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Province: Cgil, incontro interlocutorio, problemi irrisolti. Prosegue mobilitazione

Roma, 23 dicembre – “Un incontro interlocutorio che lascia inalterati tutti i problemi di garanzia occupazionale e di certezza dei servizi pubblici ai cittadini aperti dalla legge di stabilità che ha stravolto il contenuto riformatore della legge Delrio”. Così la Cgil al termine dell’incontro a palazzo Vidoni sulla questione delle province. In particolare, secondo il sindacato “Continuano a mancare risposte chiare sul mantenimento del rapporto di lavoro dei precari delle province che sarà oggetto del Cdm di domani che dovrà varare il decreto di fine anno”. Come pure “Continua a mancare chiarezza sulla certezza occupazionale dei lavoratori a tempo determinato dei Servizi Pubblici dell’Impiego in tutte le province, comprese quelle in disequilibrio finanziario”.
Abbiamo richiesto – aggiunge la Cgil – di avviare un confronto stringente di merito sulle problematiche aperte dalla legge di stabilità e sul percorso di attuazione della legge Delrio a livello nazionale e regionale, confrontandoci con tutti gli interlocutori istituzionali (governo, conferenza dei presidenti delle Regioni, Anci e Upi) a partire da gennaio, prima che il processo di costituzione delle aree vaste si compia e che porti a cambiare le misure della legge di Stabilità”.
Ma anche su questo tema, pur registrando un’apertura ‘di metodo’ da parte del governo, – sottolinea la Cgil – non è stato indicato né un calendario, né un percorso che parta dalle emergenze aperte proprio dalla Stabilità che continuiamo a ritenere sbagliata”.
In sintesi, secondo il sindacato guidato da Susanna Camusso (in foto), “La mobilitazione dei lavoratori di questi giorni e il consenso suscitato tra i cittadini e le istituzioni locali ha obbligato il governo al confronto. Ma proprio il contenuto dell’incontro ed i problemi rimasti aperti, ad iniziare dalla certezza occupazionale dei lavoratori precari, ci spinge a proseguire nella mobilitazione per far sì che i confronti futuri diano certezza ai lavoratori ed ai cittadini e cambino una legge si Stabilità che ha trasformato una riforma istituzionale in un taglio di spesa ed in una riduzione dei servizi pubblici”.

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