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Lavoro e tassazione.

RICEVIAMO DA UN GRUPPO DI LAVORATORI CHE ADERISCONO AL PROGRAMMA AIELLO SINDACO E PUBBLICHIAMO.

Il Governo ha varato misure di intervento e di ristoro per le imprese e per i lavoratori che abbiano subito danni per effetto della decretazione del blocco delle attività.
In tale contesto rimangono aperte alcune problematiche serie sulla necessità di equiparare tutte le Zone Rosse del Paese, adeguando l’estensione dei Ristori anche alle Zone Rosse regionali.
Vi è da considerare tuttavia, l’esistenza di una Italia impegnata nell’ardua impresa di fare funzionare le cose, di tenere in piedi il Paese, la Sanità, la Scuola, la Sicurezza, i servizi primari, la fornitura di beni e servizi necessari.
Sono milioni le persone, i lavoratori impiegati nei diversi comparti dei servizi pubblici, ospedalieri, sanitari, nella scuola, nelle Forze di Polizia e della Sicurezza, nei Territori, nei Comuni, e anche in settori di economia privata, che svolgono la loro attività per la necessità di garantire a tutti i cittadini italiani la fornitura di beni alimentari e non, nonché servizi indispensabili.
Non si bada al tempo non si bada all’orario.
Ma nessuno si è reso conto che i sacrifici e la dedizione di coloro che sono impegnati con defatiganti turni di lavoro, con prestazioni di lavoro straordinario in eccedenza, subiscono poi addirittura un calo nella loro busta paga, per effetto dell’aumento delle aliquote di riferimento.
Nessuno chiede soldi, nessuno fa richiesta di compensi per coloro che fanno il loro lavoro in continuità tutti i giorni della settimana. Ma una qualche misura straordinaria, a tutela dei diritti e della busta paga dovrebbe essere introdotta, con urgenza: ad esempio la defiscalizzazione dello straordinario in eccedenza per questi lavoratori che si prestano e resistono a turni massacranti.

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