Ipnosi e musica, da Mesmer ai Rave Party; una ricerca del dott. Silvestro Lo Cascio
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Silvestro Lo Cascio
L’ipnosi non esiste, tutto è ipnosi, e così anche la musica da sempre viene considerata come una forma di ipnosi che può determinare negli uomini comportamenti incontrollabili e spontanei, la musica può cambiare il metabolismo, influire sull’energia muscolare, alzare ed abbassare la pressione (David T. 1984), ma quello che da sempre ha suscitato interesse e preoccupazione ai critici e conservatori d’ogni epoca, è l’effetto che la musica può avere sulla perdita del controllo del Sé e sulla disinibizione sessuale.
La musica ha un potere enorme, infatti agisce a livello inconscio sul sistema nervoso e provoca dei movimenti involontari, delle focalizzazioni ideomotorie indirette (Erickson M.H. 1987), è capitato a tutti di ascoltare una canzone ritmata ed involontariamente battere il piede a ritmo di musica, o di essere alla guida della propria auto, e ascoltando una canzone degli AC-DC spingere a tutto gas il piede sull’acceleratore, come è capitato a tutti di canticchiare involontariamente un banale motivetto musicale per diversi giorni senza poterselo togliere dalla mente.
Sono tutti movimenti involontari che avvengono senza il controllo della mente conscia, e visto che non possiamo tapparci le orecchie, la musica ha rappresentato una minaccia per l’autonomia personale, ed il concetto di estasi musicale, cioè la sensazione di perdere il controllo di se stessi, può rappresentare una fuga dai confini dell’ego, ma può rappresentare il pericolo che altri possano manipolare i confini del proprio sé. In questo lavoro per meglio comprendere la relazione tra musica ed ipnosi, si percorreranno diverse epoche, partendo dal magnetismo animale di Mesmer fino ad arrivare ai rave party delle periferie metropolitane.
1-1 Musica ipnotica e risposte automatiche.
La relazione tra musica e ipnosi risale ai tempi di Mesmer, secondo cui, il magnetismo animale poteva essere inteso anche come una vibrazione simpatica tanto quanto la musica, e tale magnetismo poteva essere rafforzato attraverso dei suoni, lo stesso Mesmer, raccontava di allucinazioni musicali in pazienti ipnotizzati, ed essendo un grande appassionato di musica, suonava una glassarmonica come ausilio nelle varie induzioni ipnotiche, e questo suscitava già delle critiche, ed il celebre compositore Hoffman, esprimeva delle preoccupazioni per il fenomeno del magnetismo animale, in quanto un individuo poteva agire sulla volontà di un altro individuo più debole, ed in particolar modo la preoccupazione era che questo fluido potesse agire sulle donne rendendole vulnerabili alle avances maschili (Hoffman E.T.A. 1999). Il mesmerismo in quegli anni aveva scatenato una vera e propria fobia sociale, e l’idea dell’ipnosi, era quella che poteva rendere le persone succube e schiave della volontà di un abile mesmerista, al punto che nel 1874, la Commissione Reale Francese indagava sull’utilizzo del mesmerismo che poteva essere fatto in ambito sessuale, la musica e l’ipnosi venivano associate al sesso, e l’amico di Mesmer, il compositore Mozart, noto seduttore, nell’opera Così Fan Tutte, nel finale del primo atto faceva riferimento al mesmerismo (Gauld A.,1992).
Nonostante le varie critiche e timori mosse nei confronti del mesmerismo, la musica continuava ad essere collegata all’ipnosi, e Frederic Chopen, grande compositore dell’800, da ragazzino veniva chiamato dal granduca di Polonia, che soffriva di ricorrenti attacchi di pazzia, a suonare per lui delle melodie, e quando il ragazzo iniziava a suonare, questi attacchi come per magia diminuivano. Ma la preoccupazione principale dell’epoca, era quella che la musica provocava delle risposte automatiche, ed un esempio poteva essere il suono del campanellino di Pavlov, che provocava nel cane un riflesso condizionato, quindi la musica poteva avere degli effetti sul sistema nervoso e questo rappresentava un pericolo per le società di allora, ma il pericolo maggiore era che la musica, oltre ad agire sul sistema nervoso, poteva provocare altri effetti sulla fantasia delle persone, ed in particolar modo sulla sessualità, facendo perdere l’autonomia di controllo.
