tra Madre e Figlio – ha sottolineato il vescovo. Momenti partecipati in religioso silenzio. Il gesto di Gesù, che muove la mano per salutare la madre, rappresenta la mano di Dio che si è mossa nella creazione e che, attraverso Cristo, è tornata ad accarezzare i malati, i deboli, i poveri, gli emarginati, i sofferenti. Una mano che non abbandona mai nessuno e che ciascuno di noi è chiamato a tendere agli altri per soccorrere, confortare, rialzare.».

Palese richiamo quello del Pastore diocesano alla scenografia collocata dietro il Cristo Crocifisso, che ha fatto da sfondo ai temi affrontati ne “I Setti Parti”, sacra rappresentazione portata in scena la sera del Venerdì Santo e quest’anno per la prima volta a guida tutta femminile.

La regia è stata di Ambra Denaro (giovane attrice non nuova a questo ulteriore ruolo), la direzione scenica è stata curata dalla professoressa Graziella Pinnavaria e la direzione corale è stata affidata alla maestra Aurora Muriana. Un lavoro di sinergia che ha dato risultati eccezionali.

Un cast ampio e variegato ha interpretato quest’anno il dramma sacro: prima fra tutti la “Compagnia Teatro Giovani” di Acate, non tralasciando la presenza del “Coro Polifonico” della Parrocchia San Nicolò di Bari della cittadina iblea e l’eccezionale partecipazione dei bambini delle classi quarte e quinte elementari dell’Istituto Comprensivo “Capitano Puglisi” acatese.

La partecipazione corale è stata realizzata pure la mattina attraverso l’esecuzione di un canto adatto.

La rappresentazione sacra si basa sull’opera del marchese vittoriese Alfonso Ricca, che ogni anno viene opportunamente adattata alla tematica trattata sia riguardo il testo che la scenografia.

Il tema di quest’anno è stato la povertà, sviluppando parallelamente tante altre laceranti piaghe presenti nel mondo, tra cui guerra, tentativo di annichilimento della figura femminile, razzismo.

Quattro quadri scenografici hanno esplicitato i vari aspetti trattati, e la sera il gioco di luci ne ha amplificato il messaggio.

La messa in scena de “I Setti Parti” è molto attesa dai cittadini, che la vivono come esempio di valorizzazione dei talenti locali. Per decenni hanno recitato e continuano a recitarvi persone acatesi con la passione per il teatro, cui in tempi più recenti si sono aggiunti attori professionisti. Tra questi, la stessa Ambra, affiancata dai suoi genitori, i quali si sono sempre spesi (insieme a vari altri collaboratori) per tenere viva e mantenere a carattere locale questa tradizione.

Moltissimi complimenti sono stati rivolti già in mattina alla direttrice del coro per la bellissima esecuzione musicale realizzata, cui si sono aggiunti quelli rivolti alla regista e agli attori riguardo la parte teatrale, oltre a quelli verso i tecnici e quanti altri hanno cooperato alla realizzazione della dramma sacro.

Il coro polifonico, da sempre parte integrante dei riti religiosi e civili, altre volte ha avuto ruoli nella rappresentazione sacra ma è stato lieto di prenderne parte in quest’Anno Santo in maniera “collettiva” insieme ai fanciulli. Felicissimi e molto emozionati infatti i bambini e pure i loro genitori, grati per la straordinaria occasione offerta ai loro piccoli. Proprio loro hanno trasmesso speranza per il futuro e con la loro purezza hanno toccato i cuori della gente, suggellando il messaggio finale di luminosità cui voleva infine condurre la rappresentazione sacra, che ben si incastona nel tema del Giubileo.

Possano i fedeli essere autentici testimoni di speranza, accompagnati sia dall’esortazione del vescovo a non fermarsi alla crocifissione ma a vivere la gioia della Pasqua, sia dall’invito offerto dal dramma sacro di quest’anno a guardare oltre le apparenze e a scoprire la sacralità della vita in tutte le sue sfaccettature e forme!

WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com
RSS
Follow by Email