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Palermo. Piersanti Mattarella contrastò la mafia con i fatti e venne assassinato 35 anni fa

PALERMO – Si è conclusa, qualche ora fa, la trentacinquesima commemorazione di Piersanti Mattarella assassinato dalla mafia quando ricopriva la più alta carica regionale. Ricordiamo che all’epoca il Presidente Mattarella aveva veicolato nuove normative trasparenti sugli appalti.
Alla cerimonia a cui hanno presenziato il fratello Sergio Mattarella e i figli Bernardo e Maria, il Sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, il Presidente del senato, Pietro Grasso, il presidente della Commissione Parlamentare Antimafia, Rosy Bindi, il governatore della Regione siciliana, Rosario Crocetta, il presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, Giovanni Ardizzone e le massime autorità civili e militari della Regione.
Piersanti Mattarella è morto all’età di 45 anni ed era considerato un politico di primo piano della Democrazia Cristiana sempre vicino alle posizioni espresse dal cavallo di razza Aldo Moro.
La prima sua elezione all’ARS risale al 1967. Riconfermato, sempre nel collegio di Palermo nel 1971 fu chiamato a ricoprire l’Assessorato Regionale alla Presidenza. Nel 1978 guidò una giunta di centro sinistra con l’appoggio esterno del Partito Comunista Italiano.
Il 6 gennaio del 1980 la mafia mise la parola fine all’esperienza di uomo che aveva dimostrato con i fatti e non con le semplici parole di contrastarla.

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