rino durante

4 ottobre 2014 – Luc Montagnier, lo scienziato francese che ha scoperto agli inizi degli Anni Ottanta il virus dell’Aids, ha dichiarato ieri che l’Italia è tra i Paesi più a rischio contagio Ebola perchè Paese di frontiera dove arrivano migliaia e migliaia di clandestini provenienti dall’Africa. Non è una novità assoluta, ma detta da Montagnier in un momento in cui cresce la paura del contagio nei Paesi occidentali, fa sicuramente più effetto. Del timore espresso da Montagnier – ho avuto modo, tra l’altro, di intervistarlo sull’Aids in occasione di un simposio internazionale che si tenne proprio all’inizio degli Anni Ottanta all’ospedale ”Di Maria” di Avola – non trovo grande riscontro sui Media odierni, almeno a livello di quotidiani online. Tornando ai pericoli che corriamo in Italia ed in particolare in Sicilia, dove quotidiamente arrivano, soccorsi nel contesto dell’Operazione ”Mare nostrum”, centinaia di clandestini africani, mi viene da chiedere se siano stati poste in essere dalle autorità sanitaria italiane tutte quelle specifiche misure in grado di contrastare un qualsiasi pericolo di contagio. Lampedusa, Pozzallo, Siracusa, Augusta, Catania sono i punti di attracco delle navi che soccorrono questi disperati in mare. Cosa si fa in questi porti per prevenire il contagio e, soprattutto, cosa si fa sulle navi della Marina Militare nel momento in cui gli stessi vengono soccorsi e trasferiti a bordo? Militari della Marina, poliziotti, carabinieri, finanzieri, volontari della Protezione civile, personale medico e infermieristico prestano quotidianamente soccorso ed assistenza a questa gente che arriva dall’Africa. Sono i primi a venirne a contatto. Sono del tutto al riparo dai rischi del contagio?

Di Rino Durante

Rino Durante, giornalista professionista. Inizia la carriera giornalistica nel 1977 come collaboratore sportivo della redazione siracusana de "La Sicilia" diretta dall'allora caposervizio Pino Filippelli. Nel 1980 iscrizione all'albo dei giornalisti nell'elenco dei pubblicisti. Nei prima anni dell'attività è stato corrispondente da Siracusa de "La Gazzetta dello Sport", nominato dall'allora direttore Candido Cannavò. Dai primi Anni Ottanta viene nominato da Domenico Tempio corrispondente da Siracusa di Antenna Sicilia. Come cronista televisivo si occupa anche di cronaca nera, giudiziaria e politica. Settori di cui si occuperà in seguito anche come giornalista della carta stampata. Nel 1992 sostiene a Roma, con esito positivo, gli esami per giornalista professionista. Una volta andato in pensione Pino Filippelli, per decisione del direttore Mario Ciancio e dell'allora redattore capo centrale Domenico Tempio, assume la direzione della redazione siracusana de "La Sicilia". Nel giugno del 1996 viene trasferito a Ragusa, dove fino al dicembre 2010 svolge la propria attività giornalistica come caposervizio e responsabile della redazione provinciale iblea de "La Sicilia".

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