La testimonianza più spettacolare del legame tra musica e ipnosi è stata dimostrata dagli esperimenti di Charcot alla Salpetriere di Parigi, dove utilizzando dei diapason e dei gong, faceva entrare in catalessi le pazienti isteriche, lo stesso Charcot raccontava che in alcuni esperimenti, al suono del gong, o al vibrare del diapason, queste donne cadevano in catalessi, e quando invece fermava il suono, le induceva in uno stato di sonnambulismo. Charcot utilizzava metodi teatrali e a forte impatto visivo, dove le sue celebri isteriche, nelle affollatissime lezioni, si producevano sotto la sua guida, in accessi del grande male epilettico o in archi isterici, a dimostrazione che l’isteria e l’epilessia potevano essere considerate come due grandi nevrosi che condividono il sintomo della convulsione, e quando tali fenomeni vengono causati da stimoli sensoriali come appunto alcuni particolari suoni, viene prodotta una forma di epilessia musicogena. Alla Salpetriere, altri autorevoli studiosi come Paul Regnard, Alfred Binet e Charle Féré, nei loro esperimenti spesso utilizzavano il suono del gong o delle ninne nanne per bambini, a dimostrazione che gli stati di trance, erano la conseguenza di una risposta fisiologica automatica del sistema nervoso del paziente, agli stimoli presentati fuori dal controllo della psiche (Regnard P. 1887). Considerato che tutti questi esperimenti riguardavano donne isteriche, la preoccupazione per l’ipnosi rimaneva sempre quella legata alla sessualità, e Gilles de la Tourette, affermava che le donne sono particolarmente predisposte a manipolazioni ipnotiche, ed il fatto che i pazienti, indotti a stati di trance da stimoli musicali, fossero quasi sempre donne, suscitava la preoccupazione che attraverso l’ipnosi, il potere maschile poteva sovvertire la volontà femminile, e lo stesso Gilles de la Tourette parlava di stupri sotto effetto di ipnosi, in merito, anche Otto Weininger (2005), parlava di ipnosi come perverso piacere sessuale femminile, sottomesso alla volontà dell’ipnotista, e descriveva il lato femminile come illogico, debole e passivo.
Ma le implicazioni sessuali nell’ipnosi musicale, oltre alla preoccupazione, hanno suscitato anche molta curiosità, e sono stati condotti degli esperimenti su donne che in stato di trance, ascoltando melodie di Wagner riuscivano a raggiungere degli orgasmi, una musica quindi considerata dal profondo, nella quale l’io individuale diurno, razionale e cosciente, si dissolve nell’inconscio collettivo notturno.
Nietzsche a tal proposito esprimeva profonda preoccupazione, definendo Wagner un mesmerista ed un maestro di ipnosi, che ha colto nella musica un mezzo per eccitare i nervi stanchi, <<Wagner ci rapisce i giovani e ci rapisce perfino le nostre donne, e le trascina nella sua caverna>> (Nietzshe F.1979).
Parlando sempre di fenomeni isterici convulsivi, un’altra forma di suggestione legata alla musica si può rintracciare nel Tarantismo o Ballo di San Vito, dove secondo la leggenda, il morso della taranta, provocherebbe crisi isteriche nelle donne, e solo attraverso la musica si potevano guarire questa donne pizzicate, quindi per la guarigione venivano utilizzati diversi strumenti, ed in particolare il tamburello, un vero e proprio esorcismo musicale a cui però può essere anche data una spiegazione scientifica, infatti il ballo convulso, provoca un aumento del battito cardiaco, una maggiore sudorazione ed il rilascio di endorfine, anche in questo fenomeno di musica e ipnosi, le donne isteriche pizzicate, durante questi rituali, si lasciavano andare in balli sensuali, alludendo a movimenti che simulavano rapporti sessuali, tanto che la chiesa ha scomunicato il santuario dove queste donne si recavano, e nell’immaginario collettivo, San Paolo, il santo protettore di queste donne, venne considerato come il santo della sessualità.
