Musumeci a Miccichè: “Si abolisca voto segreto all’ARS”
2 min readARS (PALERMO, PA) – “Aboliamo il voto segreto all’Assemblea regionale siciliana. E’ una questione di etica, di trasparenza e di rispetto verso gli elettori”. Lo chiede il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, in una lettera inviata al presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè, mantenendo fede a un impegno già preannunciato alla vigilia delle elezioni.
“Come Le è noto, da lungo tempo e da più parti – accademiche, dottrinarie, politiche – e, non ultime, varie e diffuse espressioni della pubblica opinione – si legge nella nota di Musumeci -viene postulata l’abolizione o, almeno, il drastico ridimensionamento del ricorso al voto segreto anche nell’ambito dell’Assemblea Regionale Siciliana da Lei presieduta. Il voto segreto – come Le è noto – si è via via trasformato nella principale arma dei “franchi tiratori”, ovverosia dei parlamentari che tradiscono un impegno assunto apertamente e altrettanto apertamente dichiarato”.
“Nella attualità della fase politica – continua il presidente – ad alcuno può sfuggire come la stragrande maggioranza dei Cittadini siciliani reclami assoluta trasparenza e coerenza di condotte politiche e parlamentari dai suoi rappresentanti, ai quali richiede prese di posizione nitide e riconoscibili e non certo proditorie “imboscate” d’Aula. Non comprenderlo costituirebbe grave ritardo culturale e politico”.
“Non sussistendo alcun ostacolo di ordine costituzionale e nemmeno più semplicemente ordinamentale – conclude Musumeci – Le formulo, Onorevole Presidente, la richiesta di volere valutare la necessità di avviare il procedimento parlamentare – a mio avviso non più procrastinabile – finalizzato alla modifica del Regolamento interno dell’Assemblea Regionale Siciliana, nella parte in cui prevede ancora il ricorso al voto segreto, limitandolo a casi ove siano da decidere soggettivi diritti personali. Confidando nella Sua sensibilità verso un tema tanto attuale e largamente condiviso, auspico un iter parlamentare consapevole e celere e rimango in attesa di riscontro”.