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Inaugurato a Ragusa l’ambulatorio sociale

Grazie al contributo dell’Ordine dei Medici di Ragusa e dei medici in pensione, sarà fornita assistenza sanitaria alle persone meno abbienti.

Inaugurato dal vescovo di Ragusa, mons. Carmelo Cuttitta, presso la parrocchia San Pietro di via Lazio a Ragusa l’ambulatorio solidale, una nuova struttura che consentirà di offrire una prima consulenza sanitaria a quanto, a causa delle difficoltà economiche, non possono accedere alla sanità privata e non possono attendere i tempi della sanità pubblica. L’iniziativa nasce dalla collaborazione tra l’Ufficio Caritas, l’Ufficio di Pastorale della salute, la Parrocchia San Pietro e l’Ordine dei Medici e dei Farmacisti, con il sostegno del Rotary di Ragusa. L’ambulatorio solidale diventerà così un vero e proprio “centro di ascolto sanitario” all’interno del quale, anche coloro che non possono permettersi visite specialistiche a pagamento, vanno la possibilità di ottenere delle consulenze o ricevere gratuitamente i farmaci di base. La nascita dell’ambulatorio solidale era uno degli obiettivi prefissati dal programma del direttivo dell’Ordine dei Medici della provincia di Ragusa che guidato dal presidente Salvatore D’Amanti,  rappresentato dalla vicepresidente Rosa Giaquinta e dal segretario Mario D’Asta. E proprio alcuni medici in pensione si alterneranno all’interno dell’ambulatorio sociale. “Come Ordine dei Medici – spiegano all’unisono D’Amanti, Giaquinta e D’Asta – abbiamo fin da subito deciso di aderire a questo progetto e sostenerlo anche grazie alla disponibilità di alcuni medici in pensione che, in un’ottica di volontariato e sostegno alle fasce sociali più deboli, hanno deciso di mettere a disposizione il proprio tempo libero. Siamo dunque molto soddisfatti per aver dato il nostro contributo e intendiamo continuare a svolgere la giusta azione di sensibilizzazione all’interno dell’Ordine. Ringraziamo sin da subito i medici che hanno dato pronta disponibilità e continueremo il nostro sostegno convinto nell’auspicio di reperire nuove risorse mediche”.

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