1-2 Ipnosi, rock e lavaggio del cervello.
Della beat generation in poi, fino ad arrivare agli anni dei figli dei fiori, degli hippy, dei pun
[13:15 17/03/2015] Silvestro 2: k, la musica è stata associata alle controculture, e veniva vista come una minaccia per l’effetto che poteva avere sulle menti dei giovani, la paura era che la musica della controcultura, spingeva i giovani all’irrazionalità ed all’amore libero, si iniziava a parlare in quegli anni di Cospirazione dell’Acquario ed i giovani si preparavano a cambiare la società, sognando un Mondo Nuovo, ed Aldous Huxley, era ritenuto il responsabile negli Stati Uniti della diffusione di massa delle droghe, i giovani cercavano esperienze mistiche, e la musica insieme alla mescalina o all’LSD, rappresentavano le chiavi chimiche e mentali per aprire nuove porte, guardare paesaggi che altrimenti sarebbero rimasti nascosti, avvicinarsi ad esperienze religiose e mistiche, scoprire i grandi capolavori artistici, e musica e mescalina, permettevano anche agli individui privi del dono della percezione visionaria spontanea, di vivere questo eccezionale stato di coscienza proprio dei santi, dei mistici e dei grandi artisti (A.Hofmann,1992).
In quegli anni i creativi, realizzavano le loro opere ascoltando musica e sotto effetto di allucinogeni, attraverso la musica espandevano la coscienza, e la musica poteva liberare la mente, nei raduni hippie, la danza a cui si lasciavano andare i giovani veniva paragonata ad una forma di trance ipnotica, infatti in queste danze <<il suono dei tamburi, il ritmo della musica ed i movimenti ripetitivi venivano favoriti da sostanze allucinogene come l’hashish o il mescal, questi erano consumati come coadiuvanti per creare la trance e le allucinazioni, che venivano interpretate come la visitazione del dio. La musica permetteva ai sentimenti più intimi di fuoriuscire, e questi riti acquisirono un carattere frenetico simile ad alcuni incantesimi>> (P. Ghalionigui, 1974).
La musica era quella dei Rolling Stones, dei Led Zeppelin, degli Animols, e più avanti quella del Punk e della Psichedelica; questa musica veniva vista come una vera e propria forma di ipnosi collettiva, ed il timore era sempre quello che le menti dei giovani potevano essere manipolate e contaminate da strane idee, come quelle di libertà sessuale e pacifismo, ed a proposito del rock, Theodor Adorno (1976), scriveva che <<in un dominio immaginario, ma psicologicamente carico di emozione, l’ascoltatore che ricorda una canzone di successo, si trasforma in soggetto ideale della canzone, in persona per la quale la canzone idealmente parla. Allo stesso tempo, in quanto uno dei tanti che si identificano con quel soggetto fittizio, quell’Io musicale, egli sentirà il suo isolamento alleviato perché sentirà se stesso come integrato nella comunità dei fan, nel fischiettare una canzone egli si inchina ad un rituale di socializzazione>>.
Il rock rappresentava quindi un pericolo, ipnotizzava i ragazzi, ma oltre alla preoccupazione che questa musica spingeva i giovani al piacere edonistico, in quegli anni nascevano anche i movimenti pacifisti, e visto che la musica lanciava messaggi contro la guerra, questo fenomeno faceva paura al sistema, tanto da pensare che questa musica agisse sui giovani come un lavaggio del cervello, erano gli anni del Vietnam, della Cina e della Corea, e ci sono stati casi in cui, militari americani prigionieri di guerra, dopo aver partecipato a forme di meditazione, in cui la musica era sempre presente, ritornando in patria, mostravano simpatie per il comunismo, quindi la musica veniva anche vista come una forma di lavaggio del cervello al servizio dell’ideologia comunista, il timore era dunque doppio, in quanto la musica diffondeva sia messaggi di antimperialismo, ma anche messaggi di amore libero e consumo di droghe, una vera e propria ipnosi di massa.
