Salvatore Cultraro, Acate (Rg), 6 giugno 2025.- Ripubblicare e commentare tutti gli scritti  del compianto professore-filosofo Antonio Cammarana, recentemente scomparso, sarebbe del tutto impossibile, un’impresa davvero ardua La sua produzione letteraria è infatti immensa, essa abbraccia libri di filosofia, storia, racconti, ballate liriche, poesie e tantissimo altro. Da tutto questo immenso “patrimonio”, abbiamo estrapolato una sua poesia dal titolo: “Io volerò felice”, tratta dal volumetto, “Mnemosine, versi e poesie”, edito dalla sezione Avis di Acate, nel dicembre del 2022. Quella Mnemosine, che da il titolo al libretto, menzionata alla fine di uno dei, racconti-ricordi: “Era la strada delle mandorle, delle carrube e delle olive”, quando l’autore scrive:

“…Fino a quando Mnemosine – sposa di Zeus, madre delle Muse, soprattutto dea della Memoria – dall’alto del suo lontanissimo regno, concederà a Ignazio il suo conforto, donandogli uno stilo e un rotolo di carta su cui scrivere, per continuare a fare bottino di schegge di luce del tempo che fu?”. Abbiamo definito, immenso il patrimonio letterario del professore Cammarana, laureatosi in Pedagogia nel 1971 e allievo di Carmelo Librizzi e Domenico D’Orsi, colui che lo ha avviato allo studio ed alla conoscenza delle opere di Giovanni Gentile, quel Giovanni Gentile su cui Cammarana ha successivamente scritto un saggio dove ne valorizza gli elementi principali del suo pensiero. Perchè la scelta è caduta sulla prosa “Io volerò felice?”. Perchè leggendo i suoi versi si evince, più che in ogni altro scritto, una malinconica dolcezza dell’anima, ma principalmente una serena rassegnazione verso quello che sarà l’epilogo della sua vita. L’ultimo viaggio. Una “serenità interiore”, che coinvolge anche il lettore, consapevole di dover raggiungere finalmente, la pace eterna, presentandosi, “nudo, con un Rosario in mano”, al guardiano della Porta Celeste. Un verso che riconferma la sua immensa “umiltà e semplicità terrena”. Un grande, “culturalmente”, che non si pavoneggia ma continua a mostrare quella umiltà che lo ha sempre contraddistinto nel corso della sua vita, ricca di splendide e meritatissime, gratificazioni. “Io volerò felice”, è quasi il suo “testamento spirituale”, una poetica anticipazione di come lui immaginava e vedeva i misteriosi momenti del “trapasso”. Quasi consapevole che non gli sarebbe rimasto, ormai, molto da vivere. Un “Testamento” che, conoscendo l’illustre autore, ci lascia ancora una volta quasi sconvolti ma consapevoli della sua grande  fede religiosa. Una Fede mai esternata con “fanatismo”, ma vissuta nella sua complessa interiorità.

 

“Io volerò felice”

Ora che tramontati sono

nella mia vita

gli ultimi raggi del sole,

io volerò felice

nel regno della pace,

al guardiano della porta

nudo

mi presenterò

e

con un rosario in mano

per varcare la soglia,

io

povero pellegrino tremante

quale sono diventato,

io

già Prometeo forte orgoglioso:

 gli anni,

gli anni inesorabili

hanno preso la mia forza,

tutto il fuoco che m’investiva.

Gli occhi,

che ho chiuso sulla terra,

sono aperti

davanti al guardiano della porta.

Io

 sono certo,

 varcata la soglia

troverò

infinita gioia

serenità interiore

eterna pace.

Ad uno ad uno

vedo avvicinarsi i pellegrini,

vengono anch’essi da lontano,

nudi

e

con una cruna in mano:

hanno limpido lo sguardo,

soavi le labbra

cantano

tutti

le lodi del Signore.

Felice

chi

dalla terra

vede

 la lunga schiera,

ode

il canto melodioso:

la sua anima salirà in coro.

                                                                      Antonio Cammarana

 

 

Di Salvatore Cultraro

Nato ad Acate. Nel 1986, ha conseguito la specializzazione quale Educatore per disabili in età evolutiva. Dal 1988 dirige il Centro di differenziazione didattica per disabili di Acate. Giornalista pubblicista, dal 1984 al 1990 ha collaborato con il Giornale di Sicilia di Palermo, dal 1991 al 2003 con la Gazzetta del Sud di Messina e dal 2004 al 2008 con la Sicilia di Catania. Nel 2009 ha diretto la redazione giornalistica dell’emittente televisiva locale “Free TV” di Comiso. Inoltre ha diretto il periodico "I 4 Canti" e dal 2001 al 2009 ha tenuto Corsi di Giornalismo presso le scuole elementari e medie di Acate e Vittoria. Appassionato di storia locale, negli anni Ottanta ha pubblicato alcune sue ricerche sulla presenza nel territorio di Acate di alcuni importanti siti rurali risalenti al periodo geco-romano e medioevale. Nel dicembre del 2013 ha dato alle stampe, unitamente al prof. Antonio Cammarana di Acate, un volumetto sull’antico Lavatoio Pubblico di contrada “Canale”.

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