Il mito della musica ipnotica veniva anche alimentato da alcune interviste di personaggi famosi, Jimy Endrix sosteneva che <<la musica crea degli stati d’animo, perché di per se è una cosa spirituale, con la musica si possono ipnotizzare le persone, e dopo averle portate al punto più debole di resistenza, si può ordinare al loro inconscio tutto ciò che si vuole>>; Little Richard diceva che il rock <<ci ipnotizza e controlla le nostre menti>>; si guardavano i Beatles con sospetto, nei loro concerti le giovani fan entravano in una forma di trance, piangendo, urlando e strappandosi i capelli, come una vera e propria induzione ipnotica.
Ma parlando di lavaggio del cervello, non si può non parlare di Patty Hearst, una bellissima ragazza figlia di ricchissimi imprenditori americani, che nel 1974 venne rapita dai membri del gruppo rivoluzionario dell’Esercito di Liberazione Simboniese, con la richiesta di un riscatto milionario, riscatto che la famiglia della ragazza pagò, solo che Patty, al posto di ritornare libera a casa, si unì al gruppo diventando una di loro, ed iniziando la sua carriera come rapinatrice di banche; la stampa dell’epoca, sosteneva che Patty era stata sottoposta ad un vero e proprio lavaggio del cervello durante i giorni di prigionia, ed in una intervista rilasciata da William Sargant (1976), il maggiore esperto di lavaggio del cervello, che esaminò personalmente la ragazza, sosteneva che Patty era stata sottoposta ad una conversione forzata attraverso la musica, Sargant affermava che una persona, il cui sistema nervoso è sotto costante pressione, può inibire ed esibire una attività cerebrale paradossale, il cattivo diventa buono e viceversa; ed in quei giorni di prigionia, il sistema nervoso di Patty era stato tenuto al massimo livello di stress dal continuo suono della musica rock.
Altro esempio di condizionamento musicale è stato il Programma Ludovico nel film Arancia Meccanica di Stanley Kubrick, dove il protagonista del film, il violento Alex, veniva sottoposto ad un trattamento di rieducazione tramite la tecnica Ludovico, in cui veniva costretto alla visione forzata di scene di violenza e di sesso, e durante queste visioni gli si faceva ascoltare la nona sinfonia di Bethoven; musica che agisce sulla mente, ed in tutto il film, Kubrick utilizza la musica generando degli Shock Anempatici, decontestualizzando appunto la musica da lui scelta, e creando accostamenti prossimi all’eresia, la musica come una forma di ipnosi riconducibile al disorientamento che provoca nello spettatore un raffreddamento emotivo; quindi la musica non usata in modo empatico, dove esprime direttamente la propria partecipazione all’emozione della scena, in funzione dei codici culturali della tristezza, della gioia, dell’emozione e del movimento, bensì una musica usata in modo anempatico, dove mostra indifferenza alla situazione, dispiegandosi in maniera uguale, impavida e ineluttabile come un testo scritto (M.Chion, 1990).
1-3 Ipnosi, musica satanica, rave party e centri commerciali.
Negli anni 80 e 90, il timore nei confronti della musica si è spostato sul satanismo, la musica ed in particola modo l’heavy metal, è stata ritenuta la causa di alcuni suicidi e di comportamenti inneggianti a satana; ed inoltre l’ascolto di questa musica ad alto volume, provoca una erosione del cervello pari a quella provocata dalle droghe, ovviamente come in ogni epoca, le paure provengono dai conservatori, e nel caso del Metal, dalla destra cristiana americana.
Questa musica crea preoccupazione ai genitori dei ragazzi che l’ascoltano, in quanto può veicolare messaggi subliminali, e questi sono gli anni in cui vengono registrati dei messaggi che si possono ascoltare facendo girare al contrario i dischi (backmasking), una tecnica che risale addirittura agli anni 50; ed un noto autore che ha messo in allarme i genitori di questi ragazzi, è stato Jacob Aranza, giovane religioso della Luisiana, la sua teoria sosteneva, che anche se il cervello razionale, respinge la frase Dio è Satana, la stessa frase, se ascoltata per un certo numero di volte al contrario, quindi Satana è Dio, verrebbe decodificata dalla parte creativa del cervello, quindi dall’emisfero destro, ed immagazzinata come dato di fatto; in merito ai messaggi che questa musica diffondeva, nel 1985 venne citato in giudizio il cantante metal Ozzy Osbourne, in quanto la sua canzone Suicide Solution aveva istigato un ragazzo di 19 anni ad un tentato suicidio; men
[13:15 17/03/2015] Silvestro 2: tre il padre di un ragazzo che si era suicidato durante l’ascolto di una canzone di Marilyn Manson, ha testimoniato davanti una commissione del Senato degli Stati Uniti, dichiarando che la causa del suicidio del figlio fosse stata dovuta dal lavaggio del cervello effettuato dalla musica metal (Kennaway J. 2014).
I messaggi che questa musica diffonde, possono essere paragonati a dei meme, dal greco mimemes, che significa imitazione e replicazione, e che ha una particolare assonanza con il termine gene; il meme può essere un concetto, un’idea, una particella d’informazione, che aspira a sopravvivere, propagandosi per contagio attraverso mezzi non genetici, come la musica, il linguaggio, la radio, il teatro, la televisione, il cinema, da una mente all’altra superando il controllo cosciente della volontà umana ( Dawkins R.1976); ed il precursore della memetica è stato Gustave Le Bon, il quale scriveva che <<in una folla ogni sentimento, ogni atto, sono contagiosi, a tal punto che l’individuo sacrifica il suo interesse personale all’interesse collettivo, e quando una affermazione è stata ripetuta per un numero sufficiente di volte, interviene il possente meccanismo del contagio>> (Le Bon G.1895). Questi gruppi metal, quindi sono stati visti come probabili portatori di idee che attraverso la musica si diffondono e attraversano le menti senza nessun controllo, una ipnosi che innesta idee inneggianti al satanismo ed a comportamenti sessuali immorali; ovviamente l’iconografia mortuaria e quella infernale, usata da questi gruppi ha contribuito al diffondersi di questa idea, la chitarra che diventa un’ arma onnipotente, capace di conferire poteri sovrumani a chi la maneggia, il colore dominante era il nero, ed i fan dell’heavy metal somigliavano più ai medievali cavalieri della morte, e come nell’ipnosi venivano utilizzate delle metafore, ed i metallari ricercavano il flirt con il Demonio o la sfida alla Morte, la band di riferimento per tutti i metallari è stata quella degli Iron Maiden, e ci sono stati dei casi in cui i loro dischi sono stati bruciati in piazza da attivisti cristiani americani; un altro interessante gruppo metal era quello dei SOAD che con la canzone Mezmerize e Hypnotize alludevano alle capacità ipnotiche di questa musica.
Ma gli anni 80 e 90 sono ormai lontani, il sistema non teme più idee sovversive veicolate con l’effetto ipnotico della musica, ed i giovani passano le loro giornate nei non luoghi dei centri commerciali, dove la musica questa volta, viene utilizzata al servizio del consumismo, così quando entriamo in uno di questi posti, il rumore ed il frastuono della vita quotidiana all’improvviso lasciano il posto ad una calma quasi surreale, dove la musica diventa sottofondo, e serve per creare atmosfera, il rock lascia il posto a ritmi più lenti e commerciali, e questa musica da sottofondo diffondendosi in modo sottile, agisce sull’umore delle persone, rendendole più predisposte a cogliere i messaggi delle multinazionali e quindi a spendere di più, persone che vengono trasformate in consumatori, in dati, in statistiche, ma persone che vengono svuotate da qualsiasi identità ed omologate a questo sistema globale, persone che girando in questi centri commerciali, accompagnati da questa musica, non pensano altro che a comprare per possedere quell’oggetto tanto desiderato; ed è stato dimostrato che utilizzando la musica da sottofondo, le vendite aumentano di percentuali notevoli, ma è anche stato dimostrato che tale musica da sottofondo, può indurre forme di epilessia musicogena, innescando nel cervello una reazione chimica che suscita pensieri suicidi ed omicidi (Lanza J.1995).
Ma in un mondo omologato, che riduce tutti a consumatori, e che ci vuole tutti uguali, i bisogni di riconoscimento e di essere visti, i bisogni di esprimere la loro diversità rispetto agli adulti, i bisogni di avere una identità, portano alcuni giovani a forme estreme di comportamenti provocatori, pericolosi e trasgressivi, che stanno al confine tra il lecito e l’illecito, tra la vita e la morte, tra il piacere e il dolore, così alcuni giovani sfidano i loro limiti giocando su internet alla neknomination, gioco che consiste nell’attaccarsi una bottiglia al collo (nek), e dopo averla bevuta in modo plateale, si posta il video della propria bravata su internet, e si sfida un amico (nomination), a inventarsi e mettere in pratica una bravata ancora più estrema; ed ecco che la musica in questi casi ritorna ad essere quella dura, che picchia forte, ad alto volume, quella capace di indurre uno stato ipnotico necessario a superare qualsiasi limite; musica che assume ritmi assordanti, acidi, martellanti, musica che ad alto volume accompagna i ragazzi nei rave party per giorni interi, musica che ipnotizza, che dissocia la mente, mentre il corpo balla ininterrottamente per ore, come un rito magico, come una trance collettiva per ricercare nei rave, che tradotto letteralmente dall’inglese significa delirio, una libertà fisica e mentale che si esprime attraverso il ballo e l’assunzione di droghe;
Ed ecco che siamo arrivati alla fine di questo viaggio, ma visto che come in ogni viaggio, parlare di fine o di arrivo è una cosa triste, concludo questo viaggio con un punto di partenza, l’esperienza diretta che una amica mi ha dato, della sua prima volta con la MDMA: Penso che la mia vista fosse coinvolta in questo viaggio, perché ogni viso, mi risultava felice,come felice ero dentro io. Credo di sapere a cosa fosse dovuto: gli effetti dell’assunzione di droghe psicotrope è molto influenzato dallo stato d’animo di chi ne fa uso. Mi sentivo leggera e spensierata e avevo un forte bisogno di stare con le persone, cercare di aiutarle, avevo bisogno di vivere questa condizione interagendo. Giravo solitaria tra i parcheggi in mezzo ai boschi e potevo toccare l’energia delle persone con cui parlavo,ne godevo. La cosa più interessata fu la scoperta della musica, il clima rassicurante, aria di fratellanza, come se tutti avessimo l’unico obiettivo di essere felici. Tra abbracci, sorrisi, la danza arricchiva il tempo e lo spazio, ci univa. Sentivo le onde sonore toccarmi davvero, il ritmo martellante della musica tekno mi estasiava, a tratti perdevo il controllo perché mi lasciavo andare troppo al flusso della musica. Anche gli altri erano così, ed io non mi sentivo a disagio. In questi ambienti ci si può esprimere come meglio si crede, si crea sinergia con gli altri, la musica avvicina le persone. Mi sentivo stordita ma con tantissima energia. E’ bellissimo trarre godimento dai suoni, succede anche senza droghe.
Bibliografia:
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Erickson M. H. (1987). Opere Vol. 4: Ipnoterapia Innovatrice. Astrolabio.
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Hoffmann E. T. A. (1999). The Life and Opinion of the Tomcat Murr, Harmondsworth: Penguin.
Hofmann A. (1992). LSD, i miei incontri con Huxley, Leary, Junger, Vogt. Stampa alternativa.
Kennaway J. (2014). Social History of Medicine Vol. 25, No. 2 pp. 271–289